Cosa aspettarsi

Amundi svela le opportunità da cogliere in questa fase complessa del mercato

Sono stati ricalibrati gli attivi rischiosi e ora Amundi ha una view positiva sulle azioni britanniche e interesse sul value globale mentre è un po’ meno costruttiva sul debito dei Paesi emergenti e sul petrolio

di Leo Campagna 15 Maggio 2024 14:00

financialounge -  Amundi Matteo Germano mercati Vincent Mortier
I dati recenti sull’inflazione e sulla crescita degli Stati Uniti confermano la solidità dell'economia. Nel Global Investment Views di maggio, Vincent Mortier, Group CIO, e Matteo Germano, Deputy Group CIO di Amundi prevedono che l’attuale dinamica positiva possa proseguire nel secondo trimestre, rallentando nel secondo semestre senza tuttavia registrare una crescita negativa. Lo scenario si completa con un’inflazione persistente e rischi rialzisti (tensioni sui prezzi del petrolio) dovuti alla recente escalation geopolitica.

SCELTE DIFFICILI PER LE BANCHE CENTRALI


Le banche centrali sono chiamate a scelte difficili e per la Fed, in particolare, prevediamo una riduzione del numero di tagli dei tassi di interesse e una maggiore incertezza sulle azioni di politica monetaria” commentano Mortier e Germano, secondo i quali è opportuno tenere d’occhio le divergenze nell'economia statunitense. Il riferimento è alla debolezza delle piccole imprese ai tassi elevati rispetto alla resilienza delle grandi imprese e alla  fragilità delle famiglie a basso reddito rispetto a quelle ad alto reddito che, con i loro consumi elevati, sono gli elementi che caratterizzano questo ciclo.

LE VULNERABILITÀ DELL’ECONOMIA STATUNITENSE


Si tratta di vulnerabilità che rischiano di peggiorare in un contesto di tassi di interesse che rimarranno elevati ancora a lungo. Mortier e Germano pensano che la Fed taglierà i tassi di interesse, ma con tempistiche più lente e non escludono in assoluto anche un possibile ‘tagli zero’ nel 2024. In Europa, invece, la BCE potrebbe essere la prima a tagliare i tassi di interesse ma anche in questo caso, i due manager prevedono un allentamento più dilatato nel tempo in funzione anche dell’andamento delle valute, alla luce delle divergenze tra gli interventi delle banche centrali.

ALLA RICERCA DI UN MIGLIOR PROFILO RISCHIO/RENDIMENTO


“Le quotazioni di mercato sembrano in gran parte incorporare le buone notizie sulla crescita resiliente e sul rallentamento dell’inflazione. Per tenere conto dei rischi occorre focalizzarsi sulle opportunità che potrebbero fornire un miglior profilo rischio-rendimento” sottolineano Mortier e Germano che, in quest’ottica, pur mantenendo una view leggermente costruttiva sugli attivi rischiosi, preferiscono privilegiare i segmenti di mercato resilienti.

TREASURY USA, BTP E OBBLIGAZIONI INVESTMENT GRADE


In ambito obbligazionario, vedono valore nel tratto breve-medio della curva dei Treasury USA e attuano una diversificazione con i BTP, ma sono neutrali sulla duration in Europa, positivi sul Regno Unito, prudenti sul Giappone. Nel credito, la preferenza è per le obbligazioni Investment Grade rispetto alle obbligazioni High Yield sia in Europa, sia negli USA. Nel debito emergente, invece, hanno ridotto l’esposizione: piace il flusso cedolare ma l’inflazione ostinata riduce il potenziale di compressione dei tassi.

POSITIVI SULL’AZIONARIO GIAPPONE E REGNO UNITO


“Nell'azionario siamo positivi sul Giappone e ora anche sul Regno Unito mentre, nell’area emergente, siamo costruttivi su Brasile, India, Indonesia, Messico e Corea del Sud, dove però abbiamo ridotto leggermente il posizionamento” specificano i due manager di Amundi che osservano segnali di rotazione all’interno dei mercati azionari con una predilezione per gli approcci globali alle azioni.

APPROCCIO EQUAL WEIGHT NEGLI USA E BILANCIATO IN EUROPA


“Negli Stati Uniti l’andamento degli utili delle azioni più di successo potrebbe accusare un rallentamento, favorendo il recupero del resto del mercato, premiando un approccio equal weight. In Europa, dove preferiamo una posizione bilanciata, è stata incrementata lievemente l’esposizione ai titoli difensivi tramite le utility. Nel complesso, siamo positivi sui titoli industriali e sui beni di consumo primari, mentre rimaniamo prudenti - anche se leggermente meno - sui titoli tecnologici e sui beni voluttuari” concludono Mortier e Germano.

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