dazi

La Financière de l’Échiquier: la rivalità tra Washington e Pechino tra impulsività e pragmatismo

Al di là della volatilità a breve termine per le mosse e contromosse di Trump e Xi Jinping, la partita sembra destinata a durare e potrebbe spostarsi su terreni diversi da quello della guerra commerciale

di Redazione 30 Aprile 2025 12:03

financialounge -  dazi Donald Trump guerra commeciale La Financière de l'Echiquier Xi Jinping
Dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca per il suo secondo mandato, è iniziata sui dazi una girandola di voci, annunci, retromarce e sospensioni che hanno destabilizzato i mercati. Un clima di incertezza che ha preso in contropiede osservatori e investitori ma con un aspetto ben chiaro: la rivalità tra Washington e Pechino.

LA SFIDA TRA XI JINPING E TRUMP


Una sfida che vede, da un lato, Xi Jinping, segretario generale del partito comunista cinese, un uomo freddo e riflessivo che siede sulla comoda poltrona di un regime totalitario. Dall’altro, spicca invece un uomo impulsivo e imprevedibile come Donald Trump, 47° presidente degli Stati Uniti.

DUE APPROCCI DIFFERENTI


“Trump non sembra preoccuparsi di strattonare i suoi partner storici e nemmeno di sconvolgere le istituzioni nazionali e internazionali mentre Xi Jinping è impegnato a consolidare in modo metodico le sue alleanze regionali. Il leader cinese preferisce mantenere stabile la rotta senza confondere alleati e partner commerciali mentre quello statunitense riesce a smentirsi nel giro di un giorno trascurando anche le reazioni dei paesi amici” commenta Clément Inbona, Fund Manager di La Financière de l’Échiquier.

UNA GUERRA COMMERCIALE A TUTTO CAMPO


Lo scorso 2 aprile la nuova amministrazione USA ha introdotto dazi con aliquote ben al di sopra di quelle previste. È partita così una sorta di guerra commerciale a tutto campo. “Trump ha sbalordito il mondo intero con questo suo modo di fare e se l’obiettivo era quello di restituire la sua grandezza all'America la strategia messa in atto per raggiungerlo non è chiara. In ogni caso, un “aggiustamento” si è reso necessario visto il caos finanziario che ne è derivato, non tanto (o soltanto) su Wall Street e le altre Borse internazionali ma (soprattutto) sui tassi dei titoli di Stato americani” riferisce Inbona il cui riferimento è alla tregua di 90 giorni sui dazi per tutti i Paesi, tranne che per la Cina.

PECHINO ESCLUSA DALLA TREGUA DEI 90 GIORNI


Pechino, è stata esclusa perché è l’unico paese che si è permesso di tenere testa in maniera oltraggiosa agli Stati Uniti. L’atteggiamento freddo e pragmatico cinese è l’esatto opposto della tattica erratica di Trump: Pechino non si preoccupa di rilasciare dichiarazioni in risposta alle frequenti e contraddittorie prese di posizioni dello Stato maggiore di Washington e preferisce invece lasciare aperta la porta ai negoziati.

LO STATUS DI ALTER EGO DI WASHINGTON


“La dichiarazione del portavoce del Ministero del Commercio del 24 aprile non lascia dubbi” spiega Inbona. "La posizione della Cina è chiara e coerente: se bisognerà combattere, andremo fino in fondo, se si tratta invece di dialogare, le nostre porte sono spalancate", aveva fatto sapere il Ministero. Una dimostrazione di come ormai Pechino si sia immedesimata nel suo status di alter ego di Washington”.

L’OMBRA DELLE ELEZIONI DI METÀ MANDATO DI TRUMP


Insomma, la rivalità tra Washington e Pechino sembra solo all’inizio. Tuttavia, mentre Xi Jinping non ha scadenze elettorali Trump vede scorrere il tempo verso le elezioni di metà mandato, che potrebbero modificare il controllo della Casa Bianca sul Congresso. A questo proposito, la popolarità in calo del presidente americano negli ultimi sondaggi potrebbe spingerlo a fargli cambiare tattica.

TERRENI DIVERSI DA QUELLO DELLA GUERRA COMMERCIALE


“I mercati finanziari oscillano in modo violento al ritmo degli attacchi, dei tentativi di distensione o delle inversioni di rotta dell’amministrazione americana. Al di là della volatilità a breve termine per le mosse e contromosse di Trump e Xi Jinping, la partita sembra destinata a durare e potrebbe spostarsi su terreni diversi da quello della guerra commerciale” conclude il Fund Manager di La Financière de l’Échiquier.

Trending