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Focus sull'obbligazionario

Bond indiani, LGIM prevede forte spinta dall’inclusione nell’indice di JPMorgan

Lee Collins, Head of Index Fixed Income di LGIM, analizza l’impatto dell’inserimento dei bond governativi indiani Fully Accessible Route nell’indice GBI-EM Global Diversified da parte di JPMorgan a partire dal 2024

di Virgilio Chelli 23 Settembre 2023 10:00
financialounge -  bond jp morgan Lee Collins LGIM mercati

Per l’India, sempre più alterativa asiatica alla Cina come meta di investimento, arriva un ulteriore riconoscimento per i suoi titoli di Stato, un mercato molto esteso ed in rapida crescita che, però, fino ad oggi è stato difficilmente accessibile per gli investitori stranieri. JP Morgan ha infatti annunciato l’inserimento dei bond governativi indiani Fully Accessible Route (FAR) nel suo indice GBI-EM Global Diversified, che traccia l’andamento di asset per un valore complessivo di circa 220 miliardi di dollari. Lee Collins, Head of Index Fixed Income di LGIM, valuta molto positivamente la notizia e ne analizza l’impatto, sottolineando che l’India rappresenta il secondo mercato dei bond sovrani al mondo nella categoria degli Emergenti.

UN PERCORSO SIMILE A QUELLO DI CINA E ALTRI EMERGENTI


Similmente a quanto visto con i titoli di Stato cinesi prima della loro inclusione nei maggiori indici nel 2021, osserva Collins, l’India è stata parte delle agende dei maggiori index provider per molti anni e, proprio come accaduto con i mercati obbligazionari di altre Economie Emergenti, anche in questo caso il supporto degli investitori è stato inizialmente cauto ed è andato a crescere nel tempo man mano che hanno iniziato a familiarizzare con i requisiti necessari per accedere ai bond del grande Paese asiatico.

RESTANO PERPLESSITÀ MA AMPIAMENTE SUPERABILI


In realtà, prosegue l’analisi dell’esperto di LGIM, alcune perplessità sussistono ancora, e le principali riguardano il tasso di cambio con la valuta locale, il processo di liquidazione e la tassazione applicata. Ma, rileva Collins, è da tempo che LGIM ritiene che l’India sia ormai sufficientemente accessibile agli investitori stranieri e che l’inserimento nei maggiori indici non le dovrebbe essere precluso per queste preoccupazioni, in quanto sono già stati inclusi altri Mercati Emergenti che presentano le stesse problematiche.

LA CREAZIONE DEL MERCATO FULLY ACCESSIBLE ROUTE


Inoltre, Collins ricorda che nel 2020 è stato introdotto il driver più favorevole all’ingresso dell’India, ovvero la creazione del mercato delle obbligazioni Fully Accessible Route, che in pochi anni è arrivato a valere circa 400 miliardi di dollari. Questa rapida espansione ha portato con sé anche un’ingente quota di liquidità giornaliera, che si andrà ad aggiungere all’indice.

ATTESI GRANDI FLUSSI DI INVESTIMENTI ESTERI


L’esperto di LGIM prevede che la decisione di JP Morgan genererà grandi flussi di investimento esteri per il Paese. Circa 2 anni fa, LGIM ha lanciato il L&G INR India Bond ETF, immaginando proprio questo scenario. Collins ritiene infatti che il mercato indiano possa offrire rendimenti appetibili, una volatilità e un drawdown massimi compatibili con quelli di obbligazioni dal rendimento inferiore, emittenti dal rating elevato al pari di Stati Uniti e Cina, e anche bassi livelli di correlazione, sia con i mercati sviluppati, sia con gli altri Mercati Emergenti”.
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