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L’Ai ha mostrato la sua potenza di fuoco, ma siamo agli inizi

Secondo John Gladwyn, senior investment manager di Pictet Asset Management, finora l’intelligenza artificiale ha favorito le big tech, ma con il tempo gli investitori diventeranno sempre più selettivi sulle opportunità offerte da questa tecnologia

di Annalisa Lospinuso 6 Novembre 2023 18:00
financialounge -  ChatGPT Gemini google John Gladwyn microsoft Pictet Asset Management

La potenza di fuoco dell’intelligenza artificiale è sotto gli occhi di tutti, grazie a piattaforme di uso comune come ChatGPT, ma è il momento di capire quali sono le opportunità di investimento anche al di là dell’infrastruttura. Il successo dell’Ai in campo digitale ha sostenuto il rally dei titoli tecnologici nel corso dello scorso e siamo soltanto agli inizi. Tutti i segnali fanno credere che l’Ai generativa, negli anni a venire, creerà opportunità in tutto l’universo degli investimenti tech, come sottolinea John Gladwyn, senior investment manager di Pictet Asset Management. Tanto che il fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha dichiarato: “Sapevo di aver appena assistito al più importante progresso tecnologico dopo l’interfaccia grafica”.

LE SFIDE FUTURE


I modelli fondamentali, reti neurali dell’Ai addestrate su grandi quantità di dati, vedono crescere le proprie dimensioni, offrendo notevoli guadagni in termini di funzionalità a ogni iterazione. “A tale proposito – continua Gladwyn – sarà interessante vedere in che misura il nuovo modello Gemini di Google, il cui lancio è previsto a breve, migliorerà gli attuali modelli di linguaggio estesi (LLM)”.

INVESTIMENTI DELLE BIG TECH


Un’esplosione di interesse che ricorda l’ascesa di internet negli anni ’90: al momento del lancio soltanto lo 0,5% della della popolazione mondiale era online, mentre oggi la maggior parte delle persone possiede uno smartphone e una connessione a Internet. Nel giro di due mesi ChatGPT aveva più utenti di quanti ne avesse internet nel 1996. “Proprio come con l’ascesa di internet – continua il senior investment manager di Pictet AM – al momento la maggior parte del denaro investito nell’Ai è destinato alle infrastrutture: aziende come Google, Microsoft, Amazon, Meta e Tesla sono ancora limitate dalla disponibilità delle unità di elaborazione grafica (GPU) ad alte prestazioni, necessarie sia per l’addestramento dei modelli sia per l’inferenza. Riteniamo che in futuro, man mano che l’intelligenza di questi modelli di Ai verrà estesa alle applicazioni, gli investimenti si allargheranno al di là della pura infrastruttura”.

APPLICAZIONI AI


Le applicazioni dell’Ai sono quasi illimitate, spaziano dei nuovi farmaci e la diagnostica, istruzione, arte alla finanza. Ciò che differenzia questo ciclo di investimento rispetto ad altri casi non mondo tecnologico è che al momento sono leader nel campo dell’Ai le aziende tech già affermate, perché si richiedono grandi quantità di dati e l’addestramento dei modelli è estremamente costoso. L’Ai favorisce le aziende che dispongono già di un’ampia base di utenti, fa notare Pictet AM, poiché le nuove funzionalità di prodotti saranno più facili da implementare in prodotti consolidati. “Per gli investitori ciò significa che esistono molte opportunità interessanti per ottenere un’esposizione alla tematica Ai attraverso società tecnologiche quotate dotate di risorse adeguate e ben gestite”, aggiunge John Gladwyn.

LA SELEZIONE DELLE AZIENDE


Con il passare del tempo gli investitori diventeranno più selettivi, sarà sempre più importante comprendere la natura dei singoli prodotti e il posizionamento delle diverse aziende. “Pensiamo, inoltre, che una questione importante – conclude Gladwyn di Pictet AM – sia il ‘time to revenue’, vale a dire i tempi di attesa per la monetizzazione di nuove attività. Questo è il tipo di lavoro su cui ci stiamo concentrando oggi: selezionare le imprese per trovare quelle in cui il rendimento dell’investimento giustifica il clamore suscitato”.
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