La view
Amundi: forse è prematuro mettere in discussione la fiducia negli asset Usa
Nel suo scenario centrale la casa d’investimento non prevede per il momento una recessione causata dai dazi e, in un contesto di strategia di allocazione prudenziale, rimane leggermente favorevole al rischio
di Leo Campagna 20 Maggio 2025 07:55

Gli asset statunitensi, in particolare i Treasury e il dollaro, stanno perdendo il loro ruolo di bene rifugio per eccellenza in tempi di incertezza. Tuttavia, come tiene a precisare Vincent Mortier, CIO Amundi Group, forse è prematuro metterne in discussione la fiducia. Anche se un‘eventuale sfida all’indipendenza della Fed e l'eccessiva incertezza politica negli Stati Uniti potrebbero minare la confidenza del mercato.
Guardando all’immediato futuro, il manager intravede alcuni temi da monitorare, a cominciare dall’impatto sulla crescita statunitense della guerra commerciale e del protezionismo. “Nel nostro scenario centrale non è prevista per il momento una recessione causata dai dazi. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi quest’anno attorno all’1,5%, frenata dai dazi, dalle pressioni sui consumi, dal mercato del lavoro e dall'effetto negativo sulla ricchezza”, spiega Mortier che poi aggiunge: “I dazi statunitensi eserciteranno pressioni sulle esportazioni europee e sulla crescita, ma l’Europa beneficerà anche di alcuni fattori incoraggianti quali la spesa fiscale in Germania, il basso prezzo del petrolio e la blanda reazione dell’UE ai dazi statunitensi”.
Il manager crede che la Fed taglierà i tassi tre volte nel corso dell'anno ma la tempistica sarà cruciale. Il nodo riguarda e aspettative d’inflazione dei consumatori che potrebbero influire sui salari, finendo con l’alimentare ulteriormente il carovita. Anche nell’area euro Mortier prevede tre tagli dei tassi da parte della BCE rivedendo al ribasso le aspettative sul tasso finale, portato dall’1,75% all’1,50%.
La Cina, che al momento sta rispondendo con ritorsioni ai dazi USA, dovrà focalizzarsi anche sulla domanda interna e sui consumatori utilizzando sia gli strumenti monetari sia quelli fiscali per stimolare maggiormente i consumi domestici. “Nel complesso, pur delineando un indebolimento dell’economia, in un contesto di strategia di allocazione prudenziale per ora rimaniamo leggermente favorevoli al rischio” commenta il CIO Amundi Group.
Per quanto riguarda il reddito fisso, l'esperto di Amundi rivela una view positiva sulla duration soprattutto dei titoli obbligazionari dell’Unione Europea e del Regno Unito. Sugli Stati Uniti la view è neutrale, e c'è una certa prudenza sul Giappone. “Siamo ottimisti sulle obbligazioni societarie euro Investment Grade per le loro valutazioni mentre restiamo cauti sugli high yield statunitensi” specifica il manager. Nell'azionario, pur rimanendo generalmente cauto sugli Stati Uniti, ravvisa alcune opportunità selettive sui titoli Value, sui titoli di qualità e sugli indici equal weighted, sui titoli con valutazioni ragionevoli e su quelli che sono relativamente al riparo dalle politiche di Trump.
In Europa, invece, la preferenza di Mortier va ai titoli difensivi del settore dei beni di consumo primari e del settore sanitario. Segmenti che evidenziano una forte capacità di determinazione dei prezzi e di modelli di business solidi. Nell’ambito dei ciclici, previlegia i bancari europei di qualità e le società a bassa-media capitalizzazione per via della loro esposizione al mercato interno.
Nell’ambito degli asset dei mercati emergenti Mortier è costruttivo sul debito in valuta forte e sul debito societario e vede alcune opportunità in America latina e nei mercati di frontiera nel segmento del debito in valuta locale. “Per quanto riguarda l'azionario dei Paesi emergenti, mentre la Cina è vulnerabile ai dazi e alle restrizioni, manteniamo un’opinione positiva sull’America Latina e sull’India e siamo ottimisti anche sui Paesi emergenti europei” puntualizza il CIO Amundi Group.
Relativamente agli investimenti multi-asset, prevale un atteggiamento leggermente favorevole al rischio ma tatticamente Mortier si dichiara meno positivo sulle azioni dei Paesi sviluppati e più positivo sui titoli di Stato dei Paesi emergenti. Inoltre propende per l'euro rispetto al dollaro USA e rimane positivo sull’oro che rimane un’ottima copertura nei confronti delle tensioni geopolitiche e dei rischi d’inflazione.
