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Economia

Edmond de Rothschild: nella lotta all’inflazione l'ultimo miglio è sempre il più lungo

Secondo l'analisi della casa di investimento, la divaricazione tra Usa ed Europa sembra allargarsi, con l’inflazione che accelera in America mentre nel Vecchio Continente sta decelerando

di Virgilio Chelli 8 Marzo 2024 12:11
financialounge -  Edmond de Rothschild AM inflazione mercati

I mercati globali sono stati supportati dagli ultimi dati incoraggianti sul fronte della crescita e dell’inflazione, ma allo stesso tempo la divaricazione tra Eurozona e USA sembra allargarsi, con l’inflazione americana in accelerazione mentre nel vecchio continente è in rallentamento. A fronte di questo quadro, Edmond de Rothschild in un flash di mercato sulla lotta all’inflazione, che vede l’ultimo miglio sempre il più lungo, sottolinea che resta comunque investita negli asset a rischio dopo aver aumentato il peso dell’Eurozona.

FRENATA MENO MARCATA DI INIZIO 2023


L'attività economica e i consumi delle famiglie negli USA sono sostenuti ma gli investitori sono comunque rassicurati da dati che mostrano inflazione in linea con le attese. Esaminando i recenti trend dell’inflazione, Edmond de Rotschild rileva che ha frenato oltre le attese nella seconda metà dello scorso anno, ma il trend è stato meno marcato rispetto all’inizio del 2023, anche se l’inflazione si è comunque appiattita in USA, Eurozona e persino nel Regno Unito.

SEMPRE SOPRA L’OBIETTIVO DELLA FED


Come da attese, il PCE core negli USA ha segnato un aumento dello 0,3% sul mese e del 2,4% sull’anno, ai minimi da febbraio 2021.Ma lo stesso PCE nella versione base è uscito a un massimo da 12 mesi allo 0,42% soprattutto per la crescita nei servizi. Il messaggio è che l’inflazione core continua a viaggiare sopra il target della Fed con alcune proiezioni a 6 mesi che sono diventate meno favorevoli, passando da un livello inferiore al 2% a un livello decisamente superiore. Allo stesso modo, lindice generale dei prezzi al consumo è salito al 2,1% dal 2,5%.

DIVARICAZIONE TRA INFLAZIONE AMERICANA E EUROPEA


Edmond de Rothschild nota che il dato mensile dello 0,42% è il più elevato dal 1990 se si esclude il periodo della pandemia e il mese successivo agli attacchi dell’11 settembre. Allo stesso tempo la divaricazione tra l’andamento di USA e Europa sembra allargarsi, con l’inflazione che ha accelerato nel primo caso e decelerato nel secondo, con il dato core rallentato a un 3,1% annualizzato a febbraio dal 3,3% di gennaio.

TIMORI LEGATI ALLE PRESSIONI SALARIALI


Anche l’Europa soffre della persistente inflazione dei servizi che affligge gli USA e il rischio di pressioni salariali suggerisce che la BCE resterà vigile. Per la stessa ragione i mercati dei bond hanno spedito I rendimenti in rialzo. Infatti le preoccupazioni sono che le pressioni salariali raggiungano i livelli dell’inflazione generale dopo essere rimaste indietro per tre anni. Oggi i rendimenti obbligazionari stanno salendo soprattutto per il rischio che l’inflazione si muova lentamente verso i target fissati dalle banche centrali.

LA DEFLAZIONE PROSEGUIRÀ E LA BCE INIZIERÀ A TAGLIARE


In ogni caso, Edmond de Rothshild rimane convinta che il processo di deflazione proseguirà, soprattutto nell’Eurozona, dove il PIL cresce più rapidamente della domanda interna, e rimane investita negli asset a rischio dopo aver recentemente alzato il peso della stessa Eurozone. Nel reddito fisso ha invece ridotto la duration sui bond USA qualche settimana fa tenuto conto della resilienza americana. Resta comunque positive sulla duration in generale, ma soprattutto nella stessa Eurozona, continuando a credere che la BCE faccia inevitabilmente partire un ciclo di tagli ai tassi quest’anno.
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