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Politica monetaria

Goldman Sachs e Morgan Stanley prevedono il primo taglio dei tassi nel 2024

Le due case di investimento prevedono una politica monetaria più espansiva della Fed già nel prossimo anno, anche se in tempi diversi, con tagli che porteranno i tassi di interesse statunitensi all'obiettivo di 3,5%-3,75%

di Annalisa Lospinuso 13 Novembre 2023 12:38
financialounge -  David Mericle Ellen Zentner FED mercati Morgan Stanley tassi di interesse

Sulla fine del ciclo di rialzo dei tassi di interesse gli analisti sono abbastanza d’accordo. L’interrogativo principale ora è quando le banche centrali inizieranno a tagliare i tassi di interesse. Due delle principali case d’investimento sono sulla stessa lunghezza d’onda: tagli a partire dal 2024. Differiscono soltanto sulle tempistiche. Gli economisti di Morgan Stanley prevedono che la Federal Reserve partirà con la politica monetaria più espansiva da giugno 2024, Goldman Sachs invece vede l’inizio dei tagli più in là, a partire dalla fine del prossimo anno.

PRIMI TAGLI A GIUGNO 2024


Secondo quanto riporta Bloomberg, citando gli analisti di Morgan Stanley guidati dal capo economista statunitense Ellen Zentner, la banca centrale Usa taglierà di 25 punti base i tassi di riferimento a giugno 2024, poi di nuovo a settembre e ad ogni riunione dal quarto trimestre in poi, fino al livello di 2,375% entro la fine del 2025.

TASSI DI INTERESSE AL 3,5%-3,75%


Per Goldman Sachs (Bloomberg cita le prospettive 2024 dell’economista David Mericle) la prima riduzione di 25 punti base arriverà nel quarto trimestre del 2024, seguita da un taglio trimestrale fino alla metà del 2026, per un totale di 175 punti base, con tassi che si assesteranno su un obiettivo del 3,5%-3,75%. Le previsioni di Goldman Sachs sono più vicine a quelle della Fed.

RALLENTAMENTO ECONOMICO


Il team di Morgan Stanley vede anche un maggiore indebolimento dell’economia americana che giustificherebbe un allentamento di maggiore entità, anche se non una recessione. Prevede che la disoccupazione raggiungerà il picco al 4,3% nel 2025, rispetto alla stima del 4,1% della Fed. Anche la crescita e l’inflazione saranno più lente di quanto previsto dai banchieri centrali.

MAGGIORI STIMOLI ALLA DOMANDA


Goldman Sachs si aspetta che la Fed mantenga i tassi relativamente alti a causa di un tasso di equilibrio più elevato, poiché “i venti contrari post-crisi finanziaria sono alle nostre spalle” e i maggiori deficit di bilancio probabilmente persisteranno e stimoleranno la domanda, secondo Mericle di Goldman Sachs.
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