L’outlook

Ubs: “Real estate interessante per diversificare il portafoglio con investimenti alternativi”

Tra le asset class, Ubs preferisce le azioni alle obbligazioni, con l’intelligenza artificiale che resta il trend trainante sui mercati. Per rendere più resilienti i portafogli si guarda a fondi evergreen tra gli alternativi

di Fabrizio Arnhold 23 Maggio 2024 12:42

financialounge -  Giacomo Cristofori investimenti real estate Teresa Gioffreda UBS
 

Proseguirà il rally azionario? Questa è la domanda che si fanno gli investitori in cerca di indicazioni per navigare tra le diverse asset class. Guardando al contesto macroeconomico, dagli Stati Uniti arrivano dati che mettono in evidenza un rallentamento dell’economia. Una buona notizia perché fotografa una frenata della spinta inflazionistica, anche se meno decidsa delle attese. “I dati da inizio anno confermano uno scenario di soft landing negli Stati Uniti, con evidenze di rallentamento da un livello elevato di partenza, ma con una crescita economica resiliente e un mercato del lavoro ancora forte”, commenta Teresa Gioffreda, Investment strategist di Ubs Am. “Vediamo segnali crescenti di un miglioramento del settore manifatturiero globale, positivo per economie più cicliche come zona Euro, dove sorprendono al rialzo i dati di crescita economica rispetto allo scorso anno”.

IN CINA L’OSTACOLO DELL’IMMOBILIARE


La crescita economica in Cina sta dando segnali di ripresa, anche se il settore immobiliare rimane un ostacolo per le prospettive di crescita. “Sarà chiaro nei prossimi mesi se i responsabili politici abbiano fatto abbastanza per migliorare in modo duraturo la domanda”, prosegue nella sua analisi Gioffreda che sposta l’attenzione sull’inflazione. “La Fed non muoverà i tassi a giugno, al contrario la Bce dovrebbe iniziare con il primo taglio – aggiunge -. Le banche centrali di molti Paesi emergenti, che avevano iniziato a rialzare i tassi nel 2021, stanno già passano a politiche monetarie accomodanti”.

MEGLIO L’AZIONARIO


Tra le singole asset class, Ubs preferisce l’azionario all’obbligazionario. “In questo contesto, continuiamo a pensare che le azioni globali siano interessanti: oltre ai fattori favorevoli determinati da un contesto macroeconomico positivo, i profitti delle aziende sono in crescita, il sentiment delle famiglie e delle imprese sta migliorando e l'attività manifatturiera influisce positivamente”, precisa l'esperta. Negli Usa le valutazioni sono elevate, più interessanti quelle di Europa e paesi emergenti. L’intelligenza artificiale resta il trend trainante.

HIGH YIELD IN EURO E MERCATI EMEGENTI


Tra le obbligazioni, Ubs gaurda al comparto high yield Euro e le obbligazioni dei paesi emergenti in dollari. “Ci aspettiamo che la volatilità continui sul mercato obbligazionario ma, con un’inflazione sotto il 3%, le correlazioni dovrebbero tornare ad essere negative rispetto ai mercati azionari, e i titoli di Stato possono tornare a svolgere un ruolo importante nei portafogli bilanciati per la copertura contro il rischio di ribasso per il ciclo economico”, sottolinea Teresa Gioffreda. “Continuiamo a mantenere esposizione al dollaro Usa, favorito dai rendimenti e dalla crescita più elevata rispetto agli altri paesi sviluppati, e materie prime come copertura rispetto ai persistenti rischi geopolitici”.

L’IMPORTANZA DEGLI INVESTIMENTI ALTERNATIVI


In un contesto caratterizzato dal persistere delle tensioni geopolitiche, con una correlazione positiva tra le asset class pubbliche, potrebbe essere utile guardare agli investimenti alternativi, considerando però sempre il grado di propensione al rischio e le esigenze di liquidità del singolo investitore. “Il real estate storicamente ha mostrato una bassa correlazione con l’azionario e una correlazione leggermente negativa con l’obbligazionario, candidandosi ad asset class potenzialmente ideale per diversificare un portafoglio bilanciato, oltre che driver verso i mega trend di cambiamento strutturale dell’economia come decarbonizzazione, digitalizzazione, deglobalizzazione e cambiamenti demografici”, spiega Giacomo Cristofori, Head of Italy and Iberia investment sales specialists real estate & private markets di Ubs Am. Il settore è oggi interessante anche per la forte correzione a seguito dell’incremento dei tassi.

I SETTORI SU CUI PUNTARE NEL REAL ESTATE


Tra i settori su cui puntare, Ubs vede un grande potenziale in quelli che sono poco sviluppati nel mercato immobiliare italiano, come il residenziale a reddito, oppure inesistenti, come il life science. “Inoltre, questo mercato rappresenta meno del 5% dell’universo investibile istituzionale globale - prosegue Cristofori -. Complice anche la mancata correlazione tra mercati immobiliari di diversi continenti, crediamo che possa essere opportuna una diversificazione globale di questa asset class”. Oggi si può avere un accesso più facilitato al real estate globale grazie ai fondi evergreen, ossia semi-chiusi, che “consentono di minimizzare la J-curve e, seppur rimangano un investimento non liquido per un orizzonte di lungo termine, consentono, in condizione di mercato normale, di programmare i tempi di uscita”, conclude Giacomo Cristofori.

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