L'intervista
La finanza arriva nei vigneti con i minibond
Cantine Ermes ha portato a termine un’operazione da 5 milioni di euro, una delle prime operazioni di Garanzia Archimede di Sace con emissione di Cdp. I dettagli dell’operazione
di Paola Jadeluca 14 Maggio 2025 10:07

Cantine Ermes di Santa Ninfa, Trapani, è una cooperativa agricola attiva nella produzione vitivinicola con più di 2,700 viticoltori associati e oltre 14mila ettari di vigneti. Recentemente ha collocato un minibond da cinque milioni di euro con scadenza ad aprile 2030. L’emissione è stata sottoscritta interamente da Cassa Depositi e Prestiti e rappresenta una delle prime operazioni con Garanzia Archimede di Sace dall’entrata in vigore della nuova convenzione. Equita ha assistito Cantine Ermes in qualità di arranger e dealer. Alessandro Raiola, managing Director Head of Structured Finance ne parla a Financialounge.com.
La Garanzia Archimede di SACE è uno strumento relativamente recente (previsto dalla Legge di Bilancio 2024) a supporto dei nuovi investimenti delle imprese italiane effettuati sul territorio nazionale con focus in innovazione, infrastrutture e transizione sostenibile. Con questa garanzia SACE supporta i finanziamenti erogati dal sistema bancario alle imprese italiane della durata massima di 25 anni e senza limiti di importato, garantendo fino al 70% dell’importo. Si precisa che da aprile SACE ha dato il via al nuovo framework denominato Garanzia Growth con una copertura al 70% dei finanziamenti destinati a investimenti ed alle esigenze di capitale circolante, attraverso un nuovo processo più snello e interamente digitale.
Il nostro approccio al mercato dei minibond non ha un particolare focus settoriale. Equita ha lanciato nel 2023 un basket bond Tech dedicato ad imprese appartenenti al settore del digitale e a progetti di innovazione tecnologica; più di recente, la nostra operatività si è selettivamente estesa a minibond emessi su base stand-alone. Quello emesso da Cantine Ermes rappresenta il primo bond strutturato da Equita nel settore vitivinicolo. In generale, riteniamo che questo strumento possa bene rispondere alle esigenze finanziarie di quelle aziende che devono affrontare un piano di crescita sia per linee interne sia esterne e necessitano di reperire sul mercato ammontari più elevati di quelli generalmente raccolti nel canale bancario e con scadenze generalmente più lunghe. Inoltre, questi strumenti consentono di diversificare le fonti di finanziamento con l’ingresso di investitori istituzionali che possono giocare anche un ruolo segnaletico nel mercato finanziario.
L'uso della finanza alternativa, come i minibond, nelle piccole realtà agricole e di distribuzione è un tema che richiede un’analisi ad hoc su ciascun emittente per valutare la capacità dello stresso di accogliere nella propria struttura di capitale questo strumento, che richiede una certa capacità di far fronte agli impegni di pagamento delle rate e degli interessi del minibond in un orizzonte di lungo periodo.
In generale, la finanza alternativa può essere quindi una risorsa interessante per le piccole realtà produttive, ma richiede una solida pianificazione strategica e una gestione finanziaria attenta. Le aziende che si avvalgono di questi strumenti devono essere in grado di offrire una visione chiara del loro modello di business, delle prospettive di crescita e beneficare di un adeguata generazione di cassa, affinché gli investitori possano avere fiducia e l'operazione possa andare a buon fine.
Le cooperative possono incontrare difficoltà ad accedere al mercato finanziario tradizionale per le loro logiche di business e per le loro peculiarità organizzative, che le rendono meno attraenti per le banche tradizionali. Per questo motivo, beneficiano di soluzioni di finanziamento alternative, che prevedono agevolazioni di natura pubblica, anche di recente introduzione. Forme di finanziamento più sofisticate come i minibond richiedono un approccio più strutturato nella valutazione di fattibilità.
