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Energia pulita

Pictet AM: i semiconduttori sono fondamentali per la transizione green

Luciano Diana, gestore del fondo Pictet-Global Environmental Opportunities, analizza il tema del presunto rischio ambientale del settore sottolineando il ruolo chiave per i processi di elettrificazione

di Virgilio Chelli 11 Gennaio 2024 14:58
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Le ingenti risorse naturali per la produzione di chip e la generazione di rifiuti tossici stanno preoccupando sempre più gli ambientalisti, che ritengono l’industria potenzialmente dannosa per il pianeta. Ma i semiconduttori sono fondamentali nella catena del valore dell'elettrificazione, dallo sviluppo delle rinnovabili allo storage in rete, alle auto elettriche e ai caricabatterie, svolgendo un ruolo essenziale nella transizione energetica e nella decarbonizzazione. Le soluzioni di tecnologie dell'informazione e comunicazione potrebbero ridurre le emissioni globali di 12 Gt di CO2 entro il 2030 e promuovere una crescita economica sostenibile nella mobilità, nella produzione, nell'agricoltura, nell'edilizia e nell'energia.

PREOCCUPAZIONI APPARENTEMENTE GIUSTIFICARE


Lo sottolinea Luciano Diana, gestore del fondo Pictet-Global Environmental Opportunities di Pictet AM in un commento che analizza la possibilità che le aziende di semiconduttori rappresentino un problema ambientale oppure invece una soluzione green, rilevando che la preoccupazione è giustificata perché i chip sono prodotti in enormi fabbriche che necessitano di grandi risorse utilizzando ogni anno ben oltre 100 miliardi di litri d'acqua e generando quasi 100 milioni di tonnellate di emissioni. Inoltre Usa ed Europa hanno in programma di investire decine di miliardi di dollari per dotarsi di una propria capacità produttiva di chip per garantirsi un approvvigionamento affidabile.

MA I SEMICONDUTTORI HANNO UN RUOLO CHIAVE PER IL GREEN


Ma a un esame più approfondito il quadro è completamente diverso, prosegue Diana ricordando che come investitori responsabili a lungo termine Pictet AM nella costruzione dei portafogli attribuisce molta importanza alle credenziali ambientali di settori e aziende. Un processo che deve tenere conto del ruolo cruciale dei semiconduttori nella transizione verde, guardando oltre l'impronta di carbonio e valutando ciò che gli esperti chiamano "handprint", l’impatto positivo sul resto dell'economia, che per i semiconduttori  è particolarmente significativo quando si tratta di elettrificazione, elemento chiave per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050.

LA NECESSITÀ AI AUMENTARE LA QUOTA GLOBALE DI ELETTRICITÀ


L'Agenzia Internazionale dell'Energia stima che la quota di elettricità dovrà raggiungere il 50% dall'attuale 20%, aumentando quella rinnovabile dal 30% al 90%. Bisogna elettrificare per poi decarbonizzare, e questo non può avvenire senza semiconduttori. Fondamentali sono i "semiconduttori di potenza", che sebbene rappresentino solo il 5% del mercato hanno un ruolo cruciale, come nel fotovoltaico e nella modernizzazione delle reti ma anche nell'industria automobilistica, praticamente in tutta la catena del valore dell'elettrificazione.

IL DILEMMA DEGLI INVESTITORI


Gli investitori si trovano di fronte al dilemma di conciliare l'impatto sull'ambiente dei semiconduttori con il loro impatto sistemico positivo. La strategia Pictet-Global Environmental Opportunities affronta il problema utilizzando due modelli: quello dei Limiti Planetari che si applica al processo di investimento tramite il modello Life Cycle Assessment, che quantifica la mole di materie prime, energia, acqua e le emissioni associate utilizzate o generate durante l'intero ciclo di vita del prodotto. Questo consente di quantificare l'impatto di un produttore di apparecchiature a semiconduttori su ciascuno dei nove Limiti Planetari.

IMPORTANZA DEL CONCETTO DI HANDPRINT ECOLOGICO


Diana introduce quindi il concetto di handprint ecologico, l'effetto positivo sull'impronta ambientale di un’azienda e dei suoi clienti, un criterio che secondo Pictet AM può essere applicato in modo più ampio a molte dimensioni ambientali, come il consumo di acqua e l'uso dei materiali. L’analisidi Pictet AM mostra che l'impronta di un produttore di apparecchiature a semiconduttori è inferiore alla sua potenziale handprint. Diana cita esempi di emissioni che potrebbero essere ridotte attraverso l'impiego di sistemi di gestione dell'energia, l'aumento e l'integrazione dell'energia rinnovabile nella rete e il miglioramento dell'efficienza della rete.

ANCHE PER LE EMISSIONI DELL’EDILIZIA


Anche le emissioni dell'edilizia potrebbero essere ridotte del 30-40% grazie a sistemi che utilizzano computer per monitorare e regolare le apparecchiature meccaniche ed elettriche di un edificio, come riscaldamento, ventilazione e illuminazione. L’esperto di Pictet AM sottolinea che nessuno di questi risparmi sarebbe possibile senza semiconduttori o senza il settore tecnologico nel suo complesso.

UNA PARTE FONDAMENTALE DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA


Il potenziale di abbattimento aggregato tra energia, edilizia e produzione ammonta a 5,8 Gt, quasi cinque volte superiore all''impronta totale del settore tecnologico. E il risparmio sarà ancora maggiore se si includono altre aree, come l'agricoltura. Da questo punto di vista, rileva Diana in conclusione, i semiconduttori sono una parte fondamentale della transizione green, essenziale per l'elettrificazione, che a sua volta è necessaria per la decarbonizzazione.
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