ALCUNI TEMI DA MONITORARE
Guardando all’immediato futuro, il manager intravede alcuni temi da monitorare, a cominciare dall’impatto sulla crescita statunitense della guerra commerciale e del protezionismo. “Nel nostro scenario centrale non è prevista per il momento una recessione causata dai dazi. La crescita del PIL dovrebbe attestarsi quest’anno attorno all’1,5%, frenata dai dazi, dalle pressioni sui consumi, dal mercato del lavoro e dall'effetto negativo sulla ricchezza”, spiega Mortier che poi aggiunge: “I dazi statunitensi eserciteranno pressioni sulle esportazioni europee e sulla crescita, ma l’Europa beneficerà anche di alcuni fattori incoraggianti quali la spesa fiscale in Germania, il basso prezzo del petrolio e la blanda reazione dell’UE ai dazi statunitensi”.
AMUNDI VEDE TRE TAGLI DEI TASSI DA PARTE DELLA FED
Il manager crede che la Fed taglierà i tassi tre volte nel corso dell'anno ma la tempistica sarà cruciale. Il nodo riguarda e aspettative d’inflazione dei consumatori che potrebbero influire sui salari, finendo con l’alimentare ulteriormente il carovita. Anche nell’area euro Mortier prevede tre tagli dei tassi da parte della BCE rivedendo al ribasso le aspettative sul tasso finale, portato dall’1,75% all’1,50%.
LEGGERMENTE FAVOREVOLI AL RISCHIO
La Cina, che al momento sta rispondendo con ritorsioni ai dazi USA, dovrà focalizzarsi anche sulla domanda interna e sui consumatori utilizzando sia gli strumenti monetari sia quelli fiscali per stimolare maggiormente i consumi domestici. “Nel complesso, pur delineando un indebolimento dell’economia, in un contesto di strategia di allocazione prudenziale per ora rimaniamo leggermente favorevoli al rischio” commenta il CIO Amundi Group.
OTTIMISMO SULLE OBBLIGAZIONI EURO INVESTMENT GRADE
Per quanto riguarda il reddito fisso, l'esperto di Amundi rivela una view positiva sulla duration soprattutto dei titoli obbligazionari dell’Unione Europea e del Regno Unito. Sugli Stati Uniti la view è neutrale, e c'è una certa prudenza sul Giappone. “Siamo ottimisti sulle obbligazioni societarie euro Investment Grade per le loro valutazioni mentre restiamo cauti sugli high yield statunitensi” specifica il manager. Nell'azionario, pur rimanendo generalmente cauto sugli Stati Uniti, ravvisa alcune opportunità selettive sui titoli Value, sui titoli di qualità e sugli indici equal weighted, sui titoli con valutazioni ragionevoli e su quelli che sono relativamente al riparo dalle politiche di Trump.
IN EUROPA PREFERITI BENI DI CONSUMO E SANITÀ
In Europa, invece, la preferenza di Mortier va ai titoli difensivi del settore dei beni di consumo primari e del settore sanitario. Segmenti che evidenziano una forte capacità di determinazione dei prezzi e di modelli di business solidi. Nell’ambito dei ciclici, previlegia i bancari europei di qualità e le società a bassa-media capitalizzazione per via della loro esposizione al mercato interno.
GLI ASSET DEI MERCATI EMERGENTI
Nell’ambito degli asset dei mercati emergenti Mortier è costruttivo sul debito in valuta forte e sul debito societario e vede alcune opportunità in America latina e nei mercati di frontiera nel segmento del debito in valuta locale. “Per quanto riguarda l'azionario dei Paesi emergenti, mentre la Cina è vulnerabile ai dazi e alle restrizioni, manteniamo un’opinione positiva sull’America Latina e sull’India e siamo ottimisti anche sui Paesi emergenti europei” puntualizza il CIO Amundi Group.
INVESTIMENTI MULTI-ASSET
Relativamente agli investimenti multi-asset, prevale un atteggiamento leggermente favorevole al rischio ma tatticamente Mortier si dichiara meno positivo sulle azioni dei Paesi sviluppati e più positivo sui titoli di Stato dei Paesi emergenti. Inoltre propende per l'euro rispetto al dollaro USA e rimane positivo sull’oro che rimane un’ottima copertura nei confronti delle tensioni geopolitiche e dei rischi d’inflazione.