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L'analisi

J. Safra Sarasin: ''Un rimbalzo dell’azionario cinese? Un’occasione per ridurre l’esposizione''

Sebbene le autorità cinesi possano adottare misure a breve termine per migliorare il sentiment, le numerose sfide che continuano a ostacolare la crescita, i mercati del credito e quelli azionari sono molto più difficili da invertire

di Leo Campagna 8 Ottobre 2023 17:00
financialounge -  Azionario cinese J. Safra Sarasin mercati Wolf von Rotberg

Dopo aver chiuso il 2022 con un ribasso del 16,8% (indice MSCI China NR in euro), le azioni cinesi hanno subito di recente un ulteriore sensibile deprezzamento. Una correzione che ha posizionato le valutazione a livelli dai quali, storicamente, hanno recuperato nei mesi e negli anni passati. E’ possibile che, con la crescente attenzione del governo di Pechino per la debolezza del mercato azionario, si assista nuovamente a una breve ripresa dai livelli di ipervenduto.

UN’OPPORTUNITA’ PER RIDURRE L’ESPOSIZIONE ALL’AZIONARIO CINESE


“Se ciò accadesse - fa sapere Wolf von Rotberg, Equity Strategist di J. Safra Sarasin - riteniamo che rappresenterebbe un'opportunità per ridurre l'esposizione, anziché un motivo per aggiungerne”. Il manager reputa infatti improbabile che il lungo elenco di sfide che continuano a ostacolare la crescita, i mercati del credito e quelli azionari possano risolversi in breve termine, e questo lascia di fatto esposte le azioni cinesi a significativi rischi di ribasso nel medio termine.

DINAMICHE SOTTOSTANTI MOLTO DIFFICILI DA INVERTIRE


“Le autorità cinesi possono senz’altro adottare misure a breve termine per migliorare il sentiment del mercato, tuttavia le dinamiche sottostanti sono molto più difficili da invertire”, precisa von Rotberg, che poi aggiunge: “L'impulso creditizio (variazione del flusso di credito) si attesta al livello più basso dal luglio 2021dopo che a luglio il flusso di credito mensile è sceso ai minimi di 14 anni”.

DIFFICILE GENERARE LO STIMOLO AL CREDITO COME IN PASSATO


Secondo le autorità cinesi non c’è più l'insaziabile richiesta di investimenti immobiliari da parte delle famiglie con la domanda azzerata che limita la crescita del credito. In queste condizioni è più difficile da ottenere rispetto al passato lo stimolo del credito e le misure volte a migliorarne la domanda richiederebbero al governo di ricostruire la fiducia nel mercato immobiliare.

SPERARE IN UNA STABILIZZAZIONE DEL CICLO


Peccato che questo andrebbe a contraddire l’obiettivo del governo centrale di ridurre la leva finanziaria del settore privato e dimostra come non esista una via d'uscita facile dalla situazione attuale. “Per tutte queste ragioni le prospettive di rialzo per i mercati sono limitate dal fatto che il sostegno a breve termine creerebbe probabilmente sfide più grandi in futuro. Nella migliore delle ipotesi si può sperare in una stabilizzazione del ciclo, mentre i rischi al ribasso sono sostanzialmente più pronunciati con un ciclo del credito di 20 anni che sta per concludersi” specifica l’Equity Strategist di J. Safra Sarasin.

ESPOSIZIONE LIMITATA ANCHE IN UN’ASSET ALLOCATION STRATEGICA


Ma c’è di più, perché von Rotberg scorge prospettive a lungo termine limitate per il mercato azionario cinese anche a causa della sua bassa leva operativa rispetto alla crescita del PIL. “La crescita degli utili dell'MSCI China negli ultimi 20 anni è riuscita a superare quella degli Stati Uniti solo quando il PIL cinese è cresciuto più del 5% in più rispetto a quello statunitense. Riteniamo improbabile che nei prossimi anni questo possa verificarsi in modo duraturo, così come che si verifichi un miglioramento sostanziale della leva operativa. Alla luce di queste considerazioni, l'esposizione alle azioni cinesi dovrebbe essere limitata anche in un'asset allocation strategica”, conclude il manager.
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