In cosa consiste questo piano di Garanzia Archimede di SACE e quali obiettivi si pone?
La Garanzia Archimede di SACE è uno strumento relativamente recente (previsto dalla Legge di Bilancio 2024) a supporto dei nuovi investimenti delle imprese italiane effettuati sul territorio nazionale con focus in innovazione, infrastrutture e transizione sostenibile. Con questa garanzia SACE supporta i finanziamenti erogati dal sistema bancario alle imprese italiane della durata massima di 25 anni e senza limiti di importato, garantendo fino al 70% dell’importo. Si precisa che da aprile SACE ha dato il via al nuovo framework denominato Garanzia Growth con una copertura al 70% dei finanziamenti destinati a investimenti ed alle esigenze di capitale circolante, attraverso un nuovo processo più snello e interamente digitale.
Minibond nel settore vitivinicolo, lo ritenete una formula adatta ai produttori più piccoli che non intendono quotarsi o imboccare altre vie finanziarie? Ma quale è il giusto uso di questi strumenti?
Il nostro approccio al mercato dei minibond non ha un particolare focus settoriale. Equita ha lanciato nel 2023 un basket bond Tech dedicato ad imprese appartenenti al settore del digitale e a progetti di innovazione tecnologica; più di recente, la nostra operatività si è selettivamente estesa a minibond emessi su base stand-alone. Quello emesso da Cantine Ermes rappresenta il primo bond strutturato da Equita nel settore vitivinicolo. In generale, riteniamo che questo strumento possa bene rispondere alle esigenze finanziarie di quelle aziende che devono affrontare un piano di crescita sia per linee interne sia esterne e necessitano di reperire sul mercato ammontari più elevati di quelli generalmente raccolti nel canale bancario e con scadenze generalmente più lunghe. Inoltre, questi strumenti consentono di diversificare le fonti di finanziamento con l’ingresso di investitori istituzionali che possono giocare anche un ruolo segnaletico nel mercato finanziario.
Entrando nel merito dell'operazione Minibond con Cantine Ermes: Ermes ha già all'attivo diverse operazioni, un minibasket di filiera con Cdp, Unicredit e altro. Domanda: sono poche le cantine che si avvalgono di questi strumenti di finanza alternativa, ma qualche volta non sono andate a buon fine. Penso alla cooperativa marchigiana, Moncaro, fallita poco tempo fa.
L'uso della finanza alternativa, come i minibond, nelle piccole realtà agricole e di distribuzione è un tema che richiede un’analisi ad hoc su ciascun emittente per valutare la capacità dello stresso di accogliere nella propria struttura di capitale questo strumento, che richiede una certa capacità di far fronte agli impegni di pagamento delle rate e degli interessi del minibond in un orizzonte di lungo periodo.
In generale, la finanza alternativa può essere quindi una risorsa interessante per le piccole realtà produttive, ma richiede una solida pianificazione strategica e una gestione finanziaria attenta. Le aziende che si avvalgono di questi strumenti devono essere in grado di offrire una visione chiara del loro modello di business, delle prospettive di crescita e beneficare di un adeguata generazione di cassa, affinché gli investitori possano avere fiducia e l'operazione possa andare a buon fine.
Le cooperative per motivi sociali non hanno grandi possibilità di avvalersi di finanza. Eppure, sul mercato italiano i big sono soprattutto le cantine sociali
Le cooperative possono incontrare difficoltà ad accedere al mercato finanziario tradizionale per le loro logiche di business e per le loro peculiarità organizzative, che le rendono meno attraenti per le banche tradizionali. Per questo motivo, beneficiano di soluzioni di finanziamento alternative, che prevedono agevolazioni di natura pubblica, anche di recente introduzione. Forme di finanziamento più sofisticate come i minibond richiedono un approccio più strutturato nella valutazione di fattibilità.
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