L'addio al Doge
Musk lascia Trump, dietro la separazione anche il tentativo di boicottare OpenAI
Secondo il WSJ, il fondatore di Tesla avrebbe provato a far naufragare la costruzione di un mega data center del rivale Sam Altman ad Abu Dhabi. Ne sarebbe scaturita una lite con il presidente Usa
di Davide Lentini 29 Maggio 2025 10:28

La liason tra Elon Musk e Donald Trump è arrivata al capolinea. Il proprietario di Tesla, a capo del Doge, il Dipartimento per l’efficienza governativa, ha pubblicato un post sul suo social X in cui ha scritto che “il periodo sta arrivando alla fine”. Formalmente l’incarico era previsto per 130 giorni con scadenza a fine maggio. Ma dietro l’uscita anticipata sembrano celarsi frizioni sempre più evidenti e anche un caso di boicottaggio verso il rivale Sam Altman, ceo di OpenAI.
L’ultima crepa si è aperta dopo che Musk ha criticato pubblicamente la nuova legge di bilancio voluta da Trump, definendola "una grande e bella legge che però aumenterà il deficit, invece di ridurlo". In un commento riportato dalla rete NBC, il fondatore di Tesla e SpaceX si è detto “deluso” e ha accusato il provvedimento di "minare il lavoro fatto dal team Doge".
Tuttavia, ci sarebbe anche un altro motivo dietro la rottura, la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso. Secondo quanto ricostruito dal Wall Street Journal, uno degli episodi più significativi della rottura tra Musk e Trump si sarebbe consumato durante una call ad alta tensione con i vertici di G42, società degli Emirati Arabi attiva nel settore dell’intelligenza artificiale e controllata dalla famiglia reale di Abu Dhabi. Società con la quale Sam Altam di OpenAI ha raggiunto un accordo per realizzare un mega data center proprio ad Abu Dhabi. Durante la call, Musk avrebbe lanciato un messaggio piuttosto chiaro: senza il coinvolgimento diretto della sua azienda xAI, l’accordo non avrebbe mai ottenuto il via libera della Casa Bianca. Una dichiarazione che si è però rivelata infondata e che, arrivata alle orecchie del presidente Usa, lo avrebbe fatto infuriare. Il tentativo di Musk è quindi fallito, incrinando ulteriormente la sua credibilità all’interno dell’amministrazione Usa. Di qui la decisione di lasciare il Doge.
Con questo addio, si chiude una parentesi breve ma intensa, in cui Musk ha cercato di portare la sua visione tech-centric all’interno delle istituzioni. Resta da capire se si tratterà di un ritiro strategico temporaneo o dell’inizio di un nuovo capitolo completamente svincolato dalla politica.
LE CRITICHE DI MUSK ALLA LEGGE DI BILANCIO
L’ultima crepa si è aperta dopo che Musk ha criticato pubblicamente la nuova legge di bilancio voluta da Trump, definendola "una grande e bella legge che però aumenterà il deficit, invece di ridurlo". In un commento riportato dalla rete NBC, il fondatore di Tesla e SpaceX si è detto “deluso” e ha accusato il provvedimento di "minare il lavoro fatto dal team Doge".
MUSK E IL CASO SAM ALTMAN
Tuttavia, ci sarebbe anche un altro motivo dietro la rottura, la cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso. Secondo quanto ricostruito dal Wall Street Journal, uno degli episodi più significativi della rottura tra Musk e Trump si sarebbe consumato durante una call ad alta tensione con i vertici di G42, società degli Emirati Arabi attiva nel settore dell’intelligenza artificiale e controllata dalla famiglia reale di Abu Dhabi. Società con la quale Sam Altam di OpenAI ha raggiunto un accordo per realizzare un mega data center proprio ad Abu Dhabi. Durante la call, Musk avrebbe lanciato un messaggio piuttosto chiaro: senza il coinvolgimento diretto della sua azienda xAI, l’accordo non avrebbe mai ottenuto il via libera della Casa Bianca. Una dichiarazione che si è però rivelata infondata e che, arrivata alle orecchie del presidente Usa, lo avrebbe fatto infuriare. Il tentativo di Musk è quindi fallito, incrinando ulteriormente la sua credibilità all’interno dell’amministrazione Usa. Di qui la decisione di lasciare il Doge.
RITIRO STRATEGICO O NUOVO CAPITOLO PER MUSK?
Con questo addio, si chiude una parentesi breve ma intensa, in cui Musk ha cercato di portare la sua visione tech-centric all’interno delle istituzioni. Resta da capire se si tratterà di un ritiro strategico temporaneo o dell’inizio di un nuovo capitolo completamente svincolato dalla politica.
Trending