L'analisi

Pictet AM: valore nascosto nel credito privato alle PMI europee

Giambattista Chiarelli, Head of Institutional di Pictet AM, stima in 1.500 miliardi di dollari l’asset class, valore destinato a raddoppiare in 10 anni per pesare fino al 10% del mercato obbligazionario totale

di Virgilio Chelli 14 Maggio 2024 14:51

financialounge -  credito privato Giambattista Chiarelli Pictet
I prestiti privati valgono oggi 1.500 miliardi di dollari, destinati a raddoppiare in dieci anni per arrivare al 10% del mercato obbligazionario complessivo. La restrizione della Bce ha portato i rendimenti oltre il 12% dal 7% di un anno fa e le aziende che ricorrono a questi strumenti hanno multipli debito/Ebitda attorno a 2-3 volte rispetto a 7 volte, implicando società più disciplinate e solide. Di solito gli investitori preferiscono comporre i portafogli con prestiti di big corporate, ma le migliori occasioni sono nelle emissioni delle small cap europee, dove si annida il valore ancora in parte inespresso delle economie. Le Pmi pesano per due terzi dell’occupazione europea e ogni anno producono 3.400 miliardi di euro in valore aggiunto.

OPPORTUNITÀ PIÙ CHE MAI INTERESSANTI


Lo sottolinea in un commento titolato “La stagione d’oro del direct lending nelle PMI europee” Giambattista Chiarelli, Head of Institutional di Pictet Asset Management, secondo cui una maggior protezione dei creditori e una miglior qualità creditizia dei debitori, insieme a costi dei prestiti più favorevoli, rendono le opportunità offerte dal segmento più che mai interessanti, con rendimenti medi tra il 7%-9% in Europa nei prossimi tre anni. L’esperto di Pictet AM sottolinea che resta fondamentale l’analisi aziendale, selezionando settori difensivi e aree geografiche dove si hanno competenze e contatti diretti, preferendo strutture con clausole di protezione, il che richiede capacità elevate di due diligence in un comparto il cui rischio maggiore è la carenza di reportistica e documenti.

MODULARE IL PROFILO DI RISCHIO E DIVERSIFICARE


Nato come fonte di liquidità con la crisi finanziaria globale, il direct lending offre alfa e la possibilità di modulare il profilo di rischio, mentre per i debitori è una forma di diversificazione. Le PMI, che stanno sempre più ricorrendo a prestiti diretti, sono la linfa vitale dell'economia europea, con 23 milioni di piccole società occupano due terzi dei lavoratori e producono valore per circa 3.400 miliardi di euro l'anno, “un vero tesoro nel quale trovare rendimento”. E nell’era dell’inflazione e dei tassi elevati, con gli utili che perdono colpi, il vero angolo da cui guardare le PMI è proprio il debito, secondo Chiarelli.

GIOCANO A FAVORE TASSI E MAGGIOR DISCIPLINA DELLE AZIENDE


Tra i fattori che oggi favoriscono il direct lending, l’esperto di Pictet AM cita al primo posto i tassi, che hanno spinto i rendimenti oltre il 12% rispetto al 7% di un anno fa, poi aziende di gran lunga più disciplinate che in passato, il che offre ai finanziatori l'opportunità di ricapitalizzare aziende solide e con bilanci conservativi a livelli di rendimento più interessanti. Inoltre sono spesso imprese di famiglie o singoli imprenditori che storicamente si sono affidate a prestiti bancari o al private equity, ma oggi il debito privato può essere considerato un compromesso perfetto tra i due. Pictet AM investe in attività alla fase cruciale della loro evoluzione, mettendo a disposizione un capitale di crescita “su misura” per consentire di raggiungere il traguardo successivo.

TRE FATTORI PER RIDURRE IL RISCHIO E MASSIMIZZARE I RENDIMENTI


Pictet AM sottolinea l’importanza di una due diligence efficace e tende a preferire società asset-light con flussi di cassa e rapporti di conversione della liquidità elevati, rispetto ad aziende con ingenti risorse fisiche, e indica altri tre fattori da considerare per ridurre il rischio e massimizzare i rendimenti: la selezione dei settori, la diversificazione regionale e la strutturazione di operazioni difensive. Attualmente sta concentrando gli investimenti sull’ultimo versante, prediligendo assistenza sanitaria, istruzione, servizi aziendali, tecnologia e software, con aziende dotate di forte liquidità e basso beta.

COME FUNZIONANO LE STRUTTURE DI PRESTITO DIFENSIVE


Chiarelli spiega che le strutture di prestito difensive incorporano una protezione, con restrizioni contrattuali e clausole per il debitore che pongono un tetto alla copertura degli interessi, alla leva finanziaria e/o alla copertura degli oneri fissi. In presenza di queste tutele, gli investimenti nel direct lending hanno costantemente registrato tassi di insolvenza più bassi e tassi di recupero più elevati sia rispetto ai prestiti a leva sindacati che ai crediti high yield quotati. E rispetto ad altre categorie del reddito fisso può vantare un track record di rendimenti relativamente elevati con minor volatilità.

UN TREND CHE SI PUÒ DEFINIRE SECOLARE


L’esperto di Pictet AM sottolinea in conclusione che il direct lending nelle società europee di dimensione medio piccola è una proposta allettante con un profilo di rischio/rendimento molto interessante, in particolare nelle attuali condizioni di mercato. Supportati da gestori con le giuste competenze, solida esperienza e comprovata presenza locale, gli investitori possono accedere ad un asset class a basso rischio con rendimenti solidi anche in un contesto macroeconomico incerto. Secondo Chiarelli “un trend che potremmo definire secolare”.

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