La view
Obbligazioni verso fase meno volatile dopo le ultime indicazioni della Fed
TwentyFour AM (Gruppo Vontobel), in un commento di Felipe Villarroel, sottolinea che il reddito fisso dovrebbe beneficiare di tassi meno volatili con rendimenti corretti per il rischio
di Virgilio Chelli 7 Maggio 2024 08:00
L’ultima riunione del FOMC della Fed che ha mantenuto invariati i tassi potrebbe sembrare una "non notizia", ma nell'attuale contesto di volatilità dei tassi superiore alla media alcuni punti meritano di essere sottolineati in quanto segnalano una fase di cui dovrebbero beneficiare gli asset del reddito fisso, perché a questo livello elevato i rendimenti corretti per il rischio in un’ottica di medio termine appaiono “davvero interessanti”. È l’indicazione di Felipe Villarroel, Portfolio Manager di TwentyFour Asset Management, che sottolinea in primo luogo lo scenario base della Fed che prevede un calo dell'inflazione, lasciando intatto un conseguente taglio dei tassi in corso d'anno.
Villarroel sottolinea che il presidente Powell ha respinto con forza l’idea che la prossima mossa possa essere un rialzo, ribadendo che se l'inflazione dovesse mostrarsi più ostinata del previsto i tassi potrebbero essere mantenuti a questi livelli elevati più a lungo, per cui un'inflazione che ricominci a crescere in modo non sostenibile sembra esclusa. Rimane poi intatta anche la notevole incertezza sull'"ultimo miglio", per cui prevedere l'esatta tempistica dell'inizio del ciclo di tagli non è un facile.
La Fed comunque non sembra aver preso le sorprese negative dell'inflazione e i dati forti sulla crescita come prova di una nuova ripresa dell'inflazione, riconoscendo solo che la fiducia necessaria per iniziare a tagliare i tassi non è ancora arrivata. Powell ha anche ribadito che la componente abitativa e il rallentamento dell'offerta rimangono importanti motori del processo disinflazionistico e si è detto fiducioso che questi sviluppi continueranno. Ha confermato infine che le aspettative di inflazione sono ben ancorate. Insomma, lo scenario di base della Fed non è cambiato molto.
L’esperto di TwentyFour AM aggiunge che il messaggio della Fed indica che le presidenziali USA non avranno alcun impatto sulla politica monetaria, un’opinione espressa da più di un membro della banca centrale nelle ultime settimane. Le elezioni sono certamente importanti e le conseguenze di una vittoria di Trump o Biden potrebbero non essere neutrali per la politica monetaria, ma l'impatto sarà probabilmente più sul piano macro. Se il disavanzo fiscale aumenta, occorre tenerne conto, ad esempio perché aumenterebbero la domanda aggregata e le pressioni inflazionistiche.
In conclusione, dopo la riunione del FOMC e l'annuncio di rifinanziamento trimestrale del Tesoro, Villarroel ritiene che la volatilità dei tassi potrebbe diminuire nelle prossime settimane e che Treasury, gilt, bund, e gli altri titoli di Stato del G7 potrebbero scambiare in modo laterale finché non troveremo un nuovo catalizzatore. Dopo il selloff dei Treasury USA, ulteriori movimenti fuori misura richiedono una dose continua di notizie sempre più negative. Inoltre, l’abbassamento del tetto del Quantitative Tightening USA ha dato un certo sostegno ai tassi.
I mercati prevedono meno tagli dei tassi nel 2024 e la Fed dovrebbe convergere verso questa visione quando aggiornerà i dati tra un paio di mesi. Anche l'impatto del conflitto in Medio Oriente sui mercati si è rivelato limitato e sembra che l'asticella sia piuttosto alta perché questi eventi diventino il principale driver. Gli asset del reddito fisso, sottolinea l’esperto di TwentyFour AM, dovrebbero beneficiare della ridotta volatilità dei tassi e, con i rendimenti così elevati, quelli corretti per il rischio in un'ottica di medio termine “appaiono davvero molto interessanti”.
POWELL RESPINGE L’IDEA DI UNA MOSSA AL RIALZO
Villarroel sottolinea che il presidente Powell ha respinto con forza l’idea che la prossima mossa possa essere un rialzo, ribadendo che se l'inflazione dovesse mostrarsi più ostinata del previsto i tassi potrebbero essere mantenuti a questi livelli elevati più a lungo, per cui un'inflazione che ricominci a crescere in modo non sostenibile sembra esclusa. Rimane poi intatta anche la notevole incertezza sull'"ultimo miglio", per cui prevedere l'esatta tempistica dell'inizio del ciclo di tagli non è un facile.
LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE USA RESTANO BEN ANCORATE
La Fed comunque non sembra aver preso le sorprese negative dell'inflazione e i dati forti sulla crescita come prova di una nuova ripresa dell'inflazione, riconoscendo solo che la fiducia necessaria per iniziare a tagliare i tassi non è ancora arrivata. Powell ha anche ribadito che la componente abitativa e il rallentamento dell'offerta rimangono importanti motori del processo disinflazionistico e si è detto fiducioso che questi sviluppi continueranno. Ha confermato infine che le aspettative di inflazione sono ben ancorate. Insomma, lo scenario di base della Fed non è cambiato molto.
NESSUN IMPATTO DELLE ELEZIONI USA SULLA POLITICA MONETARIA
L’esperto di TwentyFour AM aggiunge che il messaggio della Fed indica che le presidenziali USA non avranno alcun impatto sulla politica monetaria, un’opinione espressa da più di un membro della banca centrale nelle ultime settimane. Le elezioni sono certamente importanti e le conseguenze di una vittoria di Trump o Biden potrebbero non essere neutrali per la politica monetaria, ma l'impatto sarà probabilmente più sul piano macro. Se il disavanzo fiscale aumenta, occorre tenerne conto, ad esempio perché aumenterebbero la domanda aggregata e le pressioni inflazionistiche.
MOVIMENTO LATERALE DEI TITOLI DI STATO DEL G7
In conclusione, dopo la riunione del FOMC e l'annuncio di rifinanziamento trimestrale del Tesoro, Villarroel ritiene che la volatilità dei tassi potrebbe diminuire nelle prossime settimane e che Treasury, gilt, bund, e gli altri titoli di Stato del G7 potrebbero scambiare in modo laterale finché non troveremo un nuovo catalizzatore. Dopo il selloff dei Treasury USA, ulteriori movimenti fuori misura richiedono una dose continua di notizie sempre più negative. Inoltre, l’abbassamento del tetto del Quantitative Tightening USA ha dato un certo sostegno ai tassi.
RENDIMENTI MOLTO INTERESSANTI IN OTTICA A MEDIO TERMINE
I mercati prevedono meno tagli dei tassi nel 2024 e la Fed dovrebbe convergere verso questa visione quando aggiornerà i dati tra un paio di mesi. Anche l'impatto del conflitto in Medio Oriente sui mercati si è rivelato limitato e sembra che l'asticella sia piuttosto alta perché questi eventi diventino il principale driver. Gli asset del reddito fisso, sottolinea l’esperto di TwentyFour AM, dovrebbero beneficiare della ridotta volatilità dei tassi e, con i rendimenti così elevati, quelli corretti per il rischio in un'ottica di medio termine “appaiono davvero molto interessanti”.