L'evento
Thomson (JP Morgan Asset Management): ‘’Europa sempre più stabile e attrattiva’’
La gestione attiva contro l'instabilità del contesto macroeconomico, l'ascesa degli Etf attivi e le opportunità nel Vecchio Continente al centro del discorso inaugurale del Media Summit della casa di gestione, in corso a Londra
di Annalisa Lospinuso 20 Maggio 2025 10:46

In un mondo in continua evoluzione, i professionisti del risparmio gestito devono dare dei punti fissi ai propri clienti, aiutandoli ad adottare una visione a lungo termine e una gestione attiva sul portafoglio. La gestione attiva è la parola chiave del JP Morgan Asset Management Media Summit in corso a Londra al quale ha partecipato Financialounge.com. In un contesto che appare sempre più imprevedibile, “il ritorno del rischio in un momento di alta volatilità è una buona notizia”, ha detto Patrick Thomson, Chief executive officer, EMEA, di JP Morgan Asset Management parlando ai giornalisti. In questo contesto, l'Europa offre maggiori opportunità in quanto viene percepita come più stabile rispetto al resto del mondo.
“Siamo i numeri uno al mondo nella gestione attiva e possiamo assicurare una grande capacità di analizzare i dati e dare alta qualità negli investimenti. Siamo in grado di trarre vantaggio dalla situazione attuale per i nostri clienti, che quindi scelgono di non disinvestire”, ha aggiunto Thomson. I rischi, ha spiegato il manager, “vanno gestiti, indipendentemente dal fatto che si sia un gestore patrimoniale, un investitore retail o istituzionale. I rischi si possono gestire in molti modi, ma occorre avere una posizione attiva. Ma quello che ha funzionato ieri non necessariamente funzionerà domani, per questo la gestione attiva può aiutare”.
Sono quattro le direttrici sulle quali si costruiscono le strategie di JP Morgan Asset Management in questo momento. La prima è la transizione ecologica che rimane un impegno importante per la società di risparmio gestito. "La transizione verso il netzero rimane centrale - ha detto Thomson - come l'attenzione al clima, che resta ai primi posti nelle preferenze dei clienti, anche in un momento incerto per i mercati”. Bisogna, però, considerare le specificità di ogni Paese. “In Germania si ha una visione molto diversa su come arrivare al net zero rispetto alla Francia, dove il nucleare è considerato un ottimo strumento per raggiungere gli obiettivi”.
La seconda riguarda le partnership strategiche. “La volatilità ha portato a una maggiore concentrazione. Il settore si sta consolidando - ha sottolineato il Chief executive officer, EMEA, di JP Morgan Asset Management - e non solo tra gli asset manager, ma anche tra i wealth manager, le piattaforme, gli investitori retail e persino le istituzioni. Se guardiamo al Regno Unito, per esempio, il settore dei fondi pensione pubblici si stanno fondendo. Anche i nostri clienti si stanno associando e stanno ottenendo una scala maggiore. E questo sta accadendo molto anche nell’industria dell’asset management. Le partnership strategiche e la capacità di offrirle in modo efficiente in termini di costi per i clienti rimangono una priorità chiave, che ha guidato una parte importante della nostra crescita negli ultimi due o tre anni”.
Il terzo punto per Thomson riguarda gli alternativi. In un mondo in cui l’inflazione rimarrà elevata, a causa della politica commerciale degli Stati Uniti, avere prodotti e servizi che mitighino questo rischio e aiutino a proteggersi dall’inflazione diventerà, “una fonte di rendimento sempre più importante”. “I mercati privati offrono alcuni vantaggi - ha detto il manager di JP Morgan AM - che i mercati pubblici non hanno. Presentano rischi, in particolare legati alla liquidità, ma ci sono vantaggi specifici, soprattutto se guardiamo al private equity e alla crescita del private equity come capitale: stanno alimentando una parte importante della crescita nei mercati dei capitali, dato che sempre più aziende decidono di rimanere private più a lungo. È importante dare ai nostri clienti accesso a questo tipo di rendimento”.
Infine, non per ultimi, gli Etf attivi che rappresentano un’area di forte espansione. JP Morgan AM è quarta al mondo nei flussi netti globali di Etf e, su oltre 252 miliardi di dollari di asset in gestione a livello globale, ci sono più di 186 miliardi di dollari in Etf attivi.
L’Europa può vivere il suo Rinascimento dal punto di vista degli investimenti. Le politiche messe in campo dai diversi Paesi conferiscono al Vecchio Continente una visione di stabilità percepita dagli investitori di tutto il mondo. “La Bce e la Bank of England - ha evidenziato Patrick Thomson, Chief executive officer, EMEA, di JP Morgan Asset Management - stanno comunicando in modo chiaro e prevedibile la traiettoria della loro azione. Anche i governi cercano di essere prevedibili, con una comunicazione molto chiara su tutti gli obiettivi politici chiave, il più importante dei quali è la crescita economica. Inizieremo a vedere alcune mosse fiscali in Germania, per cercare di sbloccare la crescita. Lo abbiamo visto nel Regno Unito, lo abbiamo visto in Francia e in Italia”.
La spada di Damocle dei dazi incombe anche sul Vecchio Continente, tuttavia ci sono vari elementi che potrebbero giocare a favore, come ha sottolineato Maria Paola Toschi, Global market strategist di JP Morgan Asset Management, rispondendo a Radiocor durante il Media Summit a Londra. “Anche in Europa c’è stato un po' uno shock di fiducia - continua la Toschi - con il calo di tanti indicatori, però l'inflazione è ancora molto moderata e questo crea un contesto relativamente favorevole, pur se con il punto interrogativo delle tariffe. Inoltre, la Bce potrebbe essere più pronta a intervenire rispetto alla Federal Reserve e stiamo già vedendo che il credito sta dando dei segnali positivi, quindi questo è un elemento che potrebbe essere a supporto". “Se ci dovesse essere una svolta positiva nelle tensioni Russia-Ucraina, cosa su cui è difficile fare previsioni, potrebbe essere un elemento di supporto”, ha concluso la Global strategist.
