Il cambiamento

PGIM vede il nuovo panorama energetico ad un punto di svolta critico

È in corso una transizione importante incentrata sull’elettrificazione ma la dipendenza dai combustibili fossili continuerà per decenni mentre le tensioni geopolitiche rendono la sicurezza energetica anche una questione di sicurezza nazionale

di Leo Campagna 5 Giugno 2024 12:00

financialounge -  economia ESG good PGIM Investments transizione energetica
La domanda di energia ha iniziato a crescere con la seconda rivoluzione industriale e per l’effetto  combinato dell’incremento della popolazione, della crescita delle economie e delle nuove tecnologie ad alta intensità energetica, che vanno dai motori a vapore alle automobili, dagli aeroplani ai computer (Figura 1). Per soddisfare la domanda apparentemente insaziabile, il sistema energetico è diventato sempre più complesso.



LE ATTUALI FONTI ENERGETICHE


A questo proposito, le attuali fonti energetiche possono essere classificate in due gruppi. Il primo, quello dei combustibili fossili, include il carbone, il petrolio e il gas naturale che emettono carbonio. Nel secondo, quello relativo alle fonti a zero emissioni di carbonio, figurano invece le energie rinnovabili (ad es. solare, eolica, idroelettrica) e il nucleare, che generano elettricità senza emissioni di carbonio.

CONSUMO INDUSTRIALE, PER TRASPORTI, RESIDENZIALE E COMMERCIALE


Il consumo invece è spesso segmentato in quattro gruppi: industriale, per trasporti, residenziale e commerciale. “Oggi il nostro sistema energetico si trova a un punto di svolta critico: abbandonare i combustibili fossili, ove possibile, per promuovere l’elettrificazione e aggiungere le energie rinnovabili al mix energetico. Ci vorranno decenni affinché questa transizione sia pienamente attuata ma tre temi fondamentali avranno un’importanza cruciale” fanno sapere gli esperti di PGIM.

LE RIPERCUSSIONI DELLE TENSIONI GEOPOLITICHE


Il primo dei quali scaturisce dalle crescenti tensioni geopolitiche che rende la sicurezza energetica anche una questione di sicurezza nazionale. L’energia sicura non è solo fondamentale per lo sviluppo economico, ma è considerata un aspetto essenziale della sicurezza nazionale dalla maggior parte dei Paesi. Per questo motivo alcuni governi, come quelli di Giappone, Cina, Germania, Stati Uniti e India, detengono riserve strategiche di petrolio o gas naturale.

LA VULNERABILITA’ DELLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO RINNOVABILI


“I Paesi senza riserve naturali di petrolio o gas hanno due alternative: possono importare combustibili fossili o cercare fonti di energia alternative” argomentano i manager di PGIM. Tuttavia la generazione di energia solleva nuovi problemi di sicurezza nelle catene di approvvigionamento dei componenti critici. Ad esempio, le filiere delle batterie al litio, cruciali per i veicoli elettrici, sono dominate dalla Cina che rappresenta anche l’80% della produzione globale di pannelli solari. Per contrastare queste vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento rinnovabili, i Paesi stanno adottando misure per garantire una fornitura diversificata di metalli critici e componenti fabbricati.

LA DIPENDENZA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI


Il secondo tema è relativo alla constatazione che la dipendenza dai combustibili fossili continuerà per decenni, anche durante la transizione energetica. L’attuale stock di beni strumentali dipende fortemente dai combustibili fossili. Ad esempio, i due maggiori settori di consumo energetico, l’industria e i trasporti, rappresentano il 72% di tutto il consumo energetico. “In primo luogo” riferiscono i professionisti di PGIM “ esistono molti utilizzi industriali specifici in cui le energie rinnovabili potrebbero non rappresentare un sostituto completo dei combustibili fossili. In secondo luogo, l’elaborata rete di infrastrutture globali per i combustibili fossili offre un enorme vantaggio in termini di presenza rispetto alle energie rinnovabili”.

LA CARENZA DI CAPACITA’ DELLA RETE ELETTRICA


La rete globale di infrastrutture di trasporto e stoccaggio per combustibili fossili non può infatti essere replicata nel breve termine mentre, in parallelo, la carenza di capacità della rete elettrica a supporto dell’elettrificazione sta diventando una limitazione sostanziale alla transizione energetica globale. Inoltre, le sfide normative e politiche contribuiscono alla mancanza di capitale per le infrastrutture rinnovabili.

IL RUOLO CENTRALE DELL’ELETTRIFICAZIONE


Il terzo tema fondamentale indicato da PGIM parte dalla transizione energetica in corso guidata dai timori per il cambiamento climatico, dai sussidi e dalle normative governative, dalle innovazioni tecnologiche e dai minori costi della produzione rinnovabile. E che vede nell’elettrificazione una componente fondamentale per due motivi. “In primo luogo, riduce l’uso diretto dei combustibili fossili, come nelle automobili e nelle moto. In secondo luogo, l’elettricità è l’unica forma di energia che può essere generata in modo conveniente senza significative emissioni di carbonio” puntualizzano gli esperti di PGIM.

LE PREVISIONI PER IL FUTURO


Le energie rinnovabili sono infatti diventate sempre più la prima scelta per la nuova capacità di produzione di energia in Cina, Stati Uniti, India, UE e Brasile. Nel 2023, il mondo ha aumentato la sua capacità rinnovabile del 50% e si prevede che questo ritmo di crescita proseguirà anche per i prossimi cinque anni. Di questo passo, il mondo potrebbe più che raddoppiare la sua capacità rinnovabile entro il 2030.

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