Sunday View

Come si diventa oracoli: l’effetto Warren Buffett sulla finanza di ieri, di oggi e di domani

Il più famoso investitore della storia fa sempre notizia, e ogni suo movimento viene guardato con attenzione, non da ultima la sua decisione di lasciare il ruolo di AD della Berkshire Hathaway. Cosa comporta questa nuova dimensione di Buffett?

di Lorenzo Cleopazzo 11 Maggio 2025 09:30

financialounge -  economia sunday view Warren Buffett
Attesa, incertezza, trepidazione.

In questa settimana, certe parole le abbiamo proprio vissute; le abbiamo provate sulla nostra pelle, accendendo le televisioni, o scartabellando i link che ci riportassero con lo sguardo su quel comignolo. Avete capito quale, vero?

Le immagini le abbiamo viste tutti: le tegole dei tetti illuminate dalla luce di un maggio romano che mutava con le ore; noi in attesa di una fumata, nera o bianca che fosse; un gabbiano, poi un altro, poi un altro ancora – che forse era quello di prima, chi lo sa... –, e poi è arrivato il momento: l’attesa è finita, il dubbio ha fatto spazio alle certezze, la trepidazione è diventata felicità.

Ma qual è stato il filo che ha collegato l’inizio del Conclave con le prime parole di Papa Leone XIV? Qual è stata la chiave di lettura di questa settimana e che ha accompagnato i nostri sguardi? Probabilmente la stessa che dovrebbe guidare anche i movimenti di qualsiasi investitore, e che li lega ai consigli più accorati di chi – con ogni probabilità – è il padre di questa classe di professionisti.

Quindi cosa c’azzeccano gli investimenti con il mondo che aspetta il nuovo Papa? Di nuovo, bisognerà aspettare. Ci sarà qualche riga di mezzo, ma presto questo filo conduttore diventerà più chiaro. Bisogna solo pazientare un altro po’, a meno che qualcuno con certe doti divinatorie – da oracolo, potremmo dire – non abbia già avuto una premonizione.

Nel Sunday View di questa settimana guardiamo avanti senza dimenticare il presente; guardiamo il passato per non dimenticare il futuro, attraverso una delle figure più famose e amate della finanza globale. E comincia tutto una riga più giù.

PROFESSIONE ORACOLO


Essere un investitore professionista non è affatto semplice. Essere il più grande investitore professionista del mondo lo è ancora meno. Essere chiamato, per questo, ‘oracolo’ è un onore che spetta solo a un’unica persona: Warren Buffett. Ma tutto questo è persino riduttivo, perché l’Oracolo di Omaha è anche imprenditore, economista, filantropo... Insomma, una figura quasi panteistica del mondo finanziario, un’entità totalizzante, che però, se non fosse diventato ciò che è diventato, avrebbe fatto l’insegnante. Perché? Perché, parole sue, “Ci sono stati così tanti insegnanti che hanno avuto un impatto significativo sulla mia vita”.

Riassumere la vita personale e professionale di Buffett sarebbe complicato, oltre che lungo. Ciò che forse basterebbe sapere per questo articolo è la sua grande propensione a investire in aziende ritenute morenti, permettendogli di guadagnarsi grandi ritorni economici e non solo, come il celebre soprannome di ‘oracolo’. Conoscere il terreno su cui ci si muove, avere uno sguardo lungo, scommettere nel tempo su qualcosa che non è – ancora – al suo momento topico: questa è la propensione di Buffett. E proprio quest’attitudine lo ha portato a rilevare una morente azienda tessile, la Berkshire Hathaway, prima di trasformarla in una potenza finanziaria votata agli investimenti. La notizia degli ultimi giorni, però, l’avrete sentita: Buffett, ormai 94enne, lascia l’incarico di amministratore delegato della Berkshire. Certo, rimarrà comunque all’interno della società, anche se con il ruolo informale di presidente e consulente del nuovo AD, Greg Abel. E probabilmente ne avrà da consigliargli, dato che non appena uscito l’annuncio il titolo di Berkshire è arrivato a perdere circa il 6%, con gli azionisti divisi tra chi ha venduto sulla scia dell’emotività e chi invece ha sfruttato l’onda ribassista del brevissimo periodo. In entrambi i casi, probabilmente, lo stesso Buffett avrebbe commentato: “Se non sei disposto a tenere un'azione per dieci anni, non pensare nemmeno a possederla per dieci minuti”. Conoscenza, sguardo lungo e pazienza: queste sono le chiavi che hanno cucito il soprannome di ‘oracolo’ addosso a Buffett, e sono le stesse che hanno regalato un altro soprannome a un altro personaggio, anche se meno famoso.

IL TEMPOREGGIATORE


Nel gioco del calcio, se prendi tempo vieni ammonito; nell’antica Roma, se prendi tempo vinci le battaglie. Sembra semplice così, no? Eppure Quinto Fabio Massimo fu inizialmente criticato per questa sua tattica che gli valse il soprannome di “Temporeggiatore”: giocò con il fuoco, sfidando niente di meno che il terribile Annibale, già ampiamente stanziato nel sud della penisola italica. La sua tattica era di evitare scontri diretti con l’esercito cartaginese, logorandolo con piccole azioni di sabotaggio, mentre lasciava che gli uomini di Annibale continuassero l’avanzata nei territori di Roma. Questo lo fece scontrare col Senato, dove si decise di impiegare delle azioni più dirette e decise che in effetti... portarono a qualche problemino, tipo la famosa e pesante sconfitta di Canne. Scottati dall’errore, i senatori e i generali dell’Urbe si scusarono con Il Temporeggiatore, e decisero che Quinto Fabio non aveva poi tutti i torti a evitare di attaccare frontalmente cose tanto pericolose come gli elefanti.

PAZIENTARE HUMANUM EST


Dunque si è capito qual era il filo conduttore dell’introduzione? La pazienza, il saper leggere il tempo scegliendo le occasioni giuste al momento giusto. Quella stessa pazienza di chi sembra cedere terreno, contro la fretta di chi invece vorrebbe risultati immediati, quella pazienza che traccia una linea profonda tra chi – citando Buffett – è disposto a tenere un’azione per dieci anni, e chi invece non la merita neanche per dieci minuti. Questo è forse il riassunto di quelli che sono gli insegnamenti dell’oracolo. La grande attrattiva della sua figura, l’attenzione del mondo finanziario per le sue parole e per le sue azioni, tutto è dovuto non solo ai suoi successi nel mondo degli investimenti, ma anche al suo essere, tutto sommato, una persona normale: mangia al fast food, beve bibite gassate, guida la stessa auto ammaccata da 10 anni, e afferma che l’amore è ben più importante di qualsiasi successo materiale.

Una persona normale, ma anche un investitore straordinario, tanto che la CNBC ha creato un archivio a lui dedicato con 122 ore di materiali video, tanto che sono stati scritti libri su di lui e sulle sue strategie, tanto che le sue mosse – ma soprattutto la sua pazienza – vengono studiate da chi aspira ad almeno un decimo dei suoi successi.

Oggi il mondo dovrà fare l’abitudine con un nuovo papa, allo stesso modo in cui il mondo – finanziario – dovrà fare i conti con un Buffett formalmente meno attivo, ma comunque sempre presente.

BONUS TRACK


Abbiamo detto che la forza di Warren Buffett è il suo essere una persona normale che fa cose normali, come mangiare al fast food e bere Coca Cola... Forse non proprio le cose più indicate per un 94enne, ma probabilmente avere successo negli affari aiuta anche la salute

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