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L'analisi

Argentina, come evitare un nuovo fallimento? Per RBC BlueBay “fermando la spesa eccessiva”

Per Polina Kurdyavko, Head of BlueBay Emerging Markets, è un passo necessario: “Doloroso per i cittadini, ma getterebbe le basi per un cambiamento strutturale a lungo termine dell'economia”

di Davide Lentini 7 Settembre 2023 12:18
financialounge -  Argentina mercati Polina Kurdyavko RBC BlueBay AM

Dopo aver attraversato due pesanti crisi ed essere riuscita a risanare i bilanci due volte negli ultimi 20 anni, l’Argentina si trova nuovamente di fronte al rischio fallimento. E in autunno, in questo contesto di grave crisi economica e sociale, si svolgeranno le elezioni per scegliere il Presidente della Repubblica. Gli analisti iniziano a interrogarsi su quali ricette verranno messe in campo per evitare il default, e se sarà possibile scongiurarlo. Secondo Polina Kurdyavko, Head of BlueBay Emerging Markets, RBC BlueBay AM, “l'unico modo per risolvere il problema è quello di impegnarsi veramente a fermare la spesa eccessiva”.

SPESA FUORI CONTROLLO


Da tempo, infatti, il Paese sta spendendo oltre le proprie possibilità con pesanti conseguenze. Nonostante abbia ricevuto 50 miliardi di dollari dal FMI pochi mesi prima del secondo default nel 2019 e per la Banca Mondiale sia un Paese ad alto reddito, con un Pil medio pro capite di 10 mila dollari, il rating creditizio è peggiorato di cinque tacche dal 2001: è infatti passando da B2 all’attuale Ca. Una situazione complicata, dovuta al fatto che negli ultimi 10 anni l'Argentina ha notevolmente aumentato la propria spesa, con un aumento del deficit di bilancio annuale del 4% rispetto al decennio precedente. E l'inflazione è decuplicata, passando dal 10% all'attuale 113%.

IN AUTUNNO SI VOTA


Le soluzioni per evitare il default dovranno essere prese dal prossimo Presidente che sarà eletto in ottobre. "Guardando i candidati, non è chiaro se siano disposti a prendere decisioni difficili”, scrive Kurdyvko nella sua analisi. “I tre candidati - Patricia Bullrich del partito Cambiemos di Macri, il libertario radicale Javier Milei e Sergio Massa del partito peronista in carica - hanno riconosciuto tutti, in varia misura, la necessità di un aggiustamento fiscale. Anche l'elettorato sembra sostenere i candidati che chiedono un'azione radicale. Tuttavia, la storia dell'Argentina - analizza la manger di BlueBay -ha dimostrato che quando è arrivato il momento di attuare le misure più dure, i governi che si sono succeduti non sono stati in grado (o non hanno dimostrato volontà) di portare a termine i loro compiti, soprattutto a causa dei potenziali rischi legati alla governabilità e ai disordini sociali”.

LE PROPOSTE DEI CANDIDATI


Per combattere l’iperinflazione, uno dei candidati, Milei, propone la dollarizzazione come soluzione. “L'austerità fiscale è una condizione necessaria perché la dollarizzazione sia sostenibile, ma il sistema politico può realizzarla?” si chiede Kurdyavko. “Sebbene il concetto radicale di dollarizzazione sia attraente per alcuni, il rischio principale risiede nei costi di attuazione - spiega - Dopo la vittoria di Milei alle elezioni primarie di metà agosto, la moneta si è svalutata del 20% in un paio di giorni. La crisi di fiducia è così profonda che un ulteriore stress potrebbe causare una corsa alle banche, che potrebbe tradursi in una crisi bancaria. La dollarizzazione ha anche un costo. Con una base monetaria di 8 miliardi di ARS e depositi locali di 12 miliardi di ARS, utilizzando un tasso ARS/USD di 500, l'Argentina avrebbe bisogno di 40 miliardi di dollari per effettuare lo swap. Dato che la banca centrale argentina ha riserve nette in valuta estera negative per 7,9 miliardi di dollari, non è chiaro chi potrebbe fornire questa liquidità in dollari. Per quanto riguarda gli altri due candidati - aggiunge ancora Kurdyavko - l'incapacità dei rispettivi partiti di raggiungere gli obiettivi prefissati in passato non infonde fiducia nei loro risultati futuri. L'attuale prezzo dei titoli sovrani suggerisce che il mercato è scettico sulla capacità del governo di realizzare i propri obiettivi. E si potrebbe affermare che una buona parte delle cattive notizie è contenuta nel prezzo. In futuro, il mercato dovrà vedere le prove dell'impegno e dei risultati del nuovo governo. Questo determinerà se il debito sovrano argentino continuerà a essere scambiato all'interno di una fascia di prezzo in difficoltà o se potrà finalmente balzare in un territorio di debito sostenibile”.

"E' IL MOMENTO DI DECIDERE"


Per Polina Kurdyavko, Head of BlueBay Emerging Markets, la riduzione della spesa resta l’unica soluzione. Ma quali conseguenze potrebbe avere? Kurdyavko è sicura: “Sarà doloroso per i cittadini nel breve termine, poiché la discrepanza tra il costo della vita e gli stipendi crescerà ulteriormente. Ma getterebbe anche le basi per un cambiamento strutturale a lungo termine dell'economia. Il Paese sta attraversando una profonda crisi di fiducia, con solo il 3% della base monetaria in circolazione. Con questo livello di fragilità, è più probabile che si verifichino incidenti. Quest'anno è stato particolarmente sfortunato con la siccità che ha sottratto il 2,5% del Pil. Tuttavia, anche le speranze di un aumento delle esportazioni di gas di 25 miliardi di dollari possono svanire rapidamente se la crisi valutaria blocca gli investimenti in conto capitale. Il nuovo governo argentino e il suo popolo devono impegnarsi a prendere la via più complessa, per uscire da questo circolo vizioso. È il momento di decidere".
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