La view

Per Natixis IM siamo di fronte a un rallentamento economico e non a una recessione

La riduzione della leva finanziaria a cui stiamo assistendo fa sembrare questa debolezza molto peggiore di quanto probabilmente sia. Inoltre la Fed ha tutti i mezzi per correggere la rotta economica USA nei prossimi mesi

di Leo Campagna 8 Agosto 2024 14:14

financialounge -  Jack Janasiewicz mercati Natixis Investment Managers recessione USA
I timori relativi alla crescita economica statunitense sono stati esarcerbati dalla debolezza dei dati economici, a cominciare da un indice ISM manifatturiero più debole del previsto, dall'aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione e da un dato sui nuovi posti di lavoro che ha deluso le aspettative. Preoccupazioni che si estendono a livello globale, con i deboli PMI asiatici e le speranze di stimolo della Cina che vengono ripetutamente deluse. “Il conseguente picco di volatilità a breve termine ha esacerbato la questione, con una serie di fattori tecnici che hanno amplificato la velocità e l'entità del sell-off sui mercati azionari” sottolinea Jack Janasiewicz, Portfolio Strategist, Natixis IM.

L’ATTENZIONE SI SPOSTA SULLA FEDERAL RESERVE


Intanto l’attenzione si sposta sulla Federal Reserve statunitense che ha un duplice mandato - stabilità dei prezzi e piena occupazione. Ma di recente mentre il rischio inflazione si è orientato verso un rallentamento dei prezzi al consumo, il fronte lavoro  rischia di vedere un aumento del tasso di disoccupazione. “Se i rischi si sono spostati dalle preoccupazioni per l'inflazione alla debolezza del mercato del lavoro, il sentiment potrebbe essere di nuovo in eccesso ma, stavolta, in termini di pessimismo” segnala Janasiewicz.

IL PIL DELL’ECONOMIA STATUNITENSE


Infatti, se è vero che c’è un rallentamento dell'economia statunitense è importante ricordare anche il punto di partenza: il dato più recente del PIL avanzato dell'economia statunitense è stato pari a +2,8% annualizzato trimestre su trimestre, ben al di sopra delle aspettative e superiore alla crescita tendenziale di lungo periodo (+1,8%). Rallentare da un tale livello è molto diverso dal farlo da un livello minimo, prossimo alla stagnazione.

I CONSUMI AMERICANI RESTANO CRUCIALI


In quest’ottica, i consumi in America restano cruciali dal momento che guidano quasi il 70% della crescita degli Stati Uniti. Ebbene l'economia statunitense continua ad aggiungere posti di lavoro, non sta licenziando: la media mobile a 3 mesi dei posti di lavoro aggiunti è di 170.000 unità, ben lontana dalla recessione. Inoltre, se si considera semplicemente il prodotto tra gli occupati, la loro retribuzione oraria media settimanale e le loro ore lavorate medie settimanali, si nota che il reddito aggregato continua a crescere a un ritmo del 4,86%.

LA SOLIDITA’ DELLE AZIENDE USA


In parallelo, anche le aziende americane mostrano solidità. Mancare le aspettative è una cosa, non crescere è un'altra cosa. “Certo, l’incremento dei ricavi sta mostrando qualche segno di rallentamento, a causa dell'allentamento del contesto economico e del calo dei consumi. Ma la crescita degli utili è rimasta robusta, grazie soprattutto alla tenuta dei margini. Per quanto riguarda poi le valutazioni, a parte alcune big cap del settore tecnologico, i multipli non sono affatto tesi” specifica il manager di Natixis IM.

CONCENTRARSI SUI FONDAMENTALI


Il manager consiglia agli investitori di concentrarsi sui fondamentali, che rimangono ancora decenti. “Gli operatori a leva sono costretti a ridurre il rischio in portafoglio a causa dell'aumento della volatilità. Le vendite generano altre vendite e si innesca una spirale viziosa il cui esaurimento è impossibile da stabilire. E’ invece probabile che lo scenario tecnico possa pesare sul sentiment fino ad orientarlo eccessivamente verso il lato ribassista. Siamo consapevoli del rischio che il deterioramento del sentiment si ripercuota sui fondamentali nel corso del tempo e che questo circolo vizioso sia da tenere d'occhio. Per il momento, però, siamo convinti che questo legame non sia ancora stato stabilito” commenta Janasiewicz.

LA FED HA TUTTI I MEZZI PER CORREGGERE LA ROTTA


A questo proposito il manager ricorda poi come, in realtà, le correzioni azionarie del 10% si ripetano in media una volta all'anno. “La riduzione della leva finanziaria a cui stiamo assistendo fa sembrare questa debolezza molto peggiore di quanto probabilmente sia. L'economia sta rallentando ma riteniamo che un paio di dati che si rivelano deboli non siano sufficienti a stabilire una recessione. Inoltre la Fed ha tutti i mezzi per correggere la rotta” conclude il Portfolio Strategist di Natixis IM.

Trending