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Per i family office la minaccia principale per i portafogli è la guerra commerciale

Secondo l’Ubs Family Office Report 2025, dopo la guerra commerciale le preoccupazioni maggiori sono per le crescenti tensioni geopolitiche e per l’inflazione

di Fabrizio Arnhold 22 Maggio 2025 14:36

financialounge -  family office investimenti risparmio UBS
La guerra commerciale, le crescenti tensioni geopolitiche e l’inflazione sono i rischi che possono avere un impatto significativo sui portafogli di investimento. A spiegarlo è il Global Family Office Report 2025, pubblicato da Ubs, che raccoglie gli insight di 317 singoli family office in oltre 30 mercati in tutto il mondo. L’indagine mette in evidenza un patrimonio netto medio rilevato pari a 2,7 miliardi di dollari e family office che gestiscono in media 1,1 miliardi di dollari.

APPROCCIO STABILE E A LUNGO TERMINE


“In un contesto caratterizzato da crescente volatilità, timori di recessione a livello globale e dopo un sell-off dei mercati pressoché senza precedenti registrati all'inizio di aprile, il nostro ultimo report ci ricorda che i family office di tutto il mondo puntano innanzitutto su un approccio stabile e a lungo termine, concentrandosi sulla conservazione del patrimonio per le generazioni future”, ha commentato Benjamin Cavalli, Head of Strategic Clients di UBS Global Wealth Management.

I RISCHI DELLA GUERRA COMMERCIALE


Tra le minacce per raggiungere gli obiettivi finanziari nei prossimi 12 mesi, oltre due terzi (70%) dei family office intervistati per l’indagine ha indicato la guerra commerciale come prima preoccupazione. Al secondo posto, per oltre la metà degli intervistati (52%), ci sono le tensioni a livello geopolitico, seguito da un’inflazione maggiore. Il 61% teme un grande conflitto geopolitico, mentre il 53% è preoccupato per una possibile recessione globale, innescata dalle gravi dispute commerciali. Il 50% dei family office è preoccupato per una crisi del debito, consapevole dei pericoli rappresentati dall’indebitamento pubblico.

ASSET ALLOCATION VERSO I MERCATI LIQUIDI


Dal report emerge come sia in corso un cambiamento nell’allocazione strategica degli asset. Sale il numero dei family office che sta incrementando le esposizioni alle azioni e alle obbligazioni dei mercati sviluppati, alla ricerca di opportunità liquide, in grado di far crescere il capitale. Le allocazioni azionarie nei mercati sviluppati sono salite in media del 26% nel 2024 e i family office che prevedono modifiche nel 2025 intendono incrementare ulteriormente fino al 29%. Nei prossimi cinque anni quasi la metà dei family office intende aumentare l’esposizione azionaria nei mercati sviluppati.

I PORTAFOGLI IN EUROPA E USA DEI FAMILY OFFICE


Restringendo l’analisi ai portafogli in Europa, escludendo la Svizzera, le asset class tradizionali costituiscono il 51% dei portafogli, con la quota maggiore allocata in azioni (30%), seguita da reddito fisso (15%) e liquidità (6%). L’esposizione alle asset class alternative è stata pari al 49%, guidata da private equity (27%) e real estate (11%). Spostandoci negli Stati Uniti, le asset class tradizionali costituiscono il 54% dei portafogli dei family office statunitensi, con il 27% allocato nel private equity, il 18% nel real estate e il 3% nel private debt.

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