Investimenti obbligazionari
BNY: debito Usa, dal downgrade di Moody’s impatto limitato sui Treasury
BNY analizza le implicazioni della perdita della tripla A che fa seguito a quelle di S&P e Fitch ma avverte che sia la politica fiscale che quella monetaria possono finire sotto pressione
di Stefano Caratelli 26 Maggio 2025 12:25

La decisione di Moody’s di togliere agli USA la tripla A del merito di credito, allineando il suo rating a quelli di S&P e Fitch, non indurrà probabilmente vendite forzate del debito sovrano a stelle e strisce e i Treasury resteranno destinazione privilegiata degli investitori istituzionali che continuano a basare il proprio approccio e la gestione delle riserve sulla base dei propri modelli di valutazione del rischio. Gli aggiustamenti di portafoglio restano basati su scadenze e tipologia dei titoli, inoltre i problemi di debito e di bilancio degli USA sono ben noti, e hanno condotto già al rialzo dei rendimenti e alla perdita di parte dell’appeal di rifugio sicuro.
E’ la valutazione di BNY in una “View” del BNY Investment Institute, che prevede comunque una prosecuzione del trend al rialzo dei rendimenti sulle scadenze più a lungo termine dei Treasury, dovuto ai problemi di debito crescente e di bilancio federale. A questi si sono aggiunte le incertezze delle politiche tariffarie di Trump e il deterioramento delle prospettive di crescita economica USA. I modelli quantitativi e gli scenari macro di BNY indicano una probabilità del 50% e oltre che i tassi di interesse in USA salgano sopra il livello di crescita reale.
Questa prospettiva, prosegue l’analisi di BNY, è destinata a mettere sotto pressione sia la politica fiscale che la politica monetaria, perché il deficit federale deve avere una traiettoria discendente per essere considerato sostenibile. E senza un percorso realistico in direzione di un aggiustamento del bilancio pubblico, un aumento del costo del denaro rispetto alla crescita reale può condurre a un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti americani, anche a breve termine.
La mossa di Moody’s, che segue quella di S&P nel 2011 e di Fitch nel 2023, evidenzia comunque la scarsità a livello globale di debito sovrano a “tripla-A” assegnato da tutte e tre le agenzie, ormai prerogativa solo di Germania, Olanda, Australia, Svizzera, Danimarca, Svezia e Singapore. BNY nota, comunque, che nessuno di questi Paesi raggiunge la scala e la liquidità del mercato dei Treasury USA.
Gran Bretagna e Francia hanno perso la tripla A da anni, il Giappone da decenni, e la Cina viaggia a una sola A, anche se la dimensione del suo mercato obbligazionario si sta avvicinando a quella degli USA, mentre sale la pressione della deflazione. Di fatto, nessun emittente di debito sovrano del pianeta può essere considerato oggi totalmente privo di rischio, ma la tripla A mantiene comunque un’aurea di alta qualità, e perderla, come successo agli USA, vuol dire essere sottoposti a uno scrutinio più severo da parte degli investitori nel medio termine, sottolinea BNY.
L'IMPATTO SUI TREASURY USA
E’ la valutazione di BNY in una “View” del BNY Investment Institute, che prevede comunque una prosecuzione del trend al rialzo dei rendimenti sulle scadenze più a lungo termine dei Treasury, dovuto ai problemi di debito crescente e di bilancio federale. A questi si sono aggiunte le incertezze delle politiche tariffarie di Trump e il deterioramento delle prospettive di crescita economica USA. I modelli quantitativi e gli scenari macro di BNY indicano una probabilità del 50% e oltre che i tassi di interesse in USA salgano sopra il livello di crescita reale.
E METTERE SOTTO PRESSIONE POLITICHE FISCALI E MONETARIE
Questa prospettiva, prosegue l’analisi di BNY, è destinata a mettere sotto pressione sia la politica fiscale che la politica monetaria, perché il deficit federale deve avere una traiettoria discendente per essere considerato sostenibile. E senza un percorso realistico in direzione di un aggiustamento del bilancio pubblico, un aumento del costo del denaro rispetto alla crescita reale può condurre a un ulteriore irripidimento della curva dei rendimenti americani, anche a breve termine.
LA DECISIONE DI MOODY'S SUL DEBITO USA
La mossa di Moody’s, che segue quella di S&P nel 2011 e di Fitch nel 2023, evidenzia comunque la scarsità a livello globale di debito sovrano a “tripla-A” assegnato da tutte e tre le agenzie, ormai prerogativa solo di Germania, Olanda, Australia, Svizzera, Danimarca, Svezia e Singapore. BNY nota, comunque, che nessuno di questi Paesi raggiunge la scala e la liquidità del mercato dei Treasury USA.
VERSO UNO SCRUTINIO PIU’ SEVERO DEGLI INVESTITORI
Gran Bretagna e Francia hanno perso la tripla A da anni, il Giappone da decenni, e la Cina viaggia a una sola A, anche se la dimensione del suo mercato obbligazionario si sta avvicinando a quella degli USA, mentre sale la pressione della deflazione. Di fatto, nessun emittente di debito sovrano del pianeta può essere considerato oggi totalmente privo di rischio, ma la tripla A mantiene comunque un’aurea di alta qualità, e perderla, come successo agli USA, vuol dire essere sottoposti a uno scrutinio più severo da parte degli investitori nel medio termine, sottolinea BNY.
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