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Reflation trade: cos’è l’ultima tendenza sui mercati

Inflazione, deflazione e ora reflazione: il mercato sta vivendo un momento nuovo e gli investitori si stanno muovendo di conseguenza. Ma di che cosa si tratta?

di Lorenzo Cleopazzo 7 Aprile 2024 09:30
financialounge -  mercati reflazione sunday view

Su, a trattenere il respiro. Giù, a mozzare il fiato.

Sempre più su, e non voler pensare a cosa viene dopo. Sempre più giù, e non vedere l’ora di tornare a respirare.

Per chi è mai stato sulle montagne russe, questo è più o meno quello che si vive su quei binari. Un continuo saliscendi di emozioni e di pensieri, che si avvicendano tra l’euforia e il voler scendere quanto prima.

Nel mondo dei mercati è più o meno così, con l’alternarsi di momenti positivi e altri meno, con il cursore degli andamenti che tocca diverse profondità prima di conoscere nuove vette. Solo che, se il carrello dell’ottovolante è ben incastrato sui suoi binari, gli investitori devono scegliere la loro strada da seguire, scommettendo su una o l’altra curva, puntando a stare più su che giù, e sperando di non finire col voltastomaco. La scelta è data tutta dalla strategia, dall’analisi dei movimenti e dai segnali che arrivano dall’ambiente. Ecco perché oggi parliamo di una nuova tendenza che si sta affermando tra gli investitori.

Siamo pronti a partire? Three, two...

TU CHIAMALA, SE VUOI, REFLAZIONE


One. Non è il numero uno in inglese, ma il suffisso che accompagna tantissimi momenti dell’economia. Facciamoci caso: deflazione, inflazione, recessione, e ora anche reflazione. Questo momento specifico del mercato, forse meno conosciuto dei suoi cugini ben più nominati, in realtà non arriva proprio dal nulla: si verifica, infatti, quando una leggera inflazione arriva dopo una deflazione, rialzando il livello dei prezzi per favorire un rilancio delle attività economiche nel medio-lungo termine.

Inflazione in calo e crescita dei prezzi delle commodities: il mercato si sta preparando al cosiddetto ‘Reflation Trade’, che è diventato quindi una sorta di moda obbligata. Ma che cos’è esattamente? Si tratta di un momento in cui le scelte degli operatori si stanno muovendo verso le materie prime, che tra tutte le classi d’investimento dovrebbero essere quelle più sicure in caso di colpi di coda dell’inflazione. Ora, va anche detto che “paese che vai, reflazione che trovi”, perché se da una parte ci sono degli analisti che la rileggono positivamente, dall’altra c’è chi la legge come un vero e proprio spauracchio. Per i primi, la reflazione significa una ripresa di domanda e offerta, con il conseguente risveglio delle imprese; per gli altri, invece, il rally delle materie prime metterebbe in dubbio la sconfitta dell’inflazione, dato che la spinta alle commodities è data dalla paura di un rimbalzo proprio dell’inflazione, a cui oro & co. dovrebbero in qualche modo fare da schermo. La verità dei fatti è che per tanto tempo le barche degli investimenti sono rimaste ormeggiate in porto, con aspettative sul taglio dei tassi deluse e poca propensione di rischio. Un mondo degli investimenti che si è forse snaturato per far fronte alle necessità che aveva di fronte, ma che ora tenta di darsi una nuova linfa. Un po’ come...

DOPPIO BYPASS FILOSOFICO


Un po’ come la filosofia a fine ‘800, quando si era arrivati a un punto in cui stava per sparire. O, quantomeno, rischiava di sparire nella sua accezione più classica. Questo perché tra XVIII e XIX secolo, dall’illuminismo al positivismo e passando per la rivoluzione industriale, l’uomo è stato sempre più messo al centro dello sviluppo tecnologico e sempre meno alla dimensione più esistenzialista-metafisica dei suoi ragionamenti. In poche parole, ci si focalizzava di più su quanto fosse ganzo l’ultimo modello di filatrice, e sempre meno su chi siamo e da dove veniamo. Ecco perché si arriva al punto in cui filosofi come Husserl decidono di fare qualcosa, tipo dare una bella svegliata alla filosofia. Questo qualcosa è la sua Fenomenologia, un nuovo approccio con cui l’essere umano torna al centro del mondo, altro che le macchine. Non si valutano più i progressi tecnologici, ma le potenzialità della sua Coscienza: questa sua caratteristica primaria che permette di chiedersi cosa sia l’Essere e di trovare la risposta in sé stessa. Un po’ arzigogolata come teoria, è vero, in più non teneva conto di fattori importanti per l’uomo, tipo il suo corpo. Ecco perché l’allievo di Husserl, Martin Heidegger, decide di dare una svegliata alla svegliata e aggiunge dei pezzi alla Fenomenologia del suo maestro. Con il suo mattone ‘Essere e Tempo’, il secondo filosofone di oggi spiega come passare dalla pura-Coscienza di Husserl all’essere umano completo, fatto di mente e corpo, immerso nel tempo e in ciò che questo comporta. In poche parole, l’uomo si rende conto di essere minacciato da ciò che lo circonda e, per questo, prova angoscia. Questo sentimento, però, non è un male, dato che ci porta ad agire consapevolmente e a inseguire la cosiddetta Vita Autentica.

CONCLUSIONE


Inflazione e angoscia, in fondo, sono un po’ la stessa cosa: quando ce n’è troppa diventa paralizzante, ma, quando non si supera una certa soglia, muove l’essere umano. Ah, ed entrambi i termini fanno un po’ paura.

Due modi diversi di leggere la situazione, sia per il risveglio della filosofia, che per la reflazione. In entrambi i casi abbiamo delle visioni che non sono completamente positive o completamente negative, due posizioni agli antipodi eppure complementari: tra chi dice che la filosofia si ritrova nella sola mente e chi invece ci aggiunge anche il corpo; così come c’è chi legge la reflazione come un momento favorevole per le imprese e chi invece come un momento in cui correre ai ripari per gli investitori.

La verità, forse, sta nel mezzo: il carrello dell’ottovolante non è ancora né troppo in alto, né troppo in basso. In realtà non è neanche arrivato al saliscendi, ma sta ancora prendendo velocità, in piano. Bisogna vedere chi non si farà prendere dall’entusiasmo durante la salita, e chi saprà reggere durante la discesa.

BONUS TRACK


In molti hanno detto che Heidegger, rimettendo al centro della filosofia il corpo dell’uomo, ha superato la Fenomenologia del suo maestro. Ma se la pura Coscienza di Husserl salisse sull’ottovolante, di certo non avrebbe la nausea dopo tutto quel su e giù.
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