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ChatGPT inizia a parlare

Dall'immaginario di Kubrick alla realtà di oggi, OpenAI ridefinisce l'interazione con le intelligenze artificiali: parte la nuova era degli assistenti vocali

di Stefano Silvestri 24 Novembre 2023 12:00
financialounge -  ChatGPT intelligenza artificiale Next OpenAI

In queste ore si fa un gran parlare di Q*, l’AGI (Artificial General Intelligence) cui starebbe segretamente lavorando OpenAI, e secondo alcuni che potrebbe portare in breve tempo alla singolarità, ossia al momento in cui le IA sfuggiranno al controllo dell’uomo. Ma in attesa che questa intelligenza artificiale sotto steroidi diventi realtà e che si concretizzi il futuro immaginato in molti cupi film di fantascienza, possiamo goderci il buon “vecchio” ChatGPT grazie a una nuova funzione, quella vocale.

IL SOGNO DI KUBRICK


Parlare con un’intelligenza artificiale oggi intriga ma non stupisce. Eppure, quando nel 1968 il regista Stanley Kubrick immaginò HAL 9000, l’inquietante IA protagonista del film 2001: Odissea nello Spazio, riuscì a suggestionare l’immaginario collettivo di una generazione nata analogica e che non immaginava la rivoluzione digitale cui avrebbe assistito poco più avanti.

E quindi, con un set di voci decisamente più accattivanti e meno inquietanti di quella immaginata da Kubrick, ecco giungere in queste ore la possibilità di dialogare con ChatGPT. Che mette e disposizione dell’utente 5 voci, sia maschili che femminili, tra le quali scegliere quella che si desidera. Dopodiché, basta impartire a voce quegli stessi comandi che prima si sarebbero scritti, per ottenere una risposta vocale.

Il risultato è notevole e grazie alla capacità dell’IA di simulare le inflessioni vocali, e alle volte sembra quasi di star parlando al telefono con una persona realmente esistente. Per quanto riguarda la pronuncia, però, essa è eccellente in inglese, un po’ meno in italiano, in quanto sembra di stare interloquendo con un americano trasferitosi da qualche anno in Italia. Anche così, comunque, il risultato finale è rimarchevole.

NON UNA PIZZA A CASO


La possibilità d’interagire tramite voce e immagini con ChatGPT è stata lanciata da OpenAI lo scorso settembre, ma era riservata esclusivamente agli utenti del servizio a pagamento. Ora invece è accessibile senza costi a tutti. Nell’annunciarla, OpenAI ha spiegato su X (precedentemente noto come Twitter) che gli utenti possono attivare la funzione vocale premendo l'icona delle cuffie nell'app mobile di ChatGPT, permettendo così di parlare con l'assistente e di ottenere risposte vocali.

Questa nuova funzionalità arriva in un momento molto turbolento per OpenAI, che nell’arco di un weekend ha visto dapprima l’allontanamento del suo CEO, Sam Altman, quindi le complesse trattative per il suo ritorno. Nel frattempo, ci sono state anche minacce di dimissioni di massa da parte del personale, l’influenza esercitata da Satya Nadella di Microsoft per una pronta soluzione al problema e le dimissioni del presidente di OpenAI Greg Brockman.

Non è dunque un caso che l’annuncio su X da parte di OpenAI della funzionalità vocale riporti un esempio che fa riferimento in tono scherzoso ai turbolenti eventi che negli scorsi giorni hanno tenuto impegnato il management e il personale di OpenAI fino a tarda notte. Nell’esempio, infatti, qualcuno chiede a ChatGPT: "È stata una lunga notte per il team, e abbiamo fame. Quante pizze da 16 pollici dovrei ordinare per 778 persone?".

LA FINE DI ALEXA & CO.


Quando Amazon introdusse Alexa nel 2014, la notizia fece il giro del mondo. Quello interessato alla tecnologia, ovviamente. Oggi, l’assistente virtuale creato da Jeff Bezos esce impietosamente dal confronto con ChatGPT, e in tal senso ben si spiegano i miliardi di dollari investiti nelle intelligenze artificiali dal miliardario americano. Anche perché all’IA di Sam Altman possiamo chiedere a voce tutto quello che ci passa per la testa, compresa la creazione dell’immagine di copertina che abbiamo ideato per questo articolo.

Senz’altro però il balzo tecnologico per gli assistenti vocali che lascia intuire questa nuova feature di ChatGPT è degno della massima attenzione e, a ben guardare, anche suggestivo. E chissà che il futuro immaginato nel 2013 da Spike Jonze nel film Her, con protagonista Joaquin Phoenix, non sia più vicino di quanto credevamo.
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