Le prospettive

Generali Insurance AM: ecco le condizioni affinché l’azionario faccia bene anche nel 2025

Sarà necessario che le attese sugli utili societari e la fiducia nella nuova amministrazione Trump siano rispettate o addirittura “battute” per avere un terzo anno di soddisfazioni sui mercati equity

di Leo Campagna 1 Gennaio 2025 10:00

financialounge -  Generali Insurance Asset Management investimenti mercati
Salvo poche eccezioni, i principali indici azionari dovrebbero chiudere il 2024 con performance comprese fra il +10% e il +30%. Una tendenza al rialzo iniziata già nei primi mesi dell’anno durante i quali, in tutte le aree sviluppate, sono stati registrati rialzi già a doppia cifra. A guidare la corsa sono stati soprattutto i risultati aziendali superiori alle attese degli investitori, le aspettative su futuri tagli di interesse da parte delle banche centrali e la continua sovraperformance del settore tecnologico, in particolare, delle MegaCaps.

DIVERGENZE ECONOMICHE E POLITICHE


Fra il secondo e terzo trimestre, invece, hanno cominciato ad emergere andamenti divergenti a livello di aree geografiche e di paesi in modo anche significativo. Divergenze causate sia da ragioni economiche che politiche mentre la Bce a giugno, e la Federal Reserve statunitense a settembre iniziavano ufficialmente la tanto attesa dagli investitori attività di taglio dei tassi d’interesse. Mentre i dati macroeconomici e i risultati societari molto solidi degli Stati Uniti hanno fornito il supporto agli indici azionari per fissare, ai primi di luglio, nuovi massimi dell’anno, alcuni esiti elettorali nell’Area Euro hanno provocato contraccolpi.

SOTTOPERFORMANCE DELL’AZIONARIO AREA EURO


In particolare quello in Francia, che ha provocato incertezze tuttora presenti mentre l’economia della zona euro ha continuato a mostrare segnali di indebolimento soprattutto sul fronte manifatturiero. Un clima di incertezze che, sommato ad una Cina ancora debole e alle preoccupazioni su possibili “dazi” in caso di vittoria “Repubblicana” negli Stati Uniti, hanno condizionato l’andamento europeo determinando la sottoperformance rispetto agli indici globali.

LA CORREZIONE DEL 10% DI AGOSTO


Tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto, i mercati azionari globali hanno registrato una correzione di circa il 10%. Diverse le ragioni: da alcuni dati statunitensi negativi ad una ridotta liquidità stagionale, da un cambio di politica monetaria in Giappone agli impatti di marcato posizionamento su strategie di carry trade chiuso velocemente dagli investitori globali. Un ritracciamento degli indici recuperato però prontamente nel giro di poche settimane.

LA VITTORIA DI TRUMP


Nell’ultimo trimestre, invece, l’esito delle elezioni americane e, in particolare la vittoria di Trump, ha spinto la fiducia e i listini statunitensi ai massimi dell’anno sia in termini assoluti che relativi. Nella seconda metà di dicembre, tuttavia, si è osservato un ritracciamento a seguito di un atteggiamento più prudente, rispetto a quanto ipotizzato dal mercato, della Federal Reserve americana nei confronti politica monetaria nel prossimo anno.

ECONOMIA USA SOLIDA E ATTESE DI CRESCITA DEGLI UTILI VICINE AL 15%


Secondo gli esperti di Generali Insurance Asset Management il mercato azionario inizierà il 2025 negli Stati Uniti con una economia solida e attese di crescita degli utili vicine al 15% ma con valutazioni che dal punto di vista storico si collocano su alti livelli. Al contrario, in Europa le valutazioni risultano storicamente più contenute mentre le aspettative economiche e politiche sono più incerte.

COSA PUÒ RINNOVARE L’INTERESSE PER IL MERCATO AZIONARIO EUROPEO


“L’indice azionario globale negli ultimi due anni è salito quasi del 50% e questo implica che, per avere un terzo anno di soddisfazioni sui mercati equity, le attese sugli utili aziendali e la fiducia nella nuova amministrazione Trump siano rispettate o addirittura “battute. Invece per rinnovare l’interesse sul mercato azionario europeo, attualmente molto trascurato dagli investitori internazionali, potrebbe contribuire sia un efficace stimolo fiscale cinese capace di ridare slancio all’economia di Pechino e sia un accordo di pace in Ucraina” concludono i manager di Generali Insurance Asset Management.

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