Risiko bancario

Messina (Intesa): se UniCredit scalasse Generali, chiamerei Orcel per dirgli fermati

L’invito a fermarsi da parte dell’ad di Intesa Sanpaolo verso la banca di Andrea Orcel arriva dalla considerazione che “UniCredit ha già due operazioni aperte”

di Fabrizio Arnhold 26 Maggio 2025 16:22

financialounge -  Carlo Messina Grenerali Intesa Sanpaolo risiko bancario Unicredit
“Se UniCredit decidesse di scalare Generali la prima cosa che farei sarebbe chiamare Andrea Orcel e gli direi ‘fermati’”. Ha risposto così l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, replicando a chi chiedeva se Intesa potrebbe muoversi nel risiko bancario.

TROPPE OPERAZIONI IN CORSO


L’invito a fermarsi “parte dalla considerazione che UniCredit ha già contemporaneamente due operazioni in corso”, ha spiegato Messina. “Certo, poi se ne abbandonasse qualcuna potrebbe essere ragionevole immaginare di costruire un percorso diverso”.

BANCHE, POCA ELEGANZA


“Per come si stanno costruendo le operazioni di M&A nel settore bancario, devo dire che l’immagine non è da best practice”, ha proseguito l’ad di Intesa Sanpaolo, intervenendo al 129esimo consiglio nazionale della Fabi. “Non è un Paese che sta mostrando capacità di gestire con eleganza determinate fasi”. Per Messina, prima si concludono queste fasi di grande incertezza, dialettica e ostilità, “più sia utile per il nostro Paese”.

“SE FORZI LA MANO CREI INCERTEZZA”


“Avere una quota di mercato rilevante comporta che determinate operazioni non verrebbero autorizzate e quindi è inutile forzare la mano, sia che siano questioni di Antitrust, sia che siano di sicurezza nazionale”, ha sottolineato Messina, rispondendo a chi chiedeva su un eventuale interesse della banca per le Generali. “Se forzi troppo la mano crei un’incertezza che va a danno di tutti”, anche perché sarebbe estremamente complesso “unire un leader di mercato insieme a un altro leader di mercato”.

GOLDEN POWER FA PARTE DEL NUOVO MONDO


Il risparmio è sempre più legato alla sicurezza nazionale. “Il golden power è qualcosa che oggi fa parte del nuovo mondo, soprattutto alla luce della crescente incertezza e tensione geopolitica”, ha aggiunto Messina. “Le considerazioni che riguardano il risparmio sono di indipendenza nazionale, sicurezza nazionale – ha continuato -. Non mi stupisco che ci sia questo elemento che debba essere considerato. Oggi il mondo è completamente diverso”. Non è possibile pensare di portare il risparmio italiano dove si vuole. “Chi fa il mio mestieri non può non avere la visione che questo è il mondo in cui si opera”.

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