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L’apertura dei mercati

Borse Ue in rialzo con gli occhi puntati sull’inflazione Usa

Avvio sopra la parità per i principali listini del Vecchio Continente, con gli investitori che attendono il dato dell’inflazione Usa di febbraio per capire le prossime mosse della Fed. A Piazza Affari salgono A2a e Generali dopo i conti

di Fabrizio Arnhold 12 Marzo 2024 09:16
financialounge -  A2a borse Generali inflazione Leonardo mercati tim

Le Borse europee iniziano la giornata di contrattazioni in territorio positivo, con gli investitori che attendono il dato sull’inflazione Usa di febbraio per valutare le prossime mosse della Fed. A Milano il Ftse Mib dopo pochi minuti di scambi segna +0,40%, il Dax di Francoforte +0,30%, il Cac 40 di Parigi +0,48%, l’Ibex 35 di Madrid +0,40% e il Ftse 100 di Londra +0,88%. Debole la Borsa di Tokyo che archivia la seduta in lieve calo, con l’indice Nikkei a -0,1%, rallentato dalle performance del comparto tecnologico.

ATTESA PER INFLAZIONE USA


Il mercato guarda ai numeri in arrivo dell’inflazione Usa di febbraio, per ottenere indicazioni sulle prossime mosse della Federal Reserve e per ipotizzare quando avverrà il primo taglio dei tassi di interesse. L’ipotesi di una prima sforbiciata entro l’estate resta sempre la più probabile, sempre che l’inflazione non dia segnali di ripresa.

TIM SOTTO LA LENTE, SALGONO 2A2 E GENERALI


A Piazza Affari occhi puntati ancora su Tim, in recupero dell’1,46%, dopo il nuovo calo di ieri (-4,6%), con l’integrazione al piano 2024-26 che pare non aver convinto il mercato. Generali (+1,17%) ha annunciato una cedola in crescita del 10,3% a 1,28 euro per azione, e un risultato operativo 2023 in salita dell’8%, a 6,9 miliardi con un utile a 3,57 miliardi (+14%). Da seguire anche A2a (+1,6%) che chiude il 2023 con un utile netto di 659 milioni (+64%) e ricavi in calo del 36%, con la cedola in aumento del 6%. Titolo caldo anche Leonardo, che non fa prezzo in avvio, dopo i conti, con un utile 2023 in calo a 695 milioni (-25,4%).

PETROLIO IN RIALZO


Sul versante valutario, l’euro si rafforza lievemente sul dollaro a 1,093. Passando all’energia, il petrolio fa registrare un modesto rialzo, con il prezzo del Brent che tratta a 82,59 dollari al barile (+0,46%). Lo spread apre in calo a 130 punti base, con il rendimento del decennale del Tesoro che cede quasi due punti, al 3,6%.
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