Guerra commerciale

AllianceBernstein: ecco come mantenere la calma e costruire portafogli azionari resilienti

In periodi di alta volatilità dei mercati è opportuno costruire una strategia difensiva in grado di proteggere gli investimenti da bruschi cali e, nello stesso tempo, non perdere opportunità di investimento

di Annalisa Lospinuso 7 Maggio 2025 08:00

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L’alta volatilità dei mercati finanziari negli ultimi tempi ha messo alla prova anche gli investitori più esperti e i portafogli azionari. Una strategia difensiva ben pianificata può fare in modo che i portafogli diventino resilienti anche in un contesto di mercato sfidante come quello attuale. L’avversione al rischio può, infatti, far perdere buone occasioni di investimento. Secondo Kent Hargis, Chief investment officer, Strategic core equities, Portfolio manager – global low carbon strategy di AllianceBernstein, “pur non sapendo come si evolverà l’attuale guerra commerciale, crediamo che rimanere sul mercato offra agli investitori la migliore opportunità di cogliere un solido potenziale di rendimento azionario a lungo termine”.

NON RIDURRE L'ESPOSIZIONE AZIONARIA


Con mercati finanziari così altalenanti, in seguito ai continui annunci di Donald Trump su nuovi dazi, è facile perdere fiducia negli investimenti. Ma se gli scenari peggiori non si materializzano, i rendimenti azionari spesso risultano migliori del previsto. “Gli investitori – dice Hargis – sono comprensibilmente preoccupati. Ma ridurre l’esposizione azionaria può essere controproducente. La nostra sfida, in qualità di gestori di portafogli azionari difensivi, è aiutare gli investitori ad acquisire fiducia per rimanere in azioni a lungo termine”.

OCCHIO AL VIX


Storicamente momenti di estrema paura sono spesso seguiti da forti rimbalzi azionari. “La nostra ricerca mostra che quando il Vix, l’indice della volatilità del mercato azionario statunitense, ha raggiunto livelli estremi durante le crisi di mercato più gravi dal 2000, i rendimenti dell’S&P 500 e del MSCI World sono stati in media rispettivamente del 34,4% e del 37,4% nei successivi 12 mesi”, aggiunge il Cio di AllianceBernstein.

EVITARE DI SOCCOMBERE ALLA PAURA


Come gli investitori possono evitare di soccombere all’avversione al rischio? Per AllianceBernstein la chiave sta nel costruire un portafoglio con andamenti di rendimento più fluidi in mercati volatili. Come spiega Hargis, il primo obiettivo è di ridurre il dolore delle perdite assolute quando i mercati crollano, catturando al contempo la maggior parte dei guadagni del mercato durante una ripresa. “La nostra ricerca suggerisce che una strategia che cerca di catturare il 90% dei guadagni di mercato ma solo il 70% delle perdite può persino generare una sovraperformance rispetto al mercato in generale nel lungo termine”, precisa il Cio.

UN FRAMEWORK BASATO SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE


In secondo luogo, per raggiungere un profilo rischio/rendimento equilibrato, è necessario partire dalla valutazione dei fondamentali. “Utilizziamo un framework fondamentale per valutare l’impatto dei dazi su base aziendale. Si compone di tre componenti: stima dell’esposizione dei ricavi e degli input di un’azienda a diversi tipi di dazi; valutazione dell’impatto diretto dei dazi sulla redditività, che spesso dipende dal potere di determinazione dei prezzi di un'azienda; e considerazione dell’impatto indiretto dei dazi su un’azienda, come gli effetti dei cicli economici o di un’inflazione più elevata”, aggiunge AllianceBernstein. Il framework utilizza strumenti di intelligenza artificiale quantitativa, con l’obiettivo di esplorare il mercato alla ricerca di aziende di alta qualità supportate da bilanci solidi e team di gestione qualificati.

L'IMPATTO DEI DAZI


“Il panorama in continua evoluzione del commercio globale sottolinea la necessità di un approccio di investimento disciplinato, in sintonia con le mutevoli dinamiche di mercato. Affinché gli investimenti difensivi abbiano successo in questi tempi imprevedibili, gli investitori dovrebbero resistere alla tentazione di reagire impulsivamente ai movimenti di mercato, attingendo invece alle lezioni di investimento strategico apprese dalle passate crisi di mercato”, conclude Kent Hargis.

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