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Columbia Threadneedle Investments mantiene il focus sulle obbligazioni

Steven Bell, Chief Economist EMEA, fa un bilancio del 2023 dei mercati e ritiene che i bond siano ancora interessanti per i rendimenti reali in crescita

di Virgilio Chelli 28 Dicembre 2023 12:38
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments inflazione mercati Steven Bell

Il 2023 ha visto crescere praticamente tutti gli asset, con l'unica eccezione del gas naturale, con una correlazione negativa significativa di -0,7 con la performance del 2022, con sia l’obbligazionario che l’azionario in incremento significativo. Il rialzo dell'oro è stata una sorpresa, poiché di norma l’aumento dei tassi allontana gli investitori, mentre non hanno frenato i titoli growth tech in USA, che hanno segnato una performance eccezionale nel 2023. La mancata recessione americana ha favorito le aziende USA in generale, con crescita degli utili e performance superiori grazie alla costante espansione economica, peculiare rispetto al resto del mondo.

LA DISINFLAZIONE IMMACOLATA DEGLI USA


Columbia Threadneedle Investments, in un commento del Chief Economist EMEA Steven Bell titolato “La disinflazione immacolata degli Stati Uniti ha trainato i mercati nel 2023”, ricorda che nelle sue previsioni dello scorso anno aveva anticipato correttamente un calo dell’inflazione USA mentre anche l’ipotesi di recessione in Europa non si è verificata. Un anno fa i dati macro USA sembravano puntare a una recessione breve, che non si è mai verificata. Infine, rileva Bell, sebbene gli avvertimenti sui rischi finanziari globali siano sembrati premonitori, con il crollo della Silicon Valley Bank a marzo, sono risultati poi contenuti, e analizza quanto il 2023 abbia soddisfatto o disatteso le aspettative.

LE BUONE NOTIZIE NON MANCANO MA RESTA IL RISCHIO RECESSIONE


La prima osservazione è appunto che gli USA hanno goduto di una "disinflazione immacolata", ma il rischio recessione rimane. Il calo dei prezzi dell'energia nel 2023 fatto calare l'inflazione primaria, ma le banche centrali misurano principalmente il dato core determinato dai salari. Comunque secondo l’esperto di Columbia le buone notizie non mancano e occorre puntualizzare che dopo i forti aumenti dei tassi anche l’inflazione core è diminuita in modo significativo sia in USA che nell’Eurozona, sebbene con tempistiche ed entità differenti, mentre nel Regno Unito i progressi hanno tardato ad arrivare.

INFLAZIONE E FATTORE SALARIALE


Bell ricorda che tradizionalmente l’aumento dei tassi riduce la domanda di lavoro e quindi la pressione salariale, da cui la previsione erronea di una recessione USA nel 2023, dove i dati macro si sono rivelati invece molto positivi, con crescita continua ma anche calo significativo dell’inflazione salariale e core. In questo scenario di “disinflazione immacolata” il mercato azionario non solo ha goduto della crescita ma è anche in grado ora di anticipare i tagli dei tassi d'interesse, dato che l'inflazione continua a diminuire.

LA BCE POTREBBE AVVICINARSI ALLA FED NEL TAGLIO DEI TASSI


Nel frattempo la BCE potrebbe avvicinarsi alla Fed nel tagliare i tassi, se la primavera 2024 dovesse registrare un calo degli aumenti salariali, mentre nel Regno Unito i salari ancora in crescita riducono le possibilità di tagliare i tassi. Bell spiega che gli USA sono stati in grado di evitare la recessione grazie alla spesa dei consumatori, alimentata dai “salvadanai del Covid-19”, nonostante l’indebolimento dei redditi reali, ma avverte che stiamo iniziando a vedere ora il fondo di questi salvadanai, con un conseguente rallentamento del boom del settore dei servizi.

LA MANCATA RIPARTENZA DEL MANIFATTURIERO USA


Inoltre, non si è verificata l’attesa ripresa del settore manifatturiero grazie alla risoluzione dei problemi della supply chain nel post-Covid, per cui secondo Bell è possibile supporre che la recessione sia solo stata rimandata. In ogni caso, i progressi sono significativi e i dati sull’inflazione salariale indicano che ci stiamo avvicinando al target, facendo ben sperare che la Fed risponderà rapidamente tagliando i tassi per stimolare la ripresa.

BOND ANCORA ATTRATTIVI, MIGLIORATE LE PROSPETTIVE DELLE AZIONI


L’analisi dell’esperto di Columbia Threadneedle Investments conclude rilevando l’attrattività dei bond e il miglioramento delle prospettive azionarie, spiegando che rendimenti reali obbligazionari di nuovo in crescita dimostrano che il mercato ha fiducia nell’intenzione delle banche centrali di mantenere i tassi “più alti più a lungo”, rendendo i bond ancora interessanti. Per quanto riguarda le azioni, secondo Bell le prospettive sono migliorate, in quanto i rischi di recessione sono ora decisamente limitati, ma Columbia rimane ancora neutrale, dato il miglior valore relativo delle obbligazioni.
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