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J.P. Morgan AM: le azioni europee possono rendere l’8% annuo nei prossimi 10-15 anni

Gli esperti della grande casa di investimento hanno illustrato le Long-Term Capital Market Assumptions, che forniscono una prospettiva di lungo periodo sui rischi e sui rendimenti delle diverse asset class

di Leo Campagna 9 Novembre 2023 10:55
financialounge -  azioni JP Morgan AM Maria Paola Toschi mercati

Il rendimento annuo previsto nei prossimi 10-15 anni per un portafoglio 60/40 (60% equity e 40% bond) denominato in dollari statunitensi dovrebbe attestarsi vicino al 7% con, inoltre, chiare opportunità per incrementare questa prospettiva. Ad esempio, aggiungendo un 25% di asset alternativi è possibile incrementare il rendimento di tale portafoglio di 60 punti base (+0,60%) e migliorare di circa il 12% l’indice di Sharpe (che misura l’efficienza del portafoglio). E’ quanto emerge dalle Long-Term Capital Market Assumptions (LTCMA) per il 2024 che J.P. Morgan Asset Management ha presentato alla stampa specializzata. Inoltre, secondo gli esperti di J.P. Morgan Asset Management, secondo le previsioni nei prossimi 10-15 anni le azioni europee dovrebbero offrire un rendimento complessivo annuo dell’8%. Meglio rispetto alle azioni Usa large cap, che dovrebbero rendere in euro mediamente il 5,3%, e meglio anche di quelle giapponesi (7,6%) e delle azioni dei mercati emergenti (7,1%).

60 ESPERTI DI J.P.MORGAN ASSET E WEALTH MANAGEMENT


Le Long-Term Capital Market Assumptions sono sviluppate nell'ambito di un approfondito processo di ricerca proprietario basato su input quantitativi e qualitativi e sulle analisi di un team di oltre 60 esperti di J.P. Morgan Asset e Wealth Management. Alla loro ventottesima edizione, queste proiezioni aiutano a costruire portafogli più solidi, a guidare le allocazioni strategiche e a stabilire aspettative ragionevoli per il rischio e i rendimenti su un orizzonte temporale di 10-15 anni per oltre 200 classi di asset e strategie principali.

INTERESSANTI SPUNTI DI RIFLESSIONE


La ricerca di J.P. Morgan AM offre interessanti spunti di riflessione per costruire portafogli più solidi in una fase di transizione dalla disinflazione alla reflazione e di adeguamento delle politiche a più alti costi del capitale. Uno scenario nel quale le prospettive sulla crescita a lungo termine sono leggermente aumentate mentre la transizione energetica e l'emergere di nuove tecnologie possono offrire opportunità di investimento.

E’ IN ATTO UNA TRANSIZIONE ECONOMICA SIGNIFICATIVA


"E’ in atto una transizione economica significativa sulla scia della pandemia globale e dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche, che vede allontanarsi il contesto caratterizzato da una persistente disinflazione, da una politica monetaria ultra accomodante e da restrizioni fiscali” ha commentato John Bilton, Head of Global Multi-Asset Strategy di J.P. Morgan Asset Management. Questa transizione, ha aggiunto il manager, presenta implicazioni di ampia portata per gli investitori che sono chiamati a implementare portafogli solidi per affrontare queste sfide, uscendo dalla liquidità e dai benchmark ed allargando le opportunità agli alternativi e attraverso una maggiore esposizione internazionale, per migliorare rendimenti e diversificazione.

L’IMPATTO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SULLA PRODUTTIVITA’


"Negli ultimi due anni abbiamo aumentato significativamente le nostre previsioni sull'inflazione mentre quest'anno le variazioni nelle LTCMA sono più sfumate al di fuori di alcune grandi economie, in particolare Europa e Giappone" ha dichiarato Maria Paola Toschi, Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management. La strategist ha tenuto e precisare come siano leggermente aumentate le prospettive di crescita dei Mercati Sviluppati, grazie all'impatto dell'intelligenza artificiale sull'aumento della produttività, mentre quelle per i Mercati Emergenti sono leggermente diminuite a causa della minore crescita tendenziale della Cina.

LE PREVISIONI DI CRESCITA E DI INFLAZIONE PER IL 2024


Entrando più nello specifico, secondo J.P. Morgan Asset Management, nel 2024 la crescita globale si attesterà al 2,4%, con un +1,6% per i mercati sviluppati (+1,8% per gli Stati Uniti, +1,3% l'Eurozona). Per l'anno in corso, invece, l’incremento della ricchezza globale dovrebbe posizionarsi al +2,3%, con un +1,4% per i mercati sviluppati (+1,6% negli Stati Uniti, +1,1% nell'Eurozona). Sempre secondo il report, le previsioni di inflazione globale sono per il 2,8% nel 2023 e del 2,9% nel 2024. Per i mercati sviluppati si attestano al 2,3% nel 2024, dal 2,2% atteso per quest'anno, e dovrebbero pertanto consentire alle banche centrali di raggiungere più agevolmente i loro obiettivi di inflazione.
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