Contatti

La view

PGIM Fixed Income illustra le prospettive per il debito emergente

Per PGIM Fixed Income è interessante, in termini di rendimento corretto per il rischio, la parte anteriore e centrale delle curve con rating BBB e BB dei titoli sovrani e societari resilienti

di Leo Campagna 4 Gennaio 2024 08:00
financialounge -  Cathy Hepworth mercati mercati emergenti PGIM Fixed Income

Il tipo di ‘atterraggio’ dell’economia negli Stati Uniti. L’introduzione di un consistente stimolo fiscale della Cina per stabilizzare il proprio mercato immobiliare. L’evoluzione dei tanti rischi geopolitici (conflitto tra Russia/Ucraina, tensioni Cina/Taiwan e guerra in Medio Oriente). Sono le principali questioni ancora aperte i cui esiti probabilmente influenzeranno i rendimenti dei mercati finanziari in futuro.

RIBADITA LA POSIZIONE RIALZISTA SUI MERCATI EMERGENTI


A questo proposito, Cathy Hepworth, Head of EM Debt di PGIM Fixed Income, ribadisce la sua posizione rialzista sui mercati emergenti. Una view basata sulle ampie valutazioni e su flussi cedolari (carry) in valuta forte sufficienti per compensare qualsiasi potenziale allargamento degli spread a breve termine dovuto ai timori di recessione. “Riteniamo interessanti la parte anteriore e centrale delle curve con rating BBB e BB dei titoli sovrani e societari resilienti perchè esprimono un’opportunità in termini di rendimento corretto per il rischio. E, in misura più selettiva, la parte anteriore delle curve dei titoli singola B e CCC” fa sapere la manager.

DURATION LUNGA SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA LOCALE


Nell’ambito del debito emergente locale, Hepworth è invece posizionata su una duration lunga, convinta che un numero maggiore di banche centrali dei Paesi emergenti taglierà i tassi nel 2024. “I Paesi in via di sviluppo mostrano un processo di disinflazione più maturo rispetto ai mercati sviluppati mentre si sono ridotti i rischi di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve statunitense. Dinamiche che fanno pensare a tassi locali dei mercati basati maggiormente sui microfondamentali il che favorisce una riduzione dei tassi nel 2024” spiega la manager di PGIM Fixed Income.

REPUBBLICA CECA, MESSICO E COLOMBIA PRONTE A TAGLIARE I TASSI


Da segnalare che nel 2023 il Brasile, il Cile, la Polonia e l'Ungheria hanno già tagliato i tassi mentre la Cina ha introdotto numerose misure per fornire liquidità e stimolare la domanda di prestiti. “Prevediamo che nel primo trimestre del 2024 Repubblica Ceca, Messico e Colombia inizieranno i loro cicli di allentamento mentre la maggior parte delle banche centrali asiatiche rimarrà in attesa per il prossimo futuro, dal momento che nel 2023 i loro rialzi sono stati limitati” riferisce Hepworth.

CRUCIALE UN’ADEGUATA SELEZIONE DEGLI EMITTENTI


Secondo la quale, resta cruciale un'adeguata selezione degli emittenti a più alto beta, sia sovrani, sia societari. “Abbiamo visto molti emittenti singola B e inferiori faticare a causa di ampi deficit e tassi più elevati che hanno portato a una mancanza di accesso al mercato e a finanziamenti molto più costosi. Pertanto, nello spettro di qualità inferiore, saranno i fattori specifici a guidare le opportunità di alfa, indipendentemente dalle dinamiche macro più ampie” sottolinea la manager di PGIM Fixed Income.

CAUTELA SULLE VALUTE DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO


Diverso il discorso sulle valute dove la manager continua ad essere cauta e a rimanere lunga (rialzista) sul dollaro USA rispetto alle monete emergenti. È vero che la pausa nel ciclo di rialzi della Fed e la possibilità di tagli dei tassi nel 2024 tendono a indebolire in prospettiva il dollaro, ma la Cina non sembra ancora disposta a introdurre stimoli consistenti e necessari per riportare la fiducia degli investitori raffreddando di fatto la crescita (a esclusione degli USA). Inoltre, i cicli di taglio dei tassi in corso e previsti in un maggior numero di Paesi in via di sviluppo possono frenare le valute locali. “Il sottopeso sulle valute degli emergenti è un buon modo per esprimere una posizione difensiva in un contesto macro incerto” puntualizza Hepworth.

L’INCLUSIONE DELL’INDIA NELL’INDICE GBI-EM


Cathy Hepworth conclude parlando dell'inclusione dell'India nell'indice GBI-EM. “È comunque improbabile che un aumento incrementale dell'1% al mese del peso nell'indice, a partire da giugno 2024 fino a un peso massimo del 10%, possa avere un impatto rilevante sulla valuta indiana o sui rendimenti delle obbligazioni. Riteniamo che la maggior parte degli investitori del GBI-EM cercheranno una ponderazione nel mercato indiano alla luce della ricchezza e i bassi rendimenti reali delle obbligazioni locali e della sopravvalutazione a lungo termine della rupia indiana” commenta l’Head of EM Debt di PGIM Fixed Income.
Share:
Trending