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Fattori differenti

Natixis IM: le economie di Usa, Europa e Cina hanno driver sempre più diversi

Un commento di Mabrouk Chetouane, Global Market Strategist di Natixis IM, analizza i principali recenti dati sulla crescita economica negli Stati Uniti, area Euro e Cina, evidenziandone le reciproche differenze

di Virgilio Chelli 11 Novembre 2023 09:20
financialounge -  Mabrouk Chetouane mercati Natixis Investment Managers

L'economia Usa ha mostrato una certa resilienza nel terzo trimestre, con una crescita del PIL superiore alle aspettative, al 4,9% contro il 4,5% previsto, con i consumi che rimangono il principale motore, superando la spesa pubblica e gli investimenti delle imprese. I dati PMI riflettono invece debolezza: il PMI manifatturiero ISM si è assestato a 46,7, scendendo ulteriormente in territorio contrazione a ottobre, mentre i nuovi ordini sono scesi a 45,5. Al contrario, gli investimenti delle famiglie hanno registrato una significativa ripresa, con una domanda interna robusta, sostenuta da un mercato del lavoro che al rallentamento.


NELL’EUROZONA SEGNI DI FINE DEL DETERIORAMENTO


Mabrouk Chetouane, Global Market Strategist di Natixis IM, parte dall’America per fare il punto sulle diverse traiettorie delle tre maggiori aree economiche del pianeta, e passando all’Eurozona sottolinea che il PIL ha subito una contrazione dello 0,1% nel terzo trimestre, riflettendo le persistenti preoccupazioni sulle prospettive dell’area, soprattutto per l’esposizione al manifatturiero, con molte sfide che si aggiungono alle tensioni sui prezzi del gas. Il settore industriale tedesco sta entrando in recessione e gli indicatori economici francesi restano deboli, soprattutto nelle costruzioni, ma ci sono segnali che la situazione ha smesso di deteriorarsi, con una disoccupazione stabile intorno al 6,5%. La BCE ha lasciato i tassi fermi dopo 10 rialzi consecutivi, in linea con la contrazione dell'offerta di credito a famiglie e imprese e il calo dell'inflazione.


PER LA CINA RIPRESA DIFFICILE NEL BREVE TERMINE


Passando al gigante asiatico, l’esperto di Natixis IM rileva che la crescita del PIL cinese nel terzo trimestre è stata più forte del previsto, al 4,9%, grazie al fatto che sia la produzione industriale che le vendite al dettaglio hanno battuto le aspettative a settembre. Ma il PMI di ottobre è stato leggermente più debole del previsto, con l’indice PMI manifatturiero sceso in territorio contrazione a 49,5. Inoltre, la persistente debolezza dell’immobiliare ha indotto Pechino a intensificare il sostegno economico aumentando il deficit pubblico del 2023. Ma i recenti dati, rileva Chetouane, in particolare nel manifatturiero, mettono in dubbio la capacità della Cina di riprendersi nel breve periodo.
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