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Investire per la crescita in Intelligenza artificiale, più titoli possono alimentare i guadagni

AllianceBernstein sottolinea che sotto la superficie gli investitori possono trovare un’ampia gamma di società con valutazioni interessanti e solide prospettive, posizionandosi per evitare i rischi di concentrazione

di Virgilio Chelli 7 Settembre 2023 08:00
financialounge -  AllianceBernstein Alphabet Apple intelligenza artificiale

Per gran parte del 2023 i guadagni dell’azionario USA sono dominati da solo 10 titoli, ma anche il resto del mercato si sta mettendo in moto. Una buona notizia per quei gestori attivi che mirano ad attingere a fonti diversificate di rendimenti a lungo termine in grado di resistere a condizioni macroeconomiche complesse. Lo sottolinea AllianceBernstein in un commento sul mercato azionario dedicato all’investimento per la crescita in Intellligenza artificiale un segmento che vede un numero sempre maggiore di titoli alimentare i guadagni.

RALLY DA CAPOGIRO ALIMENTATO DA POCHI TITOLI


I primi 10 titoli dell’indice S&P 500 hanno messo a segno un rally da capogiro, e ad attirare gli investitori verso le mega cap, specialmente nei settori legati a tecnologia e internet, è stato l’entusiasmo per l’Intelligenza artificiale. Nei primi cinque mesi di quest’anno i primi 10 titoli dell’S&P 500 per capitalizzazione hanno generato il 104,1% dei guadagni dell’intero indice, pari al 9,5%. A metà anno la capitalizzazione di mercato di Apple e Alphabet si era espansa rispettivamente di quasi 1.380 miliardi di dollari rispetto a fine 2022.

CONCENTRAZIONE STORICAMENTE ESTREMA


Quindi un’estrema concentrazione di mercato. Per fine luglio il contributo degli stessi 10 titoli al risultato del mercato nell’anno, pari al 19,5%, ammontava ancora al 69,2%, rileva AllianceBernstein, osservando che in altre parole i circa 490 emittenti che costituiscono il resto del mercato hanno generato meno del 31% dei guadagni. Perfino dopo il recente ampliamento della platea, da un punto di vista storico la concentrazione dei rendimenti in un numero di titoli così ristretto risulta estrema. Negli ultimi tre decenni infatti, solo nel 2007 i 10 titoli di maggiori dimensioni hanno contribuito maggiormente, in un unico anno solare, in termini di rendimenti.

ANDARE A SCOPRIRE IL VALORE SOTTO LA SUPERFICIE


Di qui l’indicazione di andare a “scoprire” i titoli con un buon potenziale di crescita sotto la superficie. AllianceBernstein osserva che senza dubbio alcuni dei colossi del settore tecnologico rappresentano buoni investimenti, se detenuti con ponderazioni adeguate e in linea con la strategia del portafoglio. Eppure, aggiunge, gli investitori che detengono tutti i titoli mega cap secondo le stesse ponderazioni elevate degli indici di riferimento sono vulnerabili a un’inversione del sentiment potenzialmente dolorosa.

IL RIBILANCIAMENTO STRAORDINARIO DEL NASDAQ


L’indice Nasdaq, ad alto contenuto tecnologico, ha infatti riconosciuto i rischi posti dalla concentrazione del mercato mettendo in atto un ribilanciamento straordinario delle ponderazioni a luglio per limitare l’impatto dei titoli di maggiori dimensioni. In passato, gli episodi di forte concentrazione del mercato hanno dato il passo tipicamente a periodi in cui a contribuire ai rendimenti è stata una platea più ampia di titoli.

POSIZIONARSI PER EVITARE IL RISCHIO CONCENTRAZIONE


Sotto la superficie del mercato di oggi, ad avviso di AllianceBernstein, gli investitori possono trovare un’ampia gamma di società con valutazioni interessanti in senso relativo e solide prospettive di crescita. Attingendo a fonti di crescita variegate, AllianceBernstein ritiene che sia possibile posizionare il proprio portafoglio per evitare il rischio di concentrazione e generare stabili rendimenti nel lungo periodo.
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