Contatti

Market mover

RBC BlueBay AM: con Fed, BoE e BoJ sarà un Halloween spaventosamente spettacolare

Il mese di ottobre si concluderà con le riunioni delle banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone che, dopo la Bce che ha deciso di lasciare inalterati i tassi di interesse, saranno chiamate a decidere se alzare ancora i tassi o prendersi una pausa

di Annalisa Lospinuso 29 Ottobre 2023 15:00
financialounge -  BCE BoE BOJ FED finanza Halloween Mark Dowding Powell RBC BlueBay AM

Halloween è alle porte: per i mercati arriverà dolcetto o scherzetto da Fed, BoE e BoJ? Il mese di ottobre si concluderà con le riunioni delle banche centrali di Stati Uniti, Regno Unito e Giappone che, dopo la Bce che ha deciso di lasciare inalterati i tassi di interesse, saranno chiamate ad esprimersi sulla politica monetaria dei loro Paesi. Il grande interrogativo, con i rendimenti dei Treasury saliti di nuovo al livello più alto dal 2007, è se i titoli decennali Usa hanno già raggiunto il picco al 5% oppure proseguiranno il viaggio verso il 6% e oltre. Mark Dowding, Fixed Income CIO, RBC BlueBay AM dice che “stiamo iniziando a vedere le prime crepe nei mercati azionari e del credito, ma non possiamo fare a meno di pensare che se i rendimenti continueranno a salire, raggiungeremo presto un punto di rottura che provocherà una grande correzione del mercato”.

IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO


Difficile prevedere il mercato, soprattutto con una situazione geopolitica molto precaria e una serie di incognite che generano volatilità, ma RBC BlueBay AM prova ad analizzare l’attuale contesto. I bond hanno avuto una breve tregua quando gli investitori Bill Ackman e Bill Gross sono intervenuti sui social media all’inizio della settimana, con un’opinione positiva sull’opportunità di possedere obbligazioni, ma il tutto è durato relativamente poco. “Per questo motivo siamo scarichi di rischio, ma sospettiamo che ci sarà un momento o un punto di valutazione più opportuno che dovrebbe arrivare da qui alla fine dell’anno”, dice Dowding.

ECONOMIA USA


Il Pil statunitense del terzo trimestre ha registrato una crescita del 4,9% su base annua, proseguendo la serie di dati positivi sull’attività economica provenienti dagli Stati Uniti. I dati macroeconomici in miglioramento fanno ipotizzare nuovi rialzi dei tassi da parte della Fed, per riportare l’inflazione al 2% in modo tempestivo. Ipotesi supportata dalle parole del presidente della Fed Powell all’Economic Club di New York. Per il momento, però, la narrazione prevalente rimane quella che il Fomc sia più o meno alla fine dell’attuale ciclo di inasprimento. “In generale, pensiamo che la Fed – dice RBC BlueBay AM – vorrà evitare di gettare benzina sul fuoco ed è più probabile che si schieri contro i recenti movimenti dei bond a più lunga scadenza, rendendo improbabile un rialzo la prossima settimana, mentre dicembre è ancora vivo e ostaggio dei dati”.

ASPETTATIVE IN GIAPPONE


Anche la Bce potrebbe rimanere in attesa di vedere come si evolverà l’economia prima di intraprendere ulteriori azioni. In vista della riunione di Halloween della Bank of Japan (BoJ) della prossima settimana, gli ultimi dati sul CPI di Tokyo non conforteranno i policymaker sul fatto che l’inflazione sia su un percorso sostenibile per tornare al 2%. La misura core, fa notare Mark Dowding, al netto degli alimenti freschi e dell’energia, ha superato il 3% per il decimo mese consecutivo e, con i rendimenti statunitensi che si muovono verso l’alto, un potenziale errore di politica della BoJ appare ancora più evidente. “Inoltre, con lo yen a livelli critici rispetto al dollaro, la disputa tra intervenire sul mercato valutario e su quello obbligazionario, allentando e inasprendo allo stesso tempo, comincia a mettere in dubbio la credibilità della BoJ”, aggiunge.

LE PROSSIME MOSSE DELLA BOE


Infine, la Bank of England (BoE), che si riunirà sempre la prossima settimana, potrebbe lasciare i tassi al livello attuale. “Tuttavia, riteniamo che potrebbe trattarsi di un errore, dato che i modelli della BoE non sono riusciti a comprendere il de-ancoraggio delle aspettative di inflazione che, a nostro avviso, è diventato evidente”, aggiunge Dowding. Di conseguenza, RBC BlueBay AM continua ad attribuire un’elevata probabilità ad uno scenario di stagflazione nel Regno Unito, con un’inflazione elevata associata a una contrazione economica. Questo porta a mantenere una visione ribassista sugli asset britannici, in particolare sui Gilt a più lunga scadenza e sulla sterlina rispetto all’euro.
Share:
Trending