La battaglia commerciale
È di nuovo scontro tra Usa e Cina, questa volta sui chip per l'Intelligenza artificiale
Le nuove linee guida del Governo americano impongono restrizioni all'uso dei semiconduttori cinesi. Una decisione che Pechino chiama “intimidazione” , promettendo ripercussioni
di Davide Lentini 21 Maggio 2025 11:09

La temporanea tregua sui dazi tra Cina e Stati Uniti rischia già di vacillare. Tra i due paesi al centro dell'aspra battaglia commerciale si è aperto infatti un nuovo terreno di sconto. Questa volta è scontro sui chip per l'Intelligenza artificiale. Nei giorni scorsi il Dipartimento del commercio americano ha pubblicato nuove linee guida che mettono in guardia l’industria tecnologica dal rischio di utilizzare semiconduttori provenienti dalla Cina. Nel mirino sono finiti in particolare i chip Ascend prodotti da Huawei. Per il Governo Usa "sono sviluppati e prodotti violando i controlli sulle esportazioni americani".
Una linea che oggi la Cina definisce "una combinazione di protezionismo e intimidazione". Pechino accusa Washington di voler "privare la Cina e altri Paesi del diritto di sviluppare settori ad alta tecnologia come i chip avanzati e l’IA". Tanto che il Ministero del commercio cinese promette "misure ferme" contro gli Stati Uniti. "Le misure statunitensi - sostiene un portavoce - minano seriamente la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali nel settore dei semiconduttori".
Secondo il governo di Pechino gli Stati Uniti stanno abusando dei controlli sulle esportazioni "per contenere e reprimere la Cina", danneggiando le aziende locali e "mettendo a rischio gli interessi di sviluppo del Paese". I chip per lo sviluppo dell'Intelligenza artificiale sono oggi uno dei terreni di scontro più strategici tra i due paesi ed è per questo che gli Usa hanno imposto una serie di restrizioni al loro utilizzo. Vogliono evitare, ad esempio, che i semiconduttori americani vengano utilizzati per scopi militari o per alimentare modelli di IA cinesi in grado di competere con quelli statunitensi.
L’obiettivo dichiarato delle nuove linee guida volute dal governo Trump è quello di "condividere la tecnologia americana solo con Paesi affidabili ed evitare che cada nelle mani di potenziali avversari". Anche l'amministrazione Biden mise restrizioni, vincolanti. Mentre quelle nuove dell'attuale Governo non lo sono, ma limitano comunque l'uso dei chip. Una posizione criticata anche dal più importante produttore americano di semiconduttori, Nvidia. Il ceo Jensen Huang si è detto preoccupato e ha definito le restrizioni un fallimento. "Le limitazioni americane - ha spiegato - hanno dato slancio e supporto alle aziende cinesi, che hanno accelerato così lo sviluppo interno di tecnologie all’avanguardia”.
NELLO SCONTRO SUI CHIP LA CINA PROMETTE MISURE FERME
Una linea che oggi la Cina definisce "una combinazione di protezionismo e intimidazione". Pechino accusa Washington di voler "privare la Cina e altri Paesi del diritto di sviluppare settori ad alta tecnologia come i chip avanzati e l’IA". Tanto che il Ministero del commercio cinese promette "misure ferme" contro gli Stati Uniti. "Le misure statunitensi - sostiene un portavoce - minano seriamente la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali nel settore dei semiconduttori".
PECHINO ACCUSA GLI USA DI VOLER REPRIMERE LA CINA
Secondo il governo di Pechino gli Stati Uniti stanno abusando dei controlli sulle esportazioni "per contenere e reprimere la Cina", danneggiando le aziende locali e "mettendo a rischio gli interessi di sviluppo del Paese". I chip per lo sviluppo dell'Intelligenza artificiale sono oggi uno dei terreni di scontro più strategici tra i due paesi ed è per questo che gli Usa hanno imposto una serie di restrizioni al loro utilizzo. Vogliono evitare, ad esempio, che i semiconduttori americani vengano utilizzati per scopi militari o per alimentare modelli di IA cinesi in grado di competere con quelli statunitensi.
ANCHE NVIDIA CRITICA LO SCONTRO SUI CHIP
L’obiettivo dichiarato delle nuove linee guida volute dal governo Trump è quello di "condividere la tecnologia americana solo con Paesi affidabili ed evitare che cada nelle mani di potenziali avversari". Anche l'amministrazione Biden mise restrizioni, vincolanti. Mentre quelle nuove dell'attuale Governo non lo sono, ma limitano comunque l'uso dei chip. Una posizione criticata anche dal più importante produttore americano di semiconduttori, Nvidia. Il ceo Jensen Huang si è detto preoccupato e ha definito le restrizioni un fallimento. "Le limitazioni americane - ha spiegato - hanno dato slancio e supporto alle aziende cinesi, che hanno accelerato così lo sviluppo interno di tecnologie all’avanguardia”.
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