Il caso

I cinesi hanno già trovato il modo per eludere e non pagare i dazi

Con il metodo del Delivery Duties Paid, i fornitori cinesi si offrono di coprire i costi delle tariffe. Ma si tratta di un’opzione al limite della legalità, che andrebbe comunque a penalizzare le aziende che non l’accettano

di Antonio Cardarelli 6 Maggio 2025 10:48

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I dazi sulle merci provenienti dalla Cina imposti da Trump rischiano di provocare forti aumenti di prezzo per aziende e consumatori americani. Ma i produttori cinesi avrebbero già trovato il modo di aggirare i dazi americani.

DALLA CINA UN MODO PER ELUDERE I DAZI DI TRUMP


Si tratta di vere e proprie tecniche di elusione, che permetterebbero di annullare l’effetto delle tariffe del 175% decise da Trump per “proteggere le aziende americane”. A svelare il meccanismo utilizzato da numerosi fornitori cinesi è il Financial Times. A quanto pare un numero sempre crescente di esportatori cinesi sta offrendo agli importatori americani la modalità di spedizione nota come Delivery Duties Paid (Ddp) che permette di sottovalutare il valore della merce o di alterarne la descrizione in modo da abbassare l’impatto delle tariffe.

LE OFFERTE DEGLI ESPORTATORI CINESI


L’indagine del Financial Times ha riguardato le offerte di fornitori cinesi di prodotti chimici e imballaggi che, in pratica, si offrono di coprire i costi dei dazi alterando quantità e tipologia dei beni spediti. Il Financial Times cita Ryan Petersen, ceo della piattaforma logistica Flexport, e Dan Harris, un avvocato americano che lavora con aziende che importano merci dalla Cina. Secondo quest’ultimo la metodologia proposta in questi termini dagli esportatori cinesi “non è altro che un’elusione tariffaria” che potrebbe essere perseguita legalmente negli Usa, ma non in Cina. Aaron Rubin, distributore di attrezzature per arti marziali, ha dichiarato che i suoi fornitori in Cina si sono offerti di pagare i dazi aggiuntivi con il metodo del Ddp, precisando però che non avrebbero inviato la fattura.

I DUBBI ETICI DELLE AZIENDE AMERICANE


La vicenda apre una questione etica per le aziende americane che comprano dalla Cina. Chi accetta il metodo Ddp, infatti, penalizza pesantemente le società che operano in modo legale, mettendole in una posizione di svantaggio. “Le mie opzioni sono licenziare il team o partecipare alla frode”, ha detto al Financial Times il proprietario di una società che vende componenti elettronici. Un altro metodo per aggirare i dazi consiste nel registrarsi come importatori esteri ufficiali (foreign importers of record), opzione consentita anche ad aziende che non hanno una presenza fisica negli Usa. Per ovviare a questo “buco normativo” negli Stati Uniti si sta pensando di richiedere depositi cauzionali maggiorati.

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