Parla la Bce
Christine Lagarde: “Sui tassi nessun percorso prestabilito”
La presidente della Banca centrale europea ha precisato che sui tassi “sarà quel che sarà”, restando dipendente dai dati. Il rapporto Draghi “indica proposte concrete per le riforme strutturali”
di Fabrizio Arnhold 12 Settembre 2024 17:06
La Bce taglia i tassi di interesse portandoli al 3,5%. “L'inflazione dovrebbe tornare ad aumentare nell'ultima parte di quest'anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell'energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi”, ha commentato la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. “Dovrebbe poi diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno”.
“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”, prosegue Lagarde. “Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”. Per determinare livello e durata adeguati alla restrizione, “il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. Lagarde ha anche precisato che la Bce “non si impegna a un percorso predeterminato di riduzione dei tassi” ma “sul futuro sarà quel che sarà”, rimanendo dipendenti dai dati.
Per Lagarde “i rischi per crescita economica rimangono orientati verso il basso”. Fra i rischi ci sono l’indebolimento dell’economia mondiale e l’acuirsi delle tensioni commerciali che potrebbero gravare sull’area euro. L’economia dell’area euro è cresciuta dello 0,2% nel secondo trimestre, dopo il +0,3% del primo. “Ci aspettiamo un rafforzamento nel corso del tempo sulla scia di maggiori spese per i consumi e di maggiori investimenti delle imprese”, ha aggiungo la presidente della Bce.
“Il rapporto di Mario Draghi sulla produttività è formidabile”, ha commentato Christine Lagarde. “Indica proposte concrete per le riforme strutturali i cui effetti potrebbero non solo rafforzare l’Europa ma anche essere molti utili per noi come banca centrale perché ci potrebbero permettere di ottenere risultati migliori con la politica monetaria”. Il rapporto tocca temi particolarmente cari alla Bce, come l’unione dei capitali ma non ha auspicato un cambiamento del mandato della politica monetaria che rimane centrata sull’obiettivo della stabilità.
La Bce si attende “una lettura di settembre sull’inflazione molto bassa per effetto del confronto su base annua” ma non si basa su un solo dato ma sul trend e l’inflazione “dovrebbe tornare a salire negli ultimi mesi del 2024 per poi convergere verso l’obiettivo nel corso del prossimo anno”, ha concluso Lagarde.
OBIETTIVO INFLAZIONE 2%
“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”, prosegue Lagarde. “Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”. Per determinare livello e durata adeguati alla restrizione, “il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”. Lagarde ha anche precisato che la Bce “non si impegna a un percorso predeterminato di riduzione dei tassi” ma “sul futuro sarà quel che sarà”, rimanendo dipendenti dai dati.
RISCHI PER CRESCITA ECONOMICA AL RIBASSO
Per Lagarde “i rischi per crescita economica rimangono orientati verso il basso”. Fra i rischi ci sono l’indebolimento dell’economia mondiale e l’acuirsi delle tensioni commerciali che potrebbero gravare sull’area euro. L’economia dell’area euro è cresciuta dello 0,2% nel secondo trimestre, dopo il +0,3% del primo. “Ci aspettiamo un rafforzamento nel corso del tempo sulla scia di maggiori spese per i consumi e di maggiori investimenti delle imprese”, ha aggiungo la presidente della Bce.
RAPPORTO DRAGHI “FORMIDABILE”
“Il rapporto di Mario Draghi sulla produttività è formidabile”, ha commentato Christine Lagarde. “Indica proposte concrete per le riforme strutturali i cui effetti potrebbero non solo rafforzare l’Europa ma anche essere molti utili per noi come banca centrale perché ci potrebbero permettere di ottenere risultati migliori con la politica monetaria”. Il rapporto tocca temi particolarmente cari alla Bce, come l’unione dei capitali ma non ha auspicato un cambiamento del mandato della politica monetaria che rimane centrata sull’obiettivo della stabilità.
A SETTEMBRE ATTESA INFLAZIONE IN CALO
La Bce si attende “una lettura di settembre sull’inflazione molto bassa per effetto del confronto su base annua” ma non si basa su un solo dato ma sul trend e l’inflazione “dovrebbe tornare a salire negli ultimi mesi del 2024 per poi convergere verso l’obiettivo nel corso del prossimo anno”, ha concluso Lagarde.
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