LA VOLATILITÀ COME OPPORTUNITÀ
“Siamo i numeri uno al mondo nella gestione attiva e possiamo assicurare una grande capacità di analizzare i dati e dare alta qualità negli investimenti. Siamo in grado di trarre vantaggio dalla situazione attuale per i nostri clienti, che quindi scelgono di non disinvestire”, ha aggiunto Thomson. I rischi, ha spiegato il manager, “vanno gestiti, indipendentemente dal fatto che si sia un gestore patrimoniale, un investitore retail o istituzionale. I rischi si possono gestire in molti modi, ma occorre avere una posizione attiva. Ma quello che ha funzionato ieri non necessariamente funzionerà domani, per questo la gestione attiva può aiutare”.
LE DIRETTRICI DI JP MORGAN ASSET MANAGEMENT
Sono quattro le direttrici sulle quali si costruiscono le strategie di JP Morgan Asset Management in questo momento. La prima è la transizione ecologica che rimane un impegno importante per la società di risparmio gestito. "La transizione verso il netzero rimane centrale - ha detto Thomson - come l'attenzione al clima, che resta ai primi posti nelle preferenze dei clienti, anche in un momento incerto per i mercati”. Bisogna, però, considerare le specificità di ogni Paese. “In Germania si ha una visione molto diversa su come arrivare al net zero rispetto alla Francia, dove il nucleare è considerato un ottimo strumento per raggiungere gli obiettivi”.
LE PARTNERSHIP DANNO VALORE AGGIUNTO AL MERCATO
La seconda riguarda le partnership strategiche. “La volatilità ha portato a una maggiore concentrazione. Il settore si sta consolidando - ha sottolineato il Chief executive officer, EMEA, di JP Morgan Asset Management - e non solo tra gli asset manager, ma anche tra i wealth manager, le piattaforme, gli investitori retail e persino le istituzioni. Se guardiamo al Regno Unito, per esempio, il settore dei fondi pensione pubblici si stanno fondendo. Anche i nostri clienti si stanno associando e stanno ottenendo una scala maggiore. E questo sta accadendo molto anche nell’industria dell’asset management. Le partnership strategiche e la capacità di offrirle in modo efficiente in termini di costi per i clienti rimangono una priorità chiave, che ha guidato una parte importante della nostra crescita negli ultimi due o tre anni”.
INVESTIRE NEGLI ALTERNATIVI
Il terzo punto per Thomson riguarda gli alternativi. In un mondo in cui l’inflazione rimarrà elevata, a causa della politica commerciale degli Stati Uniti, avere prodotti e servizi che mitighino questo rischio e aiutino a proteggersi dall’inflazione diventerà, “una fonte di rendimento sempre più importante”. “I mercati privati offrono alcuni vantaggi - ha detto il manager di JP Morgan AM - che i mercati pubblici non hanno. Presentano rischi, in particolare legati alla liquidità, ma ci sono vantaggi specifici, soprattutto se guardiamo al private equity e alla crescita del private equity come capitale: stanno alimentando una parte importante della crescita nei mercati dei capitali, dato che sempre più aziende decidono di rimanere private più a lungo. È importante dare ai nostri clienti accesso a questo tipo di rendimento”.
LA CRESCITA DEGLI ETF ATTIVI
Infine, non per ultimi, gli Etf attivi che rappresentano un’area di forte espansione. JP Morgan AM è quarta al mondo nei flussi netti globali di Etf e, su oltre 252 miliardi di dollari di asset in gestione a livello globale, ci sono più di 186 miliardi di dollari in Etf attivi.
LA RINASCITA DELL'EUROPA
L’Europa può vivere il suo Rinascimento dal punto di vista degli investimenti. Le politiche messe in campo dai diversi Paesi conferiscono al Vecchio Continente una visione di stabilità percepita dagli investitori di tutto il mondo. “La Bce e la Bank of England - ha evidenziato Patrick Thomson, Chief executive officer, EMEA, di JP Morgan Asset Management - stanno comunicando in modo chiaro e prevedibile la traiettoria della loro azione. Anche i governi cercano di essere prevedibili, con una comunicazione molto chiara su tutti gli obiettivi politici chiave, il più importante dei quali è la crescita economica. Inizieremo a vedere alcune mosse fiscali in Germania, per cercare di sbloccare la crescita. Lo abbiamo visto nel Regno Unito, lo abbiamo visto in Francia e in Italia”.
EFFETTO DEI DAZI SULL'EUROPA
La spada di Damocle dei dazi incombe anche sul Vecchio Continente, tuttavia ci sono vari elementi che potrebbero giocare a favore, come ha sottolineato Maria Paola Toschi, Global market strategist di JP Morgan Asset Management, rispondendo a Radiocor durante il Media Summit a Londra. “Anche in Europa c’è stato un po' uno shock di fiducia - continua la Toschi - con il calo di tanti indicatori, però l'inflazione è ancora molto moderata e questo crea un contesto relativamente favorevole, pur se con il punto interrogativo delle tariffe. Inoltre, la Bce potrebbe essere più pronta a intervenire rispetto alla Federal Reserve e stiamo già vedendo che il credito sta dando dei segnali positivi, quindi questo è un elemento che potrebbe essere a supporto". “Se ci dovesse essere una svolta positiva nelle tensioni Russia-Ucraina, cosa su cui è difficile fare previsioni, potrebbe essere un elemento di supporto”, ha concluso la Global strategist.