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Lagarde: “Alcuni membri volevano una pausa sui tassi ma non possiamo dire di essere al picco”

La presidente della Banca centrale europea commenta l’aumento del tasso di riferimento al 4,5% - il decimo consecutivo - e non esclude che possano essere necessarie nuove strette

di Fabrizio Arnhold 14 Settembre 2023 16:25
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Prosegue il rialzo. La Banca centrale europea ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 punti base, al 4,50%, facendo segnare il decimo rialzo consecutivo. La lotta per sconfiggere l’inflazione, quindi, prosegue. “L’inflazione continua a diminuire, ma ci si attente tuttora che rimanda troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”, commenta la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte. “Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine”.

FRENARE LA DOMANDA


"I passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo continuano a trasmettersi con vigore”, prosegue la Lagarde. “Le condizioni di finanziamento si sono inasprite ulteriormente e frenano in misura crescente la domanda, che rappresenta un fattore importante per riportare l'inflazione all'obiettivo". La correzione al rialzo delle stime sull’inflazione riflette principalmente l’evoluzione più sostenuta dei prezzi dell’energia. Per la Bce, “le pressioni di fondo sui prezzi restano elevate, sebbene la maggior parte degli indicatori abbia iniziato a ridursi”.

TASSI RESTRITTIVI FINCHÈ NECESSARIO


"Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo", spiega Christine Lagarde. Le decisioni future del Consiglio direttivo - ha aggiunto - assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria".

"ALCUNI AVREBBERO PREFERITO UNA PAUSA"


L’economia dell’Eurozona dovrebbe rimanere debole nei prossimi mesi, dopo aver registrato sostanzialmente stagnazione nella prima metà dell’anno. Anche il mercato del lavoro è rimasto resilente. “La maggior parte delle misure dell'inflazione di fondo stanno facendo registrare un rallentamento", precisa Lagarde. “Alcuni avrebbero preferito una pausa ma posso dire che la decisione è stata presa con una solida maggioranza”. Il livello dei tassi raggiunto fornirà un contributo sostanziale per il raggiungimento del target di inflazione. “La ripresa che avevamo atteso per la seconda metà del 2023 è ora spostata al 2024 per effetto dell’impatto prolungato della prima metà del 2023”, aggiunge la presidente della Bce.

“NON POSSIAMO DIRE DI ESSERE AL PICCO”


"Il focus si sposta ora maggiormente sulla durata della stretta monetaria ma non possiamo dire di essere al picco", sottolinea la Lagarde. "Siamo chiaramente in una fase di crescita lenta e il momento più difficile è ora". Le nuove stime, ha ribadito Lagarde, hanno spostato la ripresa al 2024 per effetto del protrarsi della debolezza registrata nel primo semestre 2023 e dei segnali di debolezza del terzo trimestre.
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