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GAM: “Il debito tecnico è costoso da risolvere ma pericoloso da ignorare”

Secondo David Goodman, Investment manager, “è un problema reale, ma può essere anche un’opportunità per le aziende che devono essere capaci di adattarsi ai cambiamenti”

di Redazione 21 Settembre 2023 17:09
financialounge -  David Goodman GAM Investments tecnologia

Inventato da un programmatore americano dell’Indiana, Ward Cunningham, il concetto di “debito tecnico” è un rischio al quale vanno incontro tutte le aziende del mondo digitale. È l’accumulo di scorciatoie e compromessi tecnici che vengono adottati nello sviluppo del software. Scorciatoie che al momento sembravano una buona idea, ma che a lungo andare possono danneggiare le aziende, esposte alle disruption dei nuovi operatori che utilizzano le tecnologie più recenti. “Ma non è detto che il debito tecnico sia sempre un disastro - avverte David Goodman, Investment manager di GAM Investments - le aziende che riescono a gestire il debito tecnico possono raccogliere i benefici di una maggiore efficienza e di nuove opportunità”.

I RISCHI DELLA MANCATA GESTIONE


“Ma quali sono i rischi di una mancata gestione del debito tecnico?” si chiede Goodman. “L'imperativo darwiniano, ovvero evolversi o morire, è una buona metafora per spiegare il problema che le aziende devono affrontare. Nel mondo naturale, gli organismi che non sono in grado di adattarsi all'ambiente circostante vengono sostituiti da quelli che lo sono. Lo stesso vale per le aziende nel mondo digitale: solo quelle in grado di stare al passo con un panorama tecnologico in continua evoluzione sopravvivono. Per chi è gravato da debiti tecnici - aggiunge il manager di GAM Investments - ciò può rivelarsi una sfida. Ad esempio, un'azienda che ha scelto di basarsi su un software legacy esistente perché più economico e facile da implementare, può scoprire che non è scalabile a lungo termine e la crescita futura potrebbe quindi essere compromessa. Inoltre, il debito tecnico può ostacolare l'innovazione, con nuove caratteristiche e funzionalità difficili da aggiungere ai sistemi software legacy, impedendo alle aziende di tenere il passo con i concorrenti”

IL CASO DELTA AIRLINES


Uno degli esempi eclatanti di quanto il debito tecnico possa essere un problema costoso da risolvere, ma pericoloso da ignorare, è quello della compagnia aerea Delta Airlines. “Delta - spiega David Goodman - utilizzava un sistema software legacy talmente obsoleto da non poter essere integrato con il nuovo sistema di gestione delle relazioni con i clienti dell'azienda, il Crm. Di conseguenza, i dati dei clienti dovevano essere inseriti manualmente in due sistemi: una soluzione insoddisfacente che alla fine ha portato a spendere milioni di dollari per sostituire il software obsoleto. Il caso mostra come il debito tecnico possa essere un ostacolo all'innovazione: il sistema legacy ha agito come un ostacolo che ha impedito a Delta di integrarsi con il suo sistema Crm e ha reso difficile per la compagnia aerea tracciare le interazioni con i clienti e fornire un servizio personalizzato. Delta si è quindi vista costretta a sostituire il sistema legacy: in questo modo ha migliorato rapidamente il servizio clienti e ne ha aumentato la soddisfazione. Inoltre, la drastica riduzione dell'inserimento manuale dei dati ha consentito di ottenere un notevole risparmio sui costi. “Accettando il rischio e spendendo per un nuovo sistema - commenta il manager di GAM Investments - Delta ha superato il problema, ha accolto l'aumento di produttività e forse si è salvata dall'estinzione”.

“ADATTARSI O MORIRE”


A beneficiare del debito tecnico delle aziende storiche e consolidate sono le cosiddette tecnologie disruptive, ovvero quelle innovazioni capaci di rivoluzionare il funzionamento di un mercato o di un settore e quindi di sostituire i sistemi esistenti. “Ad esempio – aggiunge David Goodman - l'ascesa del cloud computing ha sconvolto il settore IT tradizionale, con la sua tecnologia innovativa che offre servizi IT più efficienti, consentendo alle aziende di ridurre i costi IT e migliorare l'agilità. Il debito tecnico è un problema reale per gli operatori storici, ma può anche essere un'opportunità. Le aziende che gestiscono il proprio debito tecnico investendo in nuovi sistemi contribuiscono a garantirne la longevità tenendo il passo con la concorrenza; facilitano la crescita e possono godere di una maggiore efficienza e delle nuove opportunità che le ultime tecnologie solitamente offrono. Al contrario, le aziende che ignorano il debito tecnico rischiano di essere sconvolte da nuovi operatori o da tecnologie disruptive”. David Goodman, Investment manager di GAM Investments, conclude la sua analisi con un monito: “Ricordate l'imperativo darwiniano: adattarsi o morire. Le aziende che sono in grado di adattarsi ai cambiamenti del panorama tecnologico sopravvivono e prosperano. Quelle che non lo sono saranno sostituite da quelle che invece lo sono”.
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