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Mercato valutario

Continua la marcia del super dollaro, nuovo picco da dieci mesi sulle principali valute

L’atteggiamento restrittivo della Federal Reserve e la forza dell’economia Usa spingono al rialzo il dollaro americano, che potrebbe raggiungere la parità nel cambio con l’euro

di Antonio Cardarelli 3 Ottobre 2023 10:46
financialounge -  dollaro mercati

I rialzi dei tassi della Federal Reserve e la retorica su possibili nuovi ritocchi, o comunque sui tagli che potrebbero essere posticipati, danno nuova benzina al dollaro. La valuta Usa è sempre più “super” rispetto alle principali valute globali, a partire dall’euro.

PICCO DA DIECI MESI


Nella seduta odierna l’euro ha recuperato leggermente rispetto al dollaro, ma il cambio è comunque sotto 1,05. E secondo gli analisti si avvia verso la parità (ultimo volta per pochi giorni a settembre 2022), soprattutto se la Federal Reserve manterrà l’atteggiamento restrittivo ancora a lungo. Rispetto a un paniere composto dalle sei principali valute globali, il dollaro è ai massimi da dieci mesi. Il cambio dollaro/yen è a 149,72, ma la forza della valuta Usa è evidente anche nei confronti delle altre monete globali. Anche il rublo russo continua a perdere terreno ed è sceso sotto la soglia psicologica dei 100 per dollaro.

LE MOSSE DELLA FED


Gli investitori, quindi, guardano con attenzione alle prossime mosse della Federal Reserve. Secondo il FedWatch Tool del Cme Group, i trader di futures sui fondi federali scontano una probabilità del 26% di un rialzo dei tassi a novembre e una probabilità del 45% di un aumento entro dicembre. Nei giorni scorsi Michelle Bowman. Membro del board della Fed, si è detta favorevole a un aumento dei tassi di interesse se l’inflazione non dovesse mostrare progressi verso l’obiettivo del 2%.

LA FORZA DELL’ECONOMIA USA


Oltre all’aumento dei rendimenti dei Treasury Usa, conseguenza dei rialzi della Fed, l’altro motivo della forza del dollaro va ricercato nell’economia americana. I dati macroeconomici mostrano un’economia che si avvicina all’atterraggio “morbido”, cioè senza passare attraverso una recessione. Il mercato del lavoro resta solido e la spesa dei consumatori continua a sostenere il Pil. Al contrario, l’economia europea sta mostrando segni di debolezza e ciò influisce anche sull’andamento dell’euro. La prima conseguenza sui mercati del super dollaro è visibile nella frenata del prezzo del petrolio. Tuttavia, un dollaro forte storicamente penalizza i mercati emergenti, costretti a pagare di più per emettere debito in valuta americana.
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