Crescita e debito

Il Fondo Monetario promuove l’Italia sul deficit, ma chiede impegno sul rapporto debito/Pil

Nel rapporto sull’economia italiana, gli esperti dell’Fmi evidenziano i buoni risultati sul deficit. Riforme considerate “fondamentali” per migliorare la produttività e rilanciare il Pil nonostante l’andamento demografico

di Antonio Cardarelli 29 Maggio 2025 11:03

financialounge -  economia Fondo monetario internazionale italia
L'Fmi ha reso nota la “pagella” sull’economia dell’Italia. Il Fondo Monetario Internazionale ha sottolineato il dimezzamento del deficit nel 2024, dovuto al continuo miglioramento nella compliance fiscale e a un mercato del lavoro robusto. Tuttavia, c’è ancora molta strada da fare per ridurre il rapporto tra debito e Pil.

ECONOMIA ITALIA, IL REPORT FMI


Nel 2024, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, sostenuta in parte dagli investimenti infrastrutturali previsti dal Pnrr e da un contributo positivo delle esportazioni nette. Nel primo trimestre l’economia ha registrato una crescita dello 0,3% rispetto al mese precedente, con l’occupazione ai massimi storici. Ma le prospettive restano "altamente incerte a causa delle persistenti tensioni commerciali a livello globale". La bassa produttività e il calo demografico, inoltre, possono rappresentare freni per la crescita futura del Paese.

BENE LA RIDUZIONE DEL DEFICIT


La disciplina fiscale mantenuta dall’Italia, secondo l’Fmi, è fondamentale per ridurre il rapporto debito pubblico/Pil e rafforzare la resilienza economica. La nota positiva arriva sicuramente dal risultato fiscale migliore del previsto nel 2024. “Complessivamente, il disavanzo nominale si è dimezzato, il saldo primario è tornato in attivo e le autorità prevedono una riduzione graduale e ulteriore del deficit", fanno sapere gli esperti del Fondo Monetario. Una strada che bisognerà seguire ancora per raggiungere un avanzo primario pari al 3% del Pil entro il 2027, per ridurre in modo deciso il rapporto debito/Pil e contenere le vulnerabilità correlate. Insieme a questi sforzi aggiuntivi, "le riforme volte a stimolare la crescita contribuirebbero a rafforzare la riduzione del debito e, nel tempo, potrebbero ridurre l’entità dell’aggiustamento necessario".

PRODUTTIVITÀ E RIFORME


La sfida della produttività, secondo il Fondo Monetario, si può vincere solo con riforme complete e durature. "Gli sforzi attuali delle autorità per portare avanti l’agenda di riforme e investimenti attraverso il Pnrr sono positivi - si rileva nel rapporto - così come lo sono gli impegni di più lungo periodo previsti nel Quadro di Finanza Pubblica a Medio Termine. Con la finestra temporale del Pnrr che si avvia rapidamente alla chiusura, sarà essenziale proseguire con determinazione per garantirne una piena e tempestiva attuazione". Guardando al futuro, "sfruttare le lezioni apprese nella progettazione e implementazione del Pnrr sarà utile per l’esecuzione efficace delle riforme future e per garantire una crescita duratura".

COMPENSARE LE SPESE


Guardando alle misure economiche dell'Italia, l’Fmi rileva che “considerato il limitato margine fiscale” ogni nuova spesa, incluse quelle per la difesa, dovrà essere “pienamente compensata da ulteriori risparmi in altre aree". "Gli sforzi di consolidamento fiscale, combinati con riforme a sostegno della crescita, dovrebbero continuare anche in presenza di shock macroeconomici negativi, fatta eccezione per i più gravi, lasciando agli stabilizzatori automatici il ruolo principale di risposta anticiclica. Le risorse provenienti dai fondi dell’Ue dovrebbero essere tutelate e destinate a investimenti che migliorino la produttività", concludono gli esperti del Fondo Monetario Internazionale nel report sull’Italia.

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