L'indagine
Iren crolla in Borsa dopo l’arresto dell’ad Signorini e del governatore della Liguria Toti
La maxi inchiesta della Procura di Genova ha portato all’esecuzione di 9 misure cautelari per corruzione. Il titolo Iren è arrivato a perdere fino al 7%, le accuse sono riferite al periodo in cui Signorini era a capo dell'Autorità Portuale
di Redazione 7 Maggio 2024 10:46
A Piazza Affari Iren si segnala in negativo. Il titolo della multiutility ligure cede poco meno del 3% (dopo aver toccato -7%) in seguito alla misura di custodia cautelare in carcere per l’amministratore delegato e direttore generale Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
L’arresto a carico di Signorini rientra nella maxi inchiesta della Procura di Genova che ha portato all’esecuzione di altre nove misure cautelari a carico, tra gli altri, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (ai domiciliari) e dell’imprenditore Aldo Spinelli. L’accusa della Procura a carico di Signorini è di "corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio". Nell’ambito dell’inchiesta sul presunto sistema di corruzione in Liguria la guardia di Finanza ha proceduto al sequestro di beni per oltre mezzo milione di euro.
Le accuse a carico di Paolo Emilio Signorini, fanno sapere dalla Procura di Genova, sono riferite all'incarico di Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Nel dettaglio, "viene contestato di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità” a fronte dell'impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent'anni. Inoltre, sempre secondo le accuse della Procura, Signorini avrebbe favorito Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del 'tombamento' di Calata Concenter. Infine, sempre in base alle accuse, Signorini avrebbe permesso ad Aldo Spinelli “un'occupazione abusiva dell'area dell'ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante".
IL PRESIDENTE TOTI AI DOMICILIARI
L’arresto a carico di Signorini rientra nella maxi inchiesta della Procura di Genova che ha portato all’esecuzione di altre nove misure cautelari a carico, tra gli altri, del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (ai domiciliari) e dell’imprenditore Aldo Spinelli. L’accusa della Procura a carico di Signorini è di "corruzione per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio". Nell’ambito dell’inchiesta sul presunto sistema di corruzione in Liguria la guardia di Finanza ha proceduto al sequestro di beni per oltre mezzo milione di euro.
LE ACCUSE A CARICO DI SIGNORINI
Le accuse a carico di Paolo Emilio Signorini, fanno sapere dalla Procura di Genova, sono riferite all'incarico di Presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Nel dettaglio, "viene contestato di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità” a fronte dell'impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent'anni. Inoltre, sempre secondo le accuse della Procura, Signorini avrebbe favorito Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del 'tombamento' di Calata Concenter. Infine, sempre in base alle accuse, Signorini avrebbe permesso ad Aldo Spinelli “un'occupazione abusiva dell'area dell'ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante".
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