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Tassa sugli extra profitti bancari: nessuna banca la pagherà grazie alla norma

La normativa, voluta del governo, prevede la possibilità di non pagare l’imposta se gli istituti decidono di accantonare una cifra pari a 2,5 volte l’ammontare della tassa, cosa che tutte le principali banche italiane stanno facendo

di Fabrizio Arnhold 10 Novembre 2023 11:55
financialounge -  banca economia finanza fisco tassa extra profitti

Illimity non pagherà la tassa sugli extra profitti e accantonerà a riserva non distribuibile un ammontare pari a 2,5 volte l’imposta, anche se non ha precisato l’ammontare della cifra accantonata. La banca guidata da Corrado Passera è solo l’ultima perché ieri anche Mediolanum ha fatto sapere che non verserà l’imposta sugli extra profitti. Le principali banche italiane hanno deciso di accantonare 4,6 miliardi di euro, evitando così di pagare 1,8 miliardi di imposta. Proprio come scritto nella legge voluta dal governo che prevede la possibilità di non pagare la tassa sugli extra profitti se gli istituti decidono di accantonare una cifra pari a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta.

MEDIOLANUM METTE 67,4 MLN A RISERVA


Tutto previsto dalla legge, tutto perfettamente in regola. Banca Mediolanum non pagherà la tassa sugli extra profitti bancari, decidendo di mettere a riserva, come previsto dalle norme di legge, le risorse destinate alla nuova imposta. Il cda, si legge in una nota, “ha deciso di proporre all'assemblea degli azionisti la futura costituzione di una riserva non distribuibile di 67,4 milioni, pari a 2,5 volte l'imposta di 26,9 milioni”.

NIENTE TASSA ANCHE PER BPER E MPS


Anche Bper non pagherà. La banca, infatti, ha deciso di destinare a riserva non distribuibile una cifra pari a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta. Il cda proporrà di destinare “quota parte dell’utile 2023 a una riserva di patrimonio netto indisponibile, per un importo complessivo attualmente determinato in 315,4 milioni a livello di gruppo”. Il cda di Monte dei Paschi, dopo aver chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 310 milioni di euro, ha deciso di non versare la tassa sugli extra profitti e di accantonare a riserva non meno di 312,7 milioni.

ANCHE UNICREDIT, INTESA E BPM


Come detto, quindi, la normativa prevede la possibilità di non pagare la tassa sugli extra profitti se gli istituti decidono di accantonare una cifra pari a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta. Le principali banche italiane hanno stabilito di accantonare oltre 4,6 miliardi di euro a riserva non distribuibile, evitando così di pagare l’imposta per oltre 1,8 miliardi. Oltre alle banche già citate, hanno già deciso di non pagare la quota sugli extra profitti anche Intesa San Paolo, UniCredit, Banco Bpm, Popolare di Sondrio, Credem e Mediobanca.
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