Le prospettive

ING: negli Usa stagflazione provocata dai dazi, prospettive incoraggianti per l’Europa

Carsten Brzeski e Paolo Pizzoli hanno fatto il punto sugli scenari macroeconomici 2025. “Non ci sono alternative al dollaro, ma Trump non sembra avere una strategia di lungo termine”

di Antonio Cardarelli 20 Maggio 2025 15:53

financialounge -  Carsten Brzeski dazi trump economia ing Paolo Pizzoli
I dazi negli Usa provocheranno una stagflazione economica, mentre in Europa prevalgono segnali di ottimismo sul lungo periodo. ING ha fatto il punto sugli scenari macroeconomici 2025 fornendo una chiave di lettura aggiornata alla luce degli ultimi accadimenti. A illustrare la view sono stati Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING, e Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING.

STAGFLAZIONE USA PROVOCATA DAI DAZI


Incertezza rimane la parola chiave per il resto dell’anno. L’approccio di Trump sui dazi ha spiazzato i mercati, ma secondo Brzeski l’attuale fase politica e commerciale può essere letta in due modi. O come un evento dirompente dalle conseguenze strutturali, paragonabile alla caduta del muro di Berlino nel 1989. Oppure come uno shock forte ma temporaneo, simile al Covid, che sembrava dover cambiare per sempre il mondo, salvo poi lasciare spazio a un ritorno alla normalità. Lo scenario base di ING prevede il mantenimento dei dazi universali con conseguenze sull’economia americana. A differenza di quanto previsto poche settimane fa, gli Usa non andranno però in recessione. Alla luce dell’accordo temporaneo tra Usa e Cina, Brzeski prevede un indebolimento che sfocia nella stagflazione. “Trump non si sta dimostrando in grado di mantenere tutte le promesse fatte a novembre e sembra non avere una strategia di lungo termine”, ha commentato l’esperto di ING. Tuttavia, secondo Brzeski questa non è l’inizio della fine dell’era del dollaro, anche perché “al momento non ci sono alternative valide”.

IN EUROPA SERVE UNIONE DI MERCATI E CAPITALI


Non è un’alternativa valida l’euro, per esempio, visto che l’Europa non riesce ancora a colmare il gap con gli Usa in assenza di un’unione di mercati e capitali. Ma per l’Europa, in ottica di lungo termine, le prospettive sono ottimistiche (anzi, per dirla con le parole di Brzeski “incoraggianti”) grazie alla nuova agenda di investimenti strutturali e difensivi da parte della Germania. Niente stagflazione causa dazi in Europa, a differenza degli Usa. La ripartenza della locomotiva continentale può portare solamente benefici agli altri Paesi europei, anche perché la coesione sembra aumentata sul tema della sicurezza. Per il 2026 ING prevede una crescita del Pil dell’Eurozona dell’1%, mentre in ottica tassi l’esperto prevede due tagli della Bce nel 2025, uno a giugno e uno a settembre.

PIZZOLI: EFFETTO DAZI SULL’ITALIA, BENE I TASSI IN CALO


Ricollegandosi al tema dei tassi di interesse, Paolo Pizzoli ha tracciato un quadro di crescita moderata per l’Italia. “Per un Paese con un debito come il nostro i tassi in calo sono fondamentali – ha specificato – e i due tagli che ci aspettiamo possono mitigare l’effetto negativo sulla crescita derivante dai dazi, visto che il 10,5% dell’export italiano è diretto verso gli Usa”. Un altro fattore potenzialmente positivo per l’economia italiana è rappresentato dal calo dei prezzi dell’energia. Inoltre, negli ultimi mesi le imprese, dopo aver metabolizzato l’incertezza derivante dai dazi, hanno ricominciato a investire in macchinari e innovazione.

STABILITÀ POLITICA E PROGRESSI SUL PNRR


Per il 2025 ING prevede un rallentamento dell’economia italiana nei due trimestri centrali e una ripresa nel quarto, con una crescita media annuale dello 0,6% e un’inflazione all’1,8%. Pizzoli ha evidenziato il calo dello spread dopo la revisione del rating sovrano da parte di S&P, frutto dell’inedita stabilità politica, dei progressi fatti sugli obiettivi da raggiungere in ottica finanziamenti PNRR e della prudenza sui conti pubblici. “Una crescita economica più robusta, anche attraverso l’effettiva attuazione del PNRR, potrà aiutare a rendere più sostenibile il percorso di riduzione del rapporto debito/PIL”, ha concluso Pizzoli.

Nel corso dell’evento ING ha presentato la versione italiana della piattaforma ING THINK, che raccoglie le analisi degli oltre 40 economisti del gruppo. L’Italia è il primo Paese ad avere una versione in lingua locale di ING THINK.

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