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Transizione green

Perché serve adesso un’accelerazione per le energie rinnovabili in Italia

L’energia pulita non solo consente di affrontare la crisi climatica ma può far risparmiare ai cittadini e alle imprese italiane 25 miliardi di euro e creare 540mila posti di lavoro entro il 2030

di Leo Campagna 13 Aprile 2024 12:00
financialounge -  decarbonizzazione ESG Etica Sgr transizione green

Un approccio più ambizioso nella transizione energetica può non soltanto accelerare il cammino verso la decarbonizzazione ma anche tradursi in un significativo risparmio economico per i consumatori italiani, quantificabile in circa 25 miliardi di euro sulle bollette energetiche. È il messaggio lanciato nelle giornate di Rimini da Elettricità Futura, l’associazione di punta del settore elettrico italiano, al Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), e ripreso da Etica Sgr in un commento pubblicato sul proprio sito online.

I CONSIGLI PER OTTIMIZZARE IL PIANO PNIEC


Quest’ultimo, al momento, rischia di non permettere all’Italia di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione europei: manca di coordinazione tra territori, è gravato da un eccesso di burocrazia ed è condizionato da politiche che guardano ancora troppo al passato invece che al futuro. I consigli per ottimizzare il Piano PNIEC sono stati raccolti in un documento. “Il governo del sistema, la chiave per la transizione”, che affronta diversi aspetti a cominciare dalla burocrazia che ostacola la decarbonizzazione.

ACCELERARE SULLA QUOTA DI RINNOVABILI


Attualmente il PNIEC prevede per il settore elettrico italiano una quota di rinnovabili del 65% entro il 2030, mentre le associazioni di categoria suggeriscono di puntare fino all’84%. Peccato che la generazione termoelettrica nel 2023 sia scesa del 17,4% rispetto all’anno precedente posizionando i nostri progressi verso la decarbonizzazione solo alla metà di quanto sarebbe necessario per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 indicati da Bruxelles.

INCENTRARE L’INTERO PROCESSO AUTORIZZATIVO NEL MASE


Per aumentare questa quota urge velocizzare il processo di autorizzazione per i nuovi impianti (sono oltre 1.300 i progetti di impianti di energia rinnovabile in attesa di valutazione), bloccati da troppa burocrazia e rallentato dalla mancanza di coordinamento tra i territori, ognuno isolato dagli altri con la sua normativa. Elettricità Futura propone un “Provvedimento Unico Nazionale” che incentra nel MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) l’intero procedimento autorizzativo.

CON L’ENERGIA PULITA 540MILA POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2030


Un’altra analisi (“Il governo del sistema, la chiave per la transizione”) definisce invece cruciale la stabilire la normativa definitiva per individuare le aree idonee alla costruzione di nuovi impianti. Un aspetto fondamentale per lo sviluppo delle rinnovabili e della filiera industriale dell’energia pulita, un’industry che secondo le più recenti stime permetterà di creare 540mila posti di lavoro entro il 2030. Tuttavia il decreto per l’attuazione delle disposizioni sull’individuazione delle aree idonee da parte delle Regioni non è ancora stato emanato.

ATTESA PER IL DECRETO FERX


Infine, ma certo non per l’importanza, ci sono i gravi ritardi nell’approvazione degli strumenti di finanziamento che permettono la transizione energetica ed ecologica. Il decreto Fer2, quello per promuovere lo sviluppo di tecnologie rinnovabili innovative (tra cui l’eolico offshore, l’energia oceanica, le biomasse, il biogas, il solare termodinamico e la geotermia) ad oggi ha accumulato un ritardo di oltre 1.600 giorni. Adesso gli operatori del settore sperano che il decreto FerX, quello che rinnoverà gli incentivi per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici fino al 2028, possa avere un iter più veloce anche se, ad oggi, il decreto più importante per accelerare la transizione energetica è ancora in bozza.

ENTRO IL 30 GIUGNO 2024 IL PIANO DEFINITIVO A BRUXELLES


Entro il 30 giugno 2024, il piano definitivo per la transizione energetica del nostro Paese sarà inviato a Bruxelles per l’approvazione. Visti i tempi strettissimi, Elettricità Futura suggerisce di realizzare il prima possibile un Governo unitario degli stakeholder, un vero e proprio “comitato esecutivo” dotato dei necessari poteri decisionali e di intervento perché “la complessità e la stratificazione degli interlocutori coinvolti a vario titolo nel processo di transizione energetica non può essere ragione per un mancato coordinamento”. Parere condiviso dai sindacati (Cgil, Uil, Ugl) e dall’associazione Amici della Terra.

IL RUOLO DELLA FINANZA


Il legame tra sfruttamento delle risorse ambientali da parte dell’uomo e le conseguenze che queste azioni hanno sul clima, sulla natura, sugli animali e sulla salute dell’uomo, con impatti negativi di tipo economico e sociale, su scala mondiale, è sempre più evidente. La finanza ha un ruolo cruciale e deve promuovere investimenti che favoriscano i processi di transizione energetica, sostenendo l’espansione di un’economia sempre più green. Investire i propri risparmi in modo etico consente di massimizzare i benefici e gli impatti positivi sulle persone e sul Pianeta e permette di perseguire questi obiettivi nel lungo periodo.
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