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L'anniversario

15 anni fa la crisi Lehman Brothers

Il 15 settembre 2008 la grande banca Lehman Brothers chiudeva i battenti dando il via alla grande crisi finanziaria. Un anniversario da ricordare, ma tenendo a mente che oggi il sistema bancario globale è molto più solido

di Antonio Cardarelli 15 Settembre 2023 11:49
financialounge -  economia Lehman Brothers

Il 15 settembre del 2008 è un giorno che resterà nella storia della finanza mondiale. Quindici anni fa, infatti, la banca Lehman Brothers falliva, gettando nel panico Wall Street e l’economia globale. Considerata da tutti “too big to fail”, in realtà la banca chiuse i battenti sotto il peso dei derivati legati ai mutui subprime. E contrariamente a quanto pensavano molti, la Federal Reserve, – in quell’occasione – non intervenne per il salvataggio. Salvo poi scendere in campo in maniera massiccia per garantire liquidità al sistema finanziario ed evitare conseguenze ancora peggiori.

LA CRISI DEI MUTUI SUBPRIME


Quando famiglie e imprese non riuscirono più a ripagare i mutui ipotecari, il castello di derivati che Lehman Brothers, come tante altre banche d’affari dell’epoca, aveva sfruttato per ottenere miliardi di profitti crollò in un istante. La compagnia di assicurazioni AIG collassò e partì una delle crisi finanziarie più pesanti della storia, con perdite miliardarie e almeno 30 milioni di disoccupati come effetto collaterale. Alla base della crisi del 2008, che dagli Usa investì poi il resto del mondo, c’era la concessione di mutui a persone che, in realtà, non avevano i requisiti di solvibilità. Così, alle prime avvisaglie di crisi economica e con le prime ondate di licenziamenti, crebbe il numero di mutui non onorati. Di conseguenza i derivati costruiti dalle banche spacchettando questi mutui divennero titoli spazzatura che scatenarono la crisi.

SISTEMA BANCARIO PIÙ SOLIDO


Ciclicamente, ogni volta che una grande società finanziaria fallisce o è vicina a farlo, tornano i timori di una “nuova Lehman”. Ma per fortuna da quanto accaduto nel 2008 il mondo della finanza sembra aver imparato la lezione. Ciò non significa che non ci saranno più crisi bancarie più o meno importanti, ma l’effetto contagio che 15 anni fa portò alla crisi finanziaria globale è davvero un’ipotesi molto remota. Oggi le banche sono più solide, sono sottoposte a controlli più rigidi e devono soddisfare requisiti di bilancio più stringenti. Le autorità, soprattutto in Europa, hanno ideato nuovi criteri e nuovi sistemi di verifica.

LE DIFFERENZE CON IL 2008


Nonostante ciò, ogni volta che una banca è in crisi sui media torna l’incubo Lehman. Lo abbiamo visto lo scorso marzo, con la vicenda Credit Suisse. O con il collasso della Silicon Valley Bank e di altre banche regionali americane. Ecco, soprattutto in quest’ultimo caso le differenze con Lehman sono evidenti, perché SVB è andata verso il fallimento a causa di una gestione del rischio approssimativa. In pancia non aveva “spazzatura” da derivati legati a mutui facili, ma solidissimi T-Bond del governo Usa, le obbligazioni per eccellenza, che se tenute fino a scadenza rappresentano una garanzia. Il problema della SVB è stato che, con l’aumento dei tassi di interesse, è stata costretta a vendere prima i bond (il cui valore si muove inversamente al rendimento) per appianare le perdite. Ma tutto questo non ha avuto alcun effetto contagio sulle grandi banche Usa (che anzi hanno guadagnato clienti) né tantomeno su quelle europee. Insomma, è giusto ricordare cosa è successo 15 anni fa a Wall Street, ma tenendo bene in mente che oggi ci troviamo in un ambiente finanziario molto diverso e più solido.
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