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Torna a crescere la propensione al risparmio degli italiani, soprattutto tra i più giovani

I risparmiatori sembrano aver metabolizzato la situazione economica collegata alla guerra in Ucraina e all'impennata dell’inflazione e guardano con più ottimismo al futuro rispetto allo scorso anno, secondo l’indagine Acri/Ipsos, pubblicata alla vigilia della Giornata mondiale del Risparmio

di Annalisa Lospinuso 30 Ottobre 2023 11:45
financialounge -  Acri economia giornata mondiale del risparmio investimenti Ipsos risparmio

Alla vigilia della Giornata mondiale del Risparmio un bel segnale giunge dalle famiglie italiane. Nonostante permanga la sensazione di incertezza, legata alla situazione economica globale e all’andamento del nostro Paese negli ultimi anni, gli italiani sembrano aver metabolizzato i fattori di criticità e sono più propensi a risparmiare. È quanto emerge dall’indagine annuale sul risparmio che l’Acri commissiona a Ipsos.

MAGGIORE OTTIMISMO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO


Dall’indagine campionaria emerge che gli italiani hanno metabolizzato sia la guerra in Ucraina sia la fiammata dell’inflazione che, lo scorso anno, aveva portato il barometro verso un sentiment pessimista. Soprattutto nella fascia della popolazione più giovane (18-30 anni) si guarda alla situazione economica personale con maggiore ottimismo per il futuro, in un orizzonte temporale di tre anni.

TORNA LA PROPENSIONE AL RISPARMIO E GLI INVESTIMENTI


Certo rimane la sensazione di incertezza, tanto che il 54% del campione si dichiara ancora pessimista, mentre gli ottimisti sono soltanto il 17%. Torna, però, la propensione al risparmio, anche grazie al miglioramento della situazione personale legata alla minore disoccupazione. Secondo l’indagine Acri/Ipsos, il 48% è riuscito a mettere da parte del denaro contro il 43% del 2022.
Per chi riesce a risparmiare, cambia anche la propensione all’investimento. Rispetto a dieci anni fa, ha spiegato Nando Pagnoncelli di Ipsos, l’investimento ideale per gli italiani non è più “il mattone” ma ci si riversa su strumenti finanziari considerati più sicuri, come i titoli di Stato che fanno la parte del leone. ll 36% dichiara di investire una parte dei risparmi rispetto al 34% nel 2022.
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