Bond market
Come sfruttare le obbligazioni high yield con le turbolenze di mercato
Morgan Stanley Investment Management analizza le oscillazioni degli strumenti passivi in relazione al possibile allentamento sulla guerra commerciale
di Stefano Caratelli 9 Maggio 2025 12:30

In un contesto che vede i rendimenti delle obbligazioni High Yield nel quartile più ampio e gli spread nell’ambito della mediana di lungo periodo, c’è l'opportunità di generare rendimenti di lungo periodo storicamente interessanti. Con l'evolversi della risposta e dell'impatto delle politiche del presidente Trump, nei giorni e nelle settimane a venire si potranno cogliere ulteriori opportunità. Ma è impossibile prevedere il momento in cui il mercato si fermerà o il picco degli spread, per cui è ragionevole investire in titoli di buona qualità a prezzi migliori.
Sono le conclusioni proposte da Morgan Stanley Investment Management in un approfondimento su come navigare il segmento High Yield nel quadro dell’incertezza macro, firmato da Stephen Concannon, Co-Head of High Yield Team, e Will Reardon, High Yield Institutional Portfolio Manager, che sottolineano come in un contesto di continua incertezza macroeconomica, sulla scia dell'annuncio del Presidente Trump di dazi a tappeto, lo spread medio del mercato High Yield abbia subito forti oscillazioni. A metà aprile in media era balzato di circa 200 punti base dai minimi post-crisi finanziaria globale di gennaio, in ampliamento di 112 punti tra il 2 e il 7 aprile, per salire a metà aprile fino a un picco dell'8,65% dal minimo di febbraio del 7,08%.
I due esperti di Morgan Stanley IM spiegano cosa significano questi differenziali di rendimento erratici per gli investitori sottolineando che la domanda degli istituzionali è rimasta relativamente solida e la liquidità in generale è stata sufficiente. In definitiva, si è osservata una formazione ordinata dei prezzi e liquidità disponibile al giusto livello. Alcuni percorsi sono stati più agevoli di altri: i prodotti High Yield passivi sono stati più volatili, in quanto i deflussi retail, particolarmente concentrati negli ETF, hanno accelerato nella seconda settimana di aprile fino a raggiungere livelli record, con deflussi dai fondi retail basati su obbligazioni High Yield in USA per circa 9,6 miliardi di dollari, di cui 5,7 miliardi dagli ETF.
I flussi estremi nei prodotti passivi High Yield hanno causato oscillazioni aggressive del differenziale tra prezzo e Nav, con gli ETF che sono passati da sconti superiori allo 0,5% l'8 aprile a premi nell'ambito dell'1,5% il 9 aprile, per poi tornare a meno di 20 punti base. Questi premi e sconti aggressivi rappresentano un'opportunità per i market maker, ma creano anche un eccesso di volatilità per l'investitore medio al dettaglio, rilevano Concannon e Reardon.
In questo contesto, l’orientamento degli esperti di Morgan Stanley IM è di muoversi in modo ponderato e di non avere alcuna reazione impulsiva. Anche se permane una grande incertezza, Concannon e Reardon ritengono in conclusione che lo scenario finale della politica tariffaria sarà molto meno draconiano di quanto temuto nelle prime settimane di aprile.
OBBLIGAZIONI HIGH YIELD E SPREAD
Sono le conclusioni proposte da Morgan Stanley Investment Management in un approfondimento su come navigare il segmento High Yield nel quadro dell’incertezza macro, firmato da Stephen Concannon, Co-Head of High Yield Team, e Will Reardon, High Yield Institutional Portfolio Manager, che sottolineano come in un contesto di continua incertezza macroeconomica, sulla scia dell'annuncio del Presidente Trump di dazi a tappeto, lo spread medio del mercato High Yield abbia subito forti oscillazioni. A metà aprile in media era balzato di circa 200 punti base dai minimi post-crisi finanziaria globale di gennaio, in ampliamento di 112 punti tra il 2 e il 7 aprile, per salire a metà aprile fino a un picco dell'8,65% dal minimo di febbraio del 7,08%.
LA DOMANDA DEGLI INVESTITORI ISTITUZIONALI È RIMASTA SOLIDA
I due esperti di Morgan Stanley IM spiegano cosa significano questi differenziali di rendimento erratici per gli investitori sottolineando che la domanda degli istituzionali è rimasta relativamente solida e la liquidità in generale è stata sufficiente. In definitiva, si è osservata una formazione ordinata dei prezzi e liquidità disponibile al giusto livello. Alcuni percorsi sono stati più agevoli di altri: i prodotti High Yield passivi sono stati più volatili, in quanto i deflussi retail, particolarmente concentrati negli ETF, hanno accelerato nella seconda settimana di aprile fino a raggiungere livelli record, con deflussi dai fondi retail basati su obbligazioni High Yield in USA per circa 9,6 miliardi di dollari, di cui 5,7 miliardi dagli ETF.
PREMI E SCONTI AGGRESSIVI SUL MERCATO DEGLI ETF
I flussi estremi nei prodotti passivi High Yield hanno causato oscillazioni aggressive del differenziale tra prezzo e Nav, con gli ETF che sono passati da sconti superiori allo 0,5% l'8 aprile a premi nell'ambito dell'1,5% il 9 aprile, per poi tornare a meno di 20 punti base. Questi premi e sconti aggressivi rappresentano un'opportunità per i market maker, ma creano anche un eccesso di volatilità per l'investitore medio al dettaglio, rilevano Concannon e Reardon.
MUOVERSI IN MODO PONDERATO, EVITARE REAZIONI IMPULSIVE
In questo contesto, l’orientamento degli esperti di Morgan Stanley IM è di muoversi in modo ponderato e di non avere alcuna reazione impulsiva. Anche se permane una grande incertezza, Concannon e Reardon ritengono in conclusione che lo scenario finale della politica tariffaria sarà molto meno draconiano di quanto temuto nelle prime settimane di aprile.