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Accertamenti fiscali

Airbnb paga 576 milioni di arretrati al Fisco italiano, dal 2024 applicherà la cedolare al 21%

Chiuso l’accertamento per il periodo 2017-2021, Airbnb è in trattativa per definire i pagamenti relativi al biennio 2022-2023

di Antonio Cardarelli 13 Dicembre 2023 15:15
financialounge -  Airbnb mercati

Airbnb ha raggiunto un accordo con il Fisco italiano per le somme non versate dal 2017 al 2021. La società pagherà in totale 576 milioni di euro, 353 milioni per le ritenute dovute e non versate, 174 milioni a titoli di sanzioni amministrative per le violazioni commesse e 49 milioni di interessi. A rendere noti i dettagli dell’accordo è stata l’Agenzia delle Entrate, che ha spiegato come Airbnb abbia firmato per chiudere i rilievi relativi alle indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano.

APPLICATA LA CEDOLARE AL 21%


Il totale dell’importo, ha spiegato l’Agenzia delle Entrate, è stato stabilito dalla base imponibile su cui la società avrebbe dovuto pagare la ritenuta del 21%. Airbnb spiega in una nota che non cercherà di recuperare dagli host le ritenute fiscali per questo periodo. Airbnb, inoltre, sembra ormai a un passo dal raggiungere un accordo per l’applicazione della cedolare al 21% sui redditi degli host non professionali derivanti da locazioni brevi a partire dal 2024. "Abbiamo accolto con favore - prosegue la società - questa proposta normativa e ci stiamo preparando ad adempiere, con l'introduzione di un meccanismo di trattenuta e versamento delle imposte sui redditi degli host rilevanti all'Agenzia delle Entrate”.

LA NOTA DI AIRBNB


Per quanto riguarda il periodo 2022-2023 la società leader negli affitti brevi ha spiegato di aver avviato “un confronto costruttivo con le autorità”. “L'Italia – aggiunge Airbnb - è un mercato importante per noi. L'accordo di oggi significa che possiamo concentrarci nella continuazione della nostra collaborazione con le autorità italiane in materia di tasse, regole per le locazioni brevi e turismo sostenibile, a vantaggio degli host e degli ospiti". “La gran parte degli host su Airbnb in Italia - dice la società - sono persone comuni che si affidano alla piattaforma per integrare il proprio reddito familiare. Auspichiamo che l'accordo con l'Agenzia delle Entrate e le recenti novità normative possano fare chiarezza sulle regole riguardo gli affitti brevi per gli anni a venire”.
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