Contatti

Asset allocation

BNY Mellon Investment Management: perché serve un approccio tattico e multi-asset alla volatilità

Newton, casa di gestione di BNY Mellon, propone le visioni e le raccomandazioni del multi-asset CIO Mitesh Sheth e della portfolio manager di FutureLegacy Lale Akoner per costruire una robusta asset allocation

di Virgilio Chelli 30 Novembre 2023 14:07
financialounge -  BNY Mellon investimenti Lale Akoner Mitesh Shethe Newton Investment Management

A fronte di un quadro di volatilità e incertezza macroeconomica, gli investitori fanno fatica a decifrare il futuro. Newton, gestore di Bank NY Mellon, nelle analisi del chief investment officer Mitesh Shethe della manager di portafoglio di FutureLegacy Lale Akoner, spiega come costruire un robusto portafoglio multi-asset nell’attuale contesto. Secondo i due esperti siamo entrati in un regime di mercato caratterizzato da deglobalizzazione, decarbonizzazione e divergenza che richiede un approccio alla gestione attivo, dinamico e sostenibile. Sheth ritiene che il prossimo decennio sarà totalmente diverso dal passato per cui non ci si può affidare solo a modelli storici, dati e esperienza.

IL FUTURO DEGLI INVESTIMENTI MA ANCHE DEL PIANETA


Sheth sottolinea le diverse esigenze degli investitori che vanno oltre la protezione delle generazioni future e investono il futuro del pianeta, ritenendo importante esplorare in profondità tutti i fattori che impattano le diverse asset class: quantitativi, fondamentali di sostenibilità, fino al giornalismo investigativo. A livello tematico la ricerca di Newton prende in considerazione una serie di macro temi, come il crescente peso dei governi, l’influenza cinese, la finanziarizzazione e la competizione tra grandi potenze, ma anche micro temi come l’internet of things, l’invasione “smart”, movimenti tettonici, sanità e capitale naturale. Mettere tutto insieme consente di definire uno stile di investimento agile e in grado di cogliere opportunità che altri perdono, evitando le strategie passive.

FONDAMENTALE ALLOCAZIONE TATTICA, ANCHE CON I DERIVATI


Akoner sottolinea che in presenza di risorse limitate di capitale, gestori attivi e di talento hanno possibilità più elevate di battere i benchmark, e nota che il 2022 è stato il primo anno dal 2009 in cui proprio i gestori più attivi di fondi azionari sono riusciti a fare meglio dell’indice S&P 500. Questo perché, spiega l’esperta di Newton, la liquidità scarseggia e la dispersione tra singoli titoli e settori aumenta, allargando così la gamma delle opportunità proprio per i manager attivi. In termini di costruzione del portafoglio, Akoner ritiene fondamentale una allocazione tattica, anche con il ricorso a derivati, per navigare nell’attuale volatilità.

GLI INDICATORI DA GUARDARE PER L’AZIONARIO E L’OBBLIGAZIONARIO


Questo vuol dire, spiega Akoner, guardare agli indicatori di liquidità, di flussi e agli spread, e anche usare strumenti come futures, forward, e titoli fisici. In termini di allocazioni di lungo termine, l’esperta favorisce sovrappeso in sanità e utility con sottopeso di beni di consumo discrezionali ed energia. Nel reddito fisso, I portafogli dovranno sottopesare la duration rispetto al benchmark. Akoner ritiene anche che il mercato stia sbagliando a prezzare rapidi tagli ai tassi della Fed, e sottolinea la spinta ai rendimenti che verrà dalle imponenti emissioni del Tesoro USA. Solo quando I rendimenti cominceranno a calare si potrà passare da neutrali a ‘lunghi’ sui futures azionari.

DECARBONIZZAZIONE ASPETTO CHIAVE


La decarbonizzazione rappresenta un altro aspetto chiave del nuovo regime che gli investitori devono assecondare adottando scelte di investimento selettive. Il team di FutureLegacy vede tre important opportunità: i provider di soluzioni sostenibili, aziende con processi interni altrettanto sostenibili con un azionariato bilanciato, imprese in transizione, all’inizio del percorso di sostenibilità ma con impegni e modelli d business credibili.

GUARDARE ALLA QUALITÀ PIÙ CHE ALLA TIPOLOGIA DEI TITOLI


Akoner nota che le strategie di investimento legate alla sostenibilità tendono a privilegiare i titoli tecnologici, ma ritiene comunque che la qualità sia il primo fattore che il gestore deve tenere in considerazione, sia che si tratti di azioni della categoria value o growth.
Share:
Trending