L'apertura dei mercati

Borse caute in attesa dei dati sul lavoro Usa

I listini europei aprono in modo prudente l’ultima seduta della settimana. Chiusura in rosso per la Borsa di Tokyo, che teme la stretta della banca centrale, prezzo del petrolio in recupero

di Antonio Cardarelli 8 Dicembre 2023 09:10

financialounge -  Borse europee mercati Piazza Affari
In una giornata segnata da scarsi volumi per la festività, le Borse europee aprono nel segno dell’incertezza, anche se poco sopra la parità. A Piazza Affari in evidenza Nexi, che nei primi scambi guadagna il 2%. Spread tra Btp e Bund in leggera salita a 176 punti base.

ATTESA PER L’OCCUPAZIONE USA


Gli investitori sono in attesa del dato sull’occupazione americana del mese di novembre (attesa +190.000 e disoccupazione al 3,9%), molto importante in vista della decisione sui tassi da parte della Federal Reserve nel meeting della prossima settimana. I trader non credono più che i tassi d'interesse possano essere ancora alzati e scommettono (il 53,1%) su un primo taglio dei tassi già a marzo. Secondo le previsioni di Goldman Sachs la Fed procedere con un taglio di 25 punti base in ogni meeting a partire da aprile 2024. Ieri Wall Street ha chiuso la seduta in rialzo.

FOCUS SUL PATTO DI STABILITÀ


Anche l’Europa si avvicina alla riunione Bce di giovedì, con i mercati che incassano i commenti di Isabel Schnabel, consigliere Bce, che ha definito “piuttosto improbabile” un nuovo rialzo dei tassi di interesse. Da seguire, inoltre, l’Eurogruppo al lavoro sulla riforma del Patto di stabilità.

TOKYO IN CALO


Sui mercati asiatici chiusura in deciso ribasso per la Borsa di Tokyo, con l'indice Nikkei che cala dell'1,68% a 32.307,86. A zavorrare la piazza nipponica sono stati soprattutto fattori endogeni, ovvero il rafforzamento dello yen, i timori degli investitori circa le conseguenze sui titoli che esportano e il dato del Pil, confermato in deciso calo ma rivisto al ribasso. Preoccupa, inoltre, la possibile stretta della banca centrale sui tassi.

PETROLIO IN RECUPERO


Sul fronte valutario l'euro resta debole a 1,077 dollari (da 1,0785 ieri in chiusura), gas in rialzo sui 41,3 euro al MWh (+3,5%) mentre prosegue il recupero del petrolio dopo gli sforzi dell'Opec+ per sostenere i tagli alla produzione: il Brent del Mare del Nord, contratto di consegna febbraio, scambia a 75,6 dollari al barile (+2,1 per cento